Difficoltà nella programmazione dei robot anticrimine. In fase di test, un programmatore ingenuo ha inserito due simulazioni - ispirate oltretutto a episodi reali - che hanno mandato in tilt il cervello bionico di uno degli androidi. Nella prima, un magrebino sbronzo è stato sorpreso con le chiappe al vento in segno di scherno verso l'italica casalinga in transito sul Corso. Il robot ha reagito come da programma, decidendo di nebulizzare il nordafricano con il suo acceleratore di protoni. La crisi è sopraggiunta con il secondo test: in questo caso, l'androide doveva decidere come rapportarsi nei confronti di un noto uomo politico rodigino, più volte sorpreso in stato di ebbrezza e addirittura colto con le braghe calate all'interno del suo ufficio. Immediata la reazione del robot, che ha dichiarato di voler trasformare lo sporcaccione in un puzzle di 120mila pezzi, da spedire a calci in culo in altrettante direzioni diverse nello spazio siderale. Inutile spiegare la differenza al cervello binario del droide. Il programma di difesa robotica dai pistolini al vento è stato momentaneamente soppresso per evitare ulteriori spargimenti di sangue innocente e altolocato.
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