Sembrava tutto finito. E invece ora la Lega Nord chiede la rottamazione del robot martellatore di Nadia Romeo e Pat Pending, proponendone la sostituzione con una ronda formata da cinque cyborg padani allestiti in Val Trompia, grazie al know how acquisito in anni di produzione di mine antiuomo e armi da guerra. “Padroni a casa nostra – tuona il segretario provinciale Antonello Contiero – non è ammissibile che la giusta battaglia per la sicurezza sia combattuta da una specie di Mazinga spurio, mezzo extracomunitario e mezzo meridionale. Sappiamo infatti che l’assessore Romeo ha origini calabresi, mentre il professor Pending ha passaporto statunitense e, anzi, ha una certa notorietà nella sua nazione extracomunitaria per essere protagonista della Corsa più pazza del mondo. Poi diciamolo: ho sempre tifato per l’Insetto scoppiettante”.
La ronda robotizzata padana potrà contare su diverse competenze e ciascun componente avrà caratteristiche che lo renderanno insostituibile. A capo di tutti c’è Senaturex, androide risoluto e spettinato che grazie a particolari occhiali laser riesce a riconoscere immigrati, teppistelli e scimmie di mare. Con il potente raggio bruciadocumenti è in grado di rendere clandestino chiunque e, dunque, condannarlo all’espulsione. Il primo a incappare nell’inflessibile Senaturex è stato un quindicenne di Borsea che, reo di avere cambiato la marmitta al Fifty, si è visto incenerire la carta d’identità e il libretto del ciclomotore con conseguente deportazione in Darfur, non prima di essere stato processato per la ricettazione del motorino compratogli dall’ignaro zio Toni che ancora lo starebbe cercando.
Il braccio destro del capo è Segaiolus XXVII che, dotato di lame rotanti in acciaio temprato, è in grado affettare i pistolini di chiunque incautamente lo estragga in città. La segreteria provinciale della Lega ha già espresso il proprio dispiacere per il povero ottantquattrenne prostatico evirato dal robot che lo aveva pescato a orinare in un angolo nascosto dei giardini Marconi. Segaiolus, figlio di una tecnologia cinica e fredda, non si è impietosito di fronte alle suppliche del nonnino. “Ti prego – pare abbia detto l’anziano – il bagno del Dlf era occupato e mi vergognavo a farmela sotto davanti ai miei compagni di briscola”. Contiero è lapidario: «Eh beh, siamo dispiaciuti. Ma è meglio un innocente in galera che un ladro a piede libero. Poi questo ci ha un’età che non salta più i fossi per lungo”. (continua)
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