domenica 1 marzo 2009

Le visioni di Leonida Gusmaroli #19

Leonida è tornato più in forma che mai dopo un breve periodo di riposo alle terme di Merano, in cui si è dedicato ad un trattamento benessere comprendente sauna nel fieno e cannibalismo rituale. Rispolverata la sua fedele boccia di cristallo, anche questa settimana ci offre un quadro chiaro e dettagliato degli eventi che ci attendono nel prossimo futuro.

Nuova presidenza all'Ente Parco
Carlo Alberto Azzi sarà eletto presidente dell'Ente Parco del Delta del Po. Subito pronto il suo slogan per il rilancio del parco: "Ti va una vacanza in una palude?". Azzi rilancerà l'economia del Delta moltiplicando per cinque gli insediamenti industriali già presenti e concedendo il via libera all'interramento di scorie nucleari sotto le dune fossili di Ariano, tanto che Vanni Destro ribattezzerà l'istituzione "Onto Parco" e suggerirà di adottare il carbonazzo come simbolo al posto dell'airone. Tutto precipiterà quando acconsentirà all'installazione di missili tattici russi nell'area golenale di Bottrighe, provocando l'ira degli Stati Uniti, che minacceranno un'invasione. La crisi sarà disinnescata da Azzi grazie alla collaborazione con l'amico Renzo Marangon, che farà da paciere, concedendo agli americani l'ex base Nato di Zelo. "In Polesine c'è posto per tutti", dichiarerà Azzi, nell'annunciare lo scioglimento delle tensioni internazionali.

Nuova candidatura per il Pd
A sorpresa il partito democratico affosserà la candidatura di Tiziana Virgili per puntare sul nome del consigliere provinciale Giuseppe Boscolo. Una nomina inaspettata, ma dovuta, spiega il segretario Gabriele Frigato. Durante gli scavi su corso del Popolo, infatti, gli operai hanno rinvenuto una statua dell'età del Bronzo, raffigurante un'oscura divinità di un'altrettanto sconosciuta popolazione dell'antico Polesine. "La suddetta statua, di dimensioni e foggia davvero notevole, ha proprio il volto di Boscolo - spiega Frigato - e nello statuto del Pd c'è scritto che questo requisito è predominante nella scelta dei candidati. Boscolo è stato indicato dagli Antichi per guidare il Polesine, come del resto recita un'antica profezia". La Virgili accetterà di buon grado l'estromissione: "Ci sono forze più grandi di noi che governano il mondo e noi dobbiamo avere rispetto di esse, altrimenti anni di sfiga tremebonda ci colpiranno. Sia fatta la volontà degli antichi abitanti di questa terra".

Il re a Rovigo. Caos in città
A causa di un misterioso incidente con una delle macchine del tempo conservate nei sotterranei della Provincia, uno sfasamento spaziotemporale porterà a Rovigo due personaggi storici del passato, re Vittorio Emanuele II e l'anarchico toscano Gaetano Bresci. Giunto nel presente, sua maestà dapprima proclamerà dal balcone di Palazzo Nodari l'annessione di Rovigo al regno d'Italia, nell'indifferenza della popolazione, poi si indignerà nel vedere la statua di Garibaldi con le corone sotto le staffe e soprattutto il suo monumento. "Come avete osato ritrarmi con quella panza? - griderà - Darò ordine alle mie truppe di mettere a ferro e fuoco questa insulsa cittadina!" Fortunatamente gli intenti guerrafondai di Vittorio Emanuele II saranno fermati dal provvido intervento di Gaetano Bresci, che lo abbatterà a pistolettate, gridando: “Ho attentato al capo perché a parer mio egli è responsabile di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e fa difendere”. Sottoposto a fermo in attesa di decidere come comportarsi, Bresci sarà rispedito nella propria epoca grazie all'interessamento di Gelmino Barozzi, il quale realizzerà un clone di Vittorio Emanuele II da rispedire anch'egli nell'anno di provenienza, evitando così una terribile alterazione della Storia.

1 commento:

Vanni Destro ha detto...

Pensandoci bene, ma se l'ottimo Bresci ci liberava di Azzi e Marangon non avrebbe fatto un servizio alla Mesopotamia nostrana?
Meglio un'ignavo cislino che un voltagabbana come presidente dell'onto parco.