Uno spiacevole episodio ha visto protagonista lo stimato Vianello Monello, che dopo essere tornato in vita in seguito a innumerevoli vicessitudini, pensava di poetere ricominciare da zero una vita fatta di sagaci corsivi e mordaci battute.
Ieri l'elzevirista del Corriere del Veneto si era trovato a pranzo con Jacopo Carlotti (nella foto), altrettanto noto editorialista della Voce di Rovigo, celebre per le sue invettive contro l'establishment trotzkista che governa il Polesine. Con loro, nell'elegante sala dell'hotel Regina Margherita, c'erano anche alcuni vips e uomini politici della Rovigo alta: i due corsivisti si sono con loro intrattenuti in battute e frecciate, accompagnando un lauto pranzo con un paio di bottiglie di bonarda, il tutto messo in conto ai rispettivi quotidiani. All'uscita, proprio mentre si accingevano a fumare un buon sigaro ed appropinquarsi alle proprie automobili, Vianello Monello e Jacopo Carlotti sono stati però colti di sorpresa da una piccola folla e fatti oggetto di un umiliante lancio di banane. "Parevano invasati! - racconta Vianello Monello - Ci urlavano epiteti ingiuriosi, criticando il nostro stile letterario senza alcuna volontà di dialogo. Delle autentiche furie scatenate". Testimoni ci raccontano di un vero e proprio tentativo di linciaggio ai danni dei due stimati scrittori: "Sono stati aggrediti verbalmente da numerosi individui, uno dopo l’altro senza soluzione di continuità - racconta Amilcare, testimone oculare di professione - Hanno dimostrato atteggiamenti di stampo fascista (reichiano), in perfetto stile Black-block, in perfetto stile “Minculpop”, in perfetto stile da repressione poliziesca con copertura istituzionale".
Altri testimoni raccontano di un biondino tossico che "agitava una sigaretta spenta e poi sputava fumo tossico a tre centimetri dal naso di Jacopo Carlotti", di un "gigolò della new age, fighetto gratta-checca" che gridava "Ma lo sai chi sono io?", mentre molestava ripetutamente Vianello Monello. "Ce la siamo vista davvero brutta - racconta Carlotti, in preda a un sussulto isterico - Questo clima da squadrismo rosso è frutto della deriva politica di Rovigo, stretta nella morsa tra gli estremisti comunisti à la Brusco, che quotidianamente tuonano contro chi garantisce il funzionamento dell'ospedale, e gli estremisti moderati bronze cuerte à la Virgili, che celano un animo violento sotto un aspetto mite e remissivo! Esasperano le tensioni sociali per governare nel caos: le buche in città, volute e realizzate dall'assessore comunista Graziano Azzalin, sono l'esempio più lampante di questa strategia". Colpiti da diverse decine di banane mature, i due hanno impiegato svariati minuti prima di riuscire a sottrarsi alla furia della folla e rifugiarsi nella macchina di Carlotti, per poi dirigersi in Questura.
"E' l'ennesima prova che a Rovigo c'è chi fomenta un clima d'odio verso la mia persona - ruggisce Vianello Monello - Non casualmente accade ora che avevo riallacciato i rapporti con il Corriere del Veneto: il mio corsivo di sabato scorso sull'assemblea di Unindustria, uscito sulle pagine regionali, era il premio promessomi da Savoia per il mio rientro in squadra, a patto che chiudessi le trame lasciate aperte dall'impostore che in questi mesi mi ha sostituito. Se l'atteggiamento dei rodigini verso di me continuerà ad essere così, mi trasferirò altrove e la città perderà uno dei suoi più illustri intellettuali! Ci sputo sopra a questo paesotto merdoso, ah!"
6 commenti:
Saranno sicuramente stati emissari di Arcimafia! Voglio proprio vedere se si sarebbero tanto spavaldi se nei dintorni ci fosse stato Roberto Costa, l'unico giornalista indipendente di Rovigo nonchè coraggioso difensore di noi cittadini, vittime dei soprusi della partitocrazia clientelare!
Roberto Costa è persona che stimo.
E questo è un segno che viviamo davvero tempi orrendi. Avrà pure scarse doti diplomatiche e un impianto analitico discutibile, ma in un clima diffuso di tarallucci e vino bipartisan rompicoglioni maleducati e politicamente scorretti come lui mi rallegrano le giornate.
Tant'è che invito a leggere il suo meraviglioso blog: http://redbiancoenero.wordpress.com
Ma non è che a questo punto Jacopo Carlotti, Roberto Costa, Vianello Monello sono la stessa persona? Mi viene il mal di testa...
Eb-bene sì, male-detto Nick Carter! Sono proprio io, la stessa per-sona! Aggiungo alle mie molte-plici identità Jesse White II, Celio Rodigino, Dietro le Quinte, tutti gli autori latini citati su Rovigo Press! Ah! Ah! Ah!
Non sono Iacopo Carlotti. A dimostrazione della mia affermazione specifico che alcuni giorni fa sono andato invano dal direttore del "La Voce" (e di Iacopo Carlotti) Andrea faccia-da-schiaffi Panozzo a proporre la mia collaborazione giornalistica. Ma Egli mi ha risposto che si sente tutti i giorni al telefono con Gianni Magnan e che non mi può prendere perchè è solo questione di soldi.
Vianello Monello
I nostri lettori adorano lanciarsi in congetture e voli pindarici sull'identità di questo o quell'editorialista polesano. Quest'ultima versione, secondo cui tutti gli opinionisti sarebbero la stessa persona, è una delle più ardite, ma infondate. Originali anche le tesi secondo cui Vianello Monello sarebbe in realtà Antonio Costato e Jacopo Carlotti sarebbe Gianni Magnan. Tutte le teorie sono ovviamente smentite dai fatti.
Benchè Vianello Monello sia stato a lungo sostituito da un impostore dopo la sua morte, oggi come oggi, tornato in vita dopo varie vicessitudini, Vianello Monello è l'originale Vianello Monello, ossia mio fratello gemello.
Idem per Jacopo Carlotti, che è semplicemente lo stimato dottor Jacopo Carlotti, che mi pregio tra l'altro di conoscere personalmente: sarebbe indubbiamente bizzarro che una persona autorevole e conosciuta come Magnan dovesse ricorrere a pseudonimo per potere esprimere la sua opinione su un giornale.
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