domenica 6 dicembre 2009

La Parola ai lettori

Stimato signor Monello Vianello,
siamo il signor Arnth e la signora Šerthra, una coppia di bravi cittadini etruschi, ahinoi ormai defunti per morte naturale all'incirca quattro secoli prima della nascita di Gesù Cristo. In vita io e mia moglie lasciammo la famiglia, residente a Velaθri, per trasferirci nel bel porto di Adria per motivi di lavoro, una delle tante storie di quegli anni floridi e di grande sviluppo, che cambiarono il volto dell'Italia. Orbene, non vi sto a raccontare un lontano di passato di cui probabilmente non vi importa nulla, ma intendo sottoporvi un caso di scottante attualità. Riposavamo in pace da secoli nelle nostre antiche tombe, quando qualcuno ha deciso di sfrattarci per costruire una pista di atterraggio per elicotteri all'ospedale. Sono anni che ne sopportiamo di tutti i colori! Sono venuti un sacco di volte a rubare il nostro pregiato vasellame, dono di mia suocera, e sopportiamo continuamente rumori e vibrazioni causati dagli scavi. Ho scritto un sacco di volte al sindaco, senza ricevere risposta. Speravo che con Bobo le cose cambiassero, invece da un giorno all'altro ci hanno gettato una colata di cemento sopra la tomba con tanti saluti. In altre città hanno più rispetto per gli antichi defunti! Se lo sapevamo rimanevamo a Velaθri! Le chiedo di dare voce all'amarezza che ci pervade e di fare sapere a chi di dovere che per ripicca d'ora in poi infesteremo i corridoi dell'ospedale, spaventando i pazienti più pisciasotto e impallando i computer degli impiegati!, finchè qualcuno non darà risposte al nostro disagio.
Vivi omaggi e complimenti per il suo lavoro.

Sig. Arnth e sig.ra Šerthra

*

Cari amici,
innanzitutto grazie per il prosciutto stagionato che mi inviate con questa missiva. Lasciatemi poi dire che ultimamente apprezzo la compagnia dei morti più di quella dei vivi. Grazie ad un congegno mistico realizzato dal prof. Gaio Barfowskji, passo molte sere a conversare in chat con amici defunti, come ad esempio l'ex presidente Sandro Pertini, con cui non manchiamo di scambiare battute sullo stato di salute di Francesco Cossiga, a cui il buon Sandro ovviamente augura lunga vita, pur di non ritrovarselo tra i coglioni tanto presto, mentre io getto iatture di tutti i tipi, perchè non ne posso più di vedere quella faccia da Yoda mentre blatera stronzate fascistoidi in televisione.
Il caso che mi sottoponete è senza dubbio spinoso, ma di grande attualità. Tempo fa il presidente della Regione Galan disse: "Mettetevela via, non esiste più il paesaggio rurale". Gli scrissi una missiva in toni amichevoli (da piccoli andavamo in piscina assieme) per dirgli: "1) Non esiste più perchè l'avete distrutto tu e i tuoi stronzi amici cementificatori che però portano tanti voti, e 2) Visto che il paesaggio rurale ti fa tanto cagare, il prossimo cavalcavia fallo passare sotto la tua villa nei Colli Euganei". Il buon Giancarlo non mi rispose. Forse ha dimenticato quella volta che lo salvai mentre stava affogando. O forse si ricorda benissimo che ero stato io a bucargli il salvagente per scherzo. Fatemi sapere come procede la vostra infestazione spiritica.
Saluti,

MV

1 commento:

ERRE ha detto...

Prenderò a cuore la delicata situazione degli stimati concittadini attivando anche il MAE (Movimento Eristocratico Etrusco).

In fede Erre.