Questo blog ha appena compiuto cento anni. Che ci crediate o no, l'intera trama, dall'avvento dei tremors fino all'attivazione del luppatore spaziotemporale, era stata pianificata dalla redazione nel 1911. Accuratamente dattiloscritta e raccolta in un tomo di circa cinquemila pagine, intitolato "Un sogno di Monello Vianello", essa ha atteso oltre novant'anni in un cassetto, prima di approdare in questo spazio ed essere integralmente pubblicata, con qualche risibile modifica in corso d'opera. Ora, finalmente, siamo giunti al finale. Che è un finale aperto e anche questo era previsto, addirittura programmato: nel 2007 un gruppo di autori indipendenti ha iniziato a lavorare al secondo tomo, che racconterà il seguito di questa lunga avventura. Sarà pronto tra tredici anni, verrà pubblicato nei successivi tre anni, per concludersi finalmente nel 2027.
Nel frattempo, potrete leggere ristampe dei miei scritti, assieme a gustosi inediti (è una promessa) sul primo Almanacco di satira polesana on line, varato da La Ghenga, equipe di duecento ghost writer selezionati tra i polesani all'estero e gli ospiti di un reparto psichiatrico. Continuate a seguirmi su http://laghenga.blogspot.com.
venerdì 4 marzo 2011
giovedì 3 marzo 2011
Il meraviglioso luppatore del prof. Barfowskji
"Non avrei mai voluto arrivare a tanto, ma questi dinosauri zombi non li sconfiggeremo mai. L'unica soluzione è usare il luppatore".
La Provincia di Rovigo ha autorizzato il prof. Gaio Barfowskji a utilizzare l'arma finale per salvare l'umanità. Si tratta del luppatore, un terribile fucile a raggi subatomici, in grado di stravolgere il continuum spaziotempo, generando un loop spaziotemporale infinito, in cui tutto si ripete identico per sempre. La Provincia l'aveva commissionato a Barfowskji come strumento di autodifesa da eventuali cambiamenti nello scenario politico, economico e sociale polesano.
La Provincia di Rovigo ha autorizzato il prof. Gaio Barfowskji a utilizzare l'arma finale per salvare l'umanità. Si tratta del luppatore, un terribile fucile a raggi subatomici, in grado di stravolgere il continuum spaziotempo, generando un loop spaziotemporale infinito, in cui tutto si ripete identico per sempre. La Provincia l'aveva commissionato a Barfowskji come strumento di autodifesa da eventuali cambiamenti nello scenario politico, economico e sociale polesano.
mercoledì 2 marzo 2011
E' tutto un sogno
L'invasione aliena, l'arrivo dei superdinosauri zombi, insomma tutti gli eventi capitati nelle ultime settimane sono in realtà un sogno di Monello Vianello. E' l'audace scoperta effettuata dal luminare polesano Gelmino Barozzi assieme allo scienziato Gaio Barfowskji, ritornato dagli Stati Uniti nelle scorse ore.
Barozzi ha formulato la teoria dell'evento onirico mentre giocava a solitario nello scantinato della sua villetta di Oca Marina, dove è solito distillare abusivamente varie qualità di acquavite. Una teoria invero banale, se non fosse per un'incredibile scoperta del prof. Barfowskji, che ha consentito di verificarla. Il consulente della Provincia, infatti, ha messo a punto un localizzatore di realtà, in grado di effettuare complesse analisi sul piano dimensionale, basandosi su oltre duecento parametri: "Con questo strumento - spiega Barfowskji - siamo in grado di individuare in che posizione del multiverso si trova il nostro piano di realtà rispetto ad altri piani di realtà, possiamo individuare la matrice, ossia il punto in cui questa dimensione si è generata, se ciò è avvenuto non oltre dodici miliardi di anni fa, inoltre incrociando i dati possiamo stabilire se la realtà è reale o se è fittizia. L'idea mi venne dopo avere visto Matrix, ma solo di recente sono riuscito a completare l'algoritmo che ci consente di stabilire se siamo persone reali o se viviamo in un film, in un racconto, in una simulazione virtuale".
Barozzi ha formulato la teoria dell'evento onirico mentre giocava a solitario nello scantinato della sua villetta di Oca Marina, dove è solito distillare abusivamente varie qualità di acquavite. Una teoria invero banale, se non fosse per un'incredibile scoperta del prof. Barfowskji, che ha consentito di verificarla. Il consulente della Provincia, infatti, ha messo a punto un localizzatore di realtà, in grado di effettuare complesse analisi sul piano dimensionale, basandosi su oltre duecento parametri: "Con questo strumento - spiega Barfowskji - siamo in grado di individuare in che posizione del multiverso si trova il nostro piano di realtà rispetto ad altri piani di realtà, possiamo individuare la matrice, ossia il punto in cui questa dimensione si è generata, se ciò è avvenuto non oltre dodici miliardi di anni fa, inoltre incrociando i dati possiamo stabilire se la realtà è reale o se è fittizia. L'idea mi venne dopo avere visto Matrix, ma solo di recente sono riuscito a completare l'algoritmo che ci consente di stabilire se siamo persone reali o se viviamo in un film, in un racconto, in una simulazione virtuale".
martedì 1 marzo 2011
L'ora degli eroi
A poche ore dalla scomparsa di Cicciuzzo Sconciaforni, Rovigo piange anche la morte di Vianello Monello. L'opinionista del Corriere, sceso in campo contro i dinosauri zombi, armato con l'ultimo prodotto tecnologico dei laboratori della Provincia, un compensatore inerziale portatile, ha affrontato un plotone di megaraptor, una specie di carnosauri del Cretaceo, prima di essere spiattellato come un insetto da un battimosche.
La morte di Vianello Monello è avvenuta nella giornata più convulsa e sanguinaria della storia di Rovigo. Sconvolta dalla morte di Cicciuzzo Sconciaforni, la città ha dovuto affrontare un nuovo assalto dei rettili rigenerati dall'alieno Sybok, che hanno sfondato le linee difensive, sbaragliando le truppe del colonnello Purrr a San Pio X, e invaso il centro cittadino. Una situazione talmente drammatica che le segreterie di partito hanno convocato un vertice già la prossima settimana, per condividere la nomina del comandante in capo dell'Esercito di Liberazione che combatterà gli invasori.
lunedì 28 febbraio 2011
Flop di Cicciuzzo, la situazione degenera
Nemmeno l'addestramento alle arti marziali e l'esibizione di un corpo tentatore è bastata a Cicciuzzo per vincere la battaglia contro Sybok, l'alieno del pianeta cicciuzzo che sta tentando di conquistare il pianeta servendosi di dinosauri zombi.
La notizia della morte di Cicciuzzo Sconciaforni è arrivata ieri, in tarda serata, agli esterrefatti parenti e amici, che attendevano di conoscere l'esito di uno scontro che avrebbe deciso le sorti del pianeta. La dinamica dell'accaduto è stata ricostruita grazie ai filmati della telecamera che il pornodivo aveva portato con sè, allo scopo di utilizzare le immagini per una docufiction autobiografica. Ecco dunque cos'è accaduto.
La notizia della morte di Cicciuzzo Sconciaforni è arrivata ieri, in tarda serata, agli esterrefatti parenti e amici, che attendevano di conoscere l'esito di uno scontro che avrebbe deciso le sorti del pianeta. La dinamica dell'accaduto è stata ricostruita grazie ai filmati della telecamera che il pornodivo aveva portato con sè, allo scopo di utilizzare le immagini per una docufiction autobiografica. Ecco dunque cos'è accaduto.
venerdì 25 febbraio 2011
Cicciuzzo va alla guerra
"Affronterò io il malvagio Sybok e porrò fine a una drammatica emergenza di cui mi sento in qualche misura responsabile".
Cicciuzzo Sconciaforni scende in campo per la salvezza dell'umanità e, dalla sua villa di Sabaudia, annuncia quella che sarà la battaglia finale contro gli alieni del pianeta Cicciuzzo, geneticamente affiniti al pornodivo polesano a causa di una lunga vicenda che evitiamo di riassumere qui per non dilungarci. Cicciuzzo ha trascorso gli ultimi giorni a rinverdire le sue profonde conoscenze delle arti marziali con il maestro sudcoreano Kim Doo-hwan, inventore di una tecnica sincretica che mescola le influenze più disparate per ottenere un mix assolutamente letale.
Cicciuzzo Sconciaforni scende in campo per la salvezza dell'umanità e, dalla sua villa di Sabaudia, annuncia quella che sarà la battaglia finale contro gli alieni del pianeta Cicciuzzo, geneticamente affiniti al pornodivo polesano a causa di una lunga vicenda che evitiamo di riassumere qui per non dilungarci. Cicciuzzo ha trascorso gli ultimi giorni a rinverdire le sue profonde conoscenze delle arti marziali con il maestro sudcoreano Kim Doo-hwan, inventore di una tecnica sincretica che mescola le influenze più disparate per ottenere un mix assolutamente letale.
giovedì 24 febbraio 2011
Rovigo attaccata dai dinosauri!
Si preparano al peggio i rodigini, dopo la violentissima battaglia alle porte di San Pio X tra un battaglione di dinosauri zombi e la milizia irregolare del colonnello Purrr, alieno gatto del pianeta Miao, che si è assunto l'incarico di difendere il capoluogo polesano, in attesa che le segreterie di partito decidano a chi affidare il comando delle operazioni ufficiali.
A fianco di Purrr si è schierata una decina di galline giganti, nate un paio di anni fa all'Eurovo di Occhiobello e cresciute secondo i principi del marxismo-leninismo. Al Fronte dei Polli Marxisti Leninisti si è unito il Robot Martellatore, che ha messo la potenza devastante dei propri magli al servizio della causa di liberazione dell'umanità. Sempre le compagne galline hanno liberato gli iguanodonti giganti, frutto di esperimenti genetici della Provincia, dalle gabbie dell'Eurovo, perchè potessero essere usate come cavalcatura dai soldati del pianeta Miao.
A fianco di Purrr si è schierata una decina di galline giganti, nate un paio di anni fa all'Eurovo di Occhiobello e cresciute secondo i principi del marxismo-leninismo. Al Fronte dei Polli Marxisti Leninisti si è unito il Robot Martellatore, che ha messo la potenza devastante dei propri magli al servizio della causa di liberazione dell'umanità. Sempre le compagne galline hanno liberato gli iguanodonti giganti, frutto di esperimenti genetici della Provincia, dalle gabbie dell'Eurovo, perchè potessero essere usate come cavalcatura dai soldati del pianeta Miao.
mercoledì 23 febbraio 2011
Il Polesine non è preoccupato
Non sapevamo bene come tirare avanti, a questo punto, così allunghiamo il brodo con un classico escamotage giornalistico: le opinioni della plebe. Abbiamo spedito il nostro corrispondente Anchise Sbando tra la gente di Lendinara, città in cui egli risiede e feudo elettorale dell'onorevole Emanuela Munerato.
Proprio la parlamentare leghista, referente del Carroccio per l'Abruzzo e sagace commentatrice dei fatti polesani, ieri era in piazza Risorgimento ad organizzare una speciale ronda cittadina per difendere la città dall'eventuale attacco di rettili killer. "La tutela dei polesani viene prima di ogni cosa - ci dice - Dobbiamo impedire che questi dinosauri da un altro mondo vengano a danneggiare il tessuto produttivo locale, in questo momento di crisi economica. Per questo ho chiesto al ministro Maroni di istituire quanto prima il Celoduro, ossia il Coordinamento degli Enti Locali per l'Organizzazione Unica delle ROnde".
Proprio la parlamentare leghista, referente del Carroccio per l'Abruzzo e sagace commentatrice dei fatti polesani, ieri era in piazza Risorgimento ad organizzare una speciale ronda cittadina per difendere la città dall'eventuale attacco di rettili killer. "La tutela dei polesani viene prima di ogni cosa - ci dice - Dobbiamo impedire che questi dinosauri da un altro mondo vengano a danneggiare il tessuto produttivo locale, in questo momento di crisi economica. Per questo ho chiesto al ministro Maroni di istituire quanto prima il Celoduro, ossia il Coordinamento degli Enti Locali per l'Organizzazione Unica delle ROnde".
martedì 22 febbraio 2011
Il clone di Gesualda!
Non ci può rilassare un attimo, che subito arriva una caterva di notizie shock a sconquassare ancora una volta la placida quotidianità rodigina.
Ieri, infatti, s'è consegnata alle forze dell'ordine una signora che si è presentata come il clone della pornodiva Gesualda Laputtana, rivelando un'agghiacciante verità: "Il capitano Sybok, ultimo superstite dei cicciuzziani, ha preso possesso del laboratorio segreto in cui Enrico Clerval ha dato vita alla sottoscritta e ai cloni di Cicciuzzo Sconciaforni e Vianello Monello. Abbiamo fatto appena in tempo a fuggire, prima che l'alieno conquistasse la base e si impossessasse dei piani per creare i superdinosauri zombi con cui dominare l'umanità".
Ieri, infatti, s'è consegnata alle forze dell'ordine una signora che si è presentata come il clone della pornodiva Gesualda Laputtana, rivelando un'agghiacciante verità: "Il capitano Sybok, ultimo superstite dei cicciuzziani, ha preso possesso del laboratorio segreto in cui Enrico Clerval ha dato vita alla sottoscritta e ai cloni di Cicciuzzo Sconciaforni e Vianello Monello. Abbiamo fatto appena in tempo a fuggire, prima che l'alieno conquistasse la base e si impossessasse dei piani per creare i superdinosauri zombi con cui dominare l'umanità".
lunedì 21 febbraio 2011
Clerval si consegna all'Interpol!
Gaio Barfowskji è salvo. A pochi giorni dall'appello dell'amico Gelmino Barozzi, il suo rapitore, Enrico Clerval (nella foto), si è consegnato ieri alla polizia internazionale, che lo ha preso in consegna e spedito per direttissima a Guantanamo.
Nulla si sa sui motivi che hanno spinto Clerval a fuggire dalla sua base segreta in mezzo all'Oceano Pacifico, dove stava lavorando a una nuova razza di dinosauri zombi, ibridati con i codici genetici di Cicciuzzo Sconciaforni e Vianello Monello per ottenere rettili altamente fecondi e crudelmente intelligenti. Nè si sa, quindi, che fine abbiano fatto i suoi esperimenti, per ora rimasti solo sulla carta.
Gaio Barfowskji, rilasciato nelle scorse ore, racconta una versione confusa: "Nel cuore della notte il mio ex assistente ha aperto la porta della mia cella e con maniere piuttosto spicce mi ha condotto al suo jet privato, insistendo che dovevamo lasciare l'isola prima che ci accadesse qualcosa di terribile. Non so cosa sia successo, ma voglio rassicurare l'umanità riguardo al progetto di distruzione che si stava per compiere: Clerval è un cazzone. Aveva in mano la formula per creare i dinosauri zombi e sottomettere il pianeta, ma ha passato le ultime tre settimane a giocare a Pes e a masturbarsi con filmini porno amatoriali girati nei college americani, sostenendo che si sarebbe messo a lavorare al progetto il giorno dopo".
Nulla si sa sui motivi che hanno spinto Clerval a fuggire dalla sua base segreta in mezzo all'Oceano Pacifico, dove stava lavorando a una nuova razza di dinosauri zombi, ibridati con i codici genetici di Cicciuzzo Sconciaforni e Vianello Monello per ottenere rettili altamente fecondi e crudelmente intelligenti. Nè si sa, quindi, che fine abbiano fatto i suoi esperimenti, per ora rimasti solo sulla carta.
Gaio Barfowskji, rilasciato nelle scorse ore, racconta una versione confusa: "Nel cuore della notte il mio ex assistente ha aperto la porta della mia cella e con maniere piuttosto spicce mi ha condotto al suo jet privato, insistendo che dovevamo lasciare l'isola prima che ci accadesse qualcosa di terribile. Non so cosa sia successo, ma voglio rassicurare l'umanità riguardo al progetto di distruzione che si stava per compiere: Clerval è un cazzone. Aveva in mano la formula per creare i dinosauri zombi e sottomettere il pianeta, ma ha passato le ultime tre settimane a giocare a Pes e a masturbarsi con filmini porno amatoriali girati nei college americani, sostenendo che si sarebbe messo a lavorare al progetto il giorno dopo".
venerdì 18 febbraio 2011
"Ci vogliono sfrattare per dare la nostra casa ai negri!"
Interrompiamo la nostra saga fantascientifica (ma voi continuate a seguirla, perchè ci saranno sviluppi interessanti), per dare voce ancora una volta a una missiva di un affezionato lettore (al centro, nella foto), che vuole dire la sua sul controverso progetto di un centro interculturale nel complesso del San Michele.
Pregiatissimo dott. Monello Vianello,
chiedo ospitalità al suo pregevole, benchè fazioso blog per annunciare la partecipazione mia e dei miei familiari alla manifestazione indetta dal partito "La Destra" per dire no, no e poi no alla riqualificazione dell'ex chiesa di San Michele, per fare un centro interculturale con casa delle associazioni e struttura notturna per immigrati.
Non vogliamo entrare nel dibattito sull'immigrazione, ma pretendiamo che vengano esaminate le ragioni di tutti. La mia famiglia, che comprende mia moglie, i miei ventotto pargoli e i loro figli e nipoti, mia sorella Erminia, mio zio Attila con i suoi fratelli e la nonna Gianna, vive stabilmente all'interno del complesso detto San Michele ormai da diversi anni. Qui ci siamo trasferiti in cerca di spazi più adeguati per la nostra famiglia e abbiamo trovato un ambiente confortevole, debitamente fatiscente e abbandonato, silenzioso, discreto e a pochi passi dal centro.
Pregiatissimo dott. Monello Vianello,
chiedo ospitalità al suo pregevole, benchè fazioso blog per annunciare la partecipazione mia e dei miei familiari alla manifestazione indetta dal partito "La Destra" per dire no, no e poi no alla riqualificazione dell'ex chiesa di San Michele, per fare un centro interculturale con casa delle associazioni e struttura notturna per immigrati.
Non vogliamo entrare nel dibattito sull'immigrazione, ma pretendiamo che vengano esaminate le ragioni di tutti. La mia famiglia, che comprende mia moglie, i miei ventotto pargoli e i loro figli e nipoti, mia sorella Erminia, mio zio Attila con i suoi fratelli e la nonna Gianna, vive stabilmente all'interno del complesso detto San Michele ormai da diversi anni. Qui ci siamo trasferiti in cerca di spazi più adeguati per la nostra famiglia e abbiamo trovato un ambiente confortevole, debitamente fatiscente e abbandonato, silenzioso, discreto e a pochi passi dal centro.
Appello di Gelmino Barozzi
L'intellettuale di Oca Marina, Gelmino Barozzi, lancia un disperato appello al mondo perchè non si dimentichi del prof. Gaio Barfowskji, ormai da giorni in mano al suo malvagio assistente, Enrico Clerval.
"Il fallimento del piano cicciuzziano per distruggere la Terra non ci induca a rilassarci - scrive in una lunga lettera uscita sulla Voce di Rovigo - Ricordiamoci che il mio amico Gaio è ancora nelle mani di Clerval e che costui pensa di usare le conoscenze del suo maestro per costruire una super arma biologica per annientare l'umanità: dinosauri zombi super intelligenti, spietati e grandi scopatori. Io ho un piano per impedire l'ecatombe, mi metto a disposizione di chiunque intenda davvero venirne a capo". Un appello che, purtroppo, pare essere caduto nel vuoto non solo sul piano internazionale, ma perfino a livello locale, dove Barozzi è conosciuto e rispettato.
"Il fallimento del piano cicciuzziano per distruggere la Terra non ci induca a rilassarci - scrive in una lunga lettera uscita sulla Voce di Rovigo - Ricordiamoci che il mio amico Gaio è ancora nelle mani di Clerval e che costui pensa di usare le conoscenze del suo maestro per costruire una super arma biologica per annientare l'umanità: dinosauri zombi super intelligenti, spietati e grandi scopatori. Io ho un piano per impedire l'ecatombe, mi metto a disposizione di chiunque intenda davvero venirne a capo". Un appello che, purtroppo, pare essere caduto nel vuoto non solo sul piano internazionale, ma perfino a livello locale, dove Barozzi è conosciuto e rispettato.
giovedì 17 febbraio 2011
L'ultimo dei cicciuzziani
Il piano dei cicciuzziani per invadere il pianeta Terra sembra essere fallito prima ancora di cominciare. E' quanto emerge dalle intercettazioni raccolte dagli strumenti della rete Echelon e pubblicate l'altro ieri sul New York Times.
Rivelazioni sconcertanti, riprese solo oggi dalla stampa italiana: "Le avevamo anche noi - spiega Ezio Mauro, direttore di Repubblica - Ma abbiamo preferito lanciare la nuova campagna moralista contro il bunga bunga, in cui invitiamo i nostri lettori indignati a fotografarsi le chiappe con un cartello che recita: io non ho il culo flaccido".
Rivelazioni sconcertanti, riprese solo oggi dalla stampa italiana: "Le avevamo anche noi - spiega Ezio Mauro, direttore di Repubblica - Ma abbiamo preferito lanciare la nuova campagna moralista contro il bunga bunga, in cui invitiamo i nostri lettori indignati a fotografarsi le chiappe con un cartello che recita: io non ho il culo flaccido".
martedì 15 febbraio 2011
I cicciuzziani vogliono papparsi la Terra
Non ci voleva un genio per arrivare a capire che la missione del colonnello Purrr, giunto a Rovigo dal lontano pianeta Miao, era avvisare i terrestri dell'imminente arrivo della pericolosa e vorace razza dei cicciuzziani, pronti a papparsi l'umanità e ogni specie vivente sulla Terra.
Ciò detto con tutto il rispetto per la celebre scienziata rodigina Suellen Zorzetto (nella foto), che sui giornali di oggi rivela i contenuti del colloquio segreto tra il sindaco del capoluogo polesano, Fausto Merchiori, e l'ospite da un'altra galassia. Nonostante l'ovvietà della situazione, il primo cittadino aveva chiesto il massimo riserbo sulla vicenda per non creare inutili allarmismi: "Non vorrei che domani qualche giornale scrivesse che i cicciuzziani sono diretti sulla Terra per sbranarci tutti e che il colonnello Purr è venuto per avvisarci di ciò - aveva dichiarato pochi giorni fa - Vi immaginate le reazioni scomposte della popolazione?"
Per farla breve, Suellen Zorzetto fa parte del team incaricato di monitorare la situazione all'osservatorio astronomico di Fenil del Turco. L'altra sera era da sola al pub 0.4 quando, dopo qualche birra di troppo, ha iniziato a rivelare agli astanti tutta la verità.
Ciò detto con tutto il rispetto per la celebre scienziata rodigina Suellen Zorzetto (nella foto), che sui giornali di oggi rivela i contenuti del colloquio segreto tra il sindaco del capoluogo polesano, Fausto Merchiori, e l'ospite da un'altra galassia. Nonostante l'ovvietà della situazione, il primo cittadino aveva chiesto il massimo riserbo sulla vicenda per non creare inutili allarmismi: "Non vorrei che domani qualche giornale scrivesse che i cicciuzziani sono diretti sulla Terra per sbranarci tutti e che il colonnello Purr è venuto per avvisarci di ciò - aveva dichiarato pochi giorni fa - Vi immaginate le reazioni scomposte della popolazione?"
Per farla breve, Suellen Zorzetto fa parte del team incaricato di monitorare la situazione all'osservatorio astronomico di Fenil del Turco. L'altra sera era da sola al pub 0.4 quando, dopo qualche birra di troppo, ha iniziato a rivelare agli astanti tutta la verità.
lunedì 14 febbraio 2011
Giunga il regno dei rettili zombie!
C'è lo scienziato Enrico Clerval dietro alla scomparsa dell'eminente Gaio Barfowskji e probabilmente anche dietro all'apparizione dei sosia di Cicciuzzo Sconciaforni e Vianello Monello, che hanno creato enorme scalpore e confusione. E non è tutto.
Queste sono le prime deduzioni rese pubbliche da Gelmino Barozzi, che nei giorni scorsi ha avuto accesso alla casa rodigina di Cicciuzzo Sconciaforni e ne ha potuto analizzare gli appunti. Impossibile, invece, confrontarsi con il pornodivo in persona, rinchiuso nella sua villa a Sabaudia e per nulla intenzionato ad uscirne. Tant'è. Alla mente geniale di Barozzi, primo premio Nobel di Oca Marina, è bastato un minimo sforzo induttivo per ricostruire un puzzle complesso e affascinante.
Partiamo dai sosia dei due idoli della borghesia rodigina. Entrambi sarebbero, a detta di Barozzi, nient'altro che due cloni. A realizzarli sarebbe stato proprio lo stesso Clerval, in un laboratorio segreto che, stando a quanto si dice nei pettegolezzi delle ambasciate, si troverebbe in un'isola dell'Oceano Pacifico.
Queste sono le prime deduzioni rese pubbliche da Gelmino Barozzi, che nei giorni scorsi ha avuto accesso alla casa rodigina di Cicciuzzo Sconciaforni e ne ha potuto analizzare gli appunti. Impossibile, invece, confrontarsi con il pornodivo in persona, rinchiuso nella sua villa a Sabaudia e per nulla intenzionato ad uscirne. Tant'è. Alla mente geniale di Barozzi, primo premio Nobel di Oca Marina, è bastato un minimo sforzo induttivo per ricostruire un puzzle complesso e affascinante.
Partiamo dai sosia dei due idoli della borghesia rodigina. Entrambi sarebbero, a detta di Barozzi, nient'altro che due cloni. A realizzarli sarebbe stato proprio lo stesso Clerval, in un laboratorio segreto che, stando a quanto si dice nei pettegolezzi delle ambasciate, si troverebbe in un'isola dell'Oceano Pacifico.
venerdì 11 febbraio 2011
Ultimatum alla Terra
"Mi chiamo Purrr, provengo dal pianeta Miao. Conducetemi dai vostri capi e portatemi mezzo chilo di crocchette".
Con queste parole la cronaca ha registrato il primo sbarco alieno in pieno giorno a Rovigo. Cose mai viste. Si sapeva che a Rovigo si nascondono da tempo numerose fazioni aliene, in particolare i rettiliani, i grigi e gli abitanti del pianeta Chulak, ma mai nessuno di loro si era manifestato apertamente, preferendo le razze extraterrestri manovrare nell'ombra la politica, l'economia e financo la massoneria polesana. Di tutt'altro tenore, invece, la missione di Purrr, giunto nella nostra galassia a bordo di un'enorme astronave interstellare e sceso in pieno centro a Rovigo con una specie di capsula Apollo. Purrr è stato ricevuto con tutti gli onori dal sindaco, Fausto Merchiori, che ha voluto conoscere la sua drammatica vicenda personale: "Sono il colonnello Purrr, della marina stellare di Miao, il più evoluto pianeta in quella che voi chiamate Galassia Sombrero. Eravamo un popolo sereno e pacifico, finchè dal vostro sistema solare non hanno iniziato ad arrivare strane cose. Prima, quell'esplosione mai vista, che ha creato una nuova stella in cielo. Poi quelle orribili forme di vita..."
Con queste parole la cronaca ha registrato il primo sbarco alieno in pieno giorno a Rovigo. Cose mai viste. Si sapeva che a Rovigo si nascondono da tempo numerose fazioni aliene, in particolare i rettiliani, i grigi e gli abitanti del pianeta Chulak, ma mai nessuno di loro si era manifestato apertamente, preferendo le razze extraterrestri manovrare nell'ombra la politica, l'economia e financo la massoneria polesana. Di tutt'altro tenore, invece, la missione di Purrr, giunto nella nostra galassia a bordo di un'enorme astronave interstellare e sceso in pieno centro a Rovigo con una specie di capsula Apollo. Purrr è stato ricevuto con tutti gli onori dal sindaco, Fausto Merchiori, che ha voluto conoscere la sua drammatica vicenda personale: "Sono il colonnello Purrr, della marina stellare di Miao, il più evoluto pianeta in quella che voi chiamate Galassia Sombrero. Eravamo un popolo sereno e pacifico, finchè dal vostro sistema solare non hanno iniziato ad arrivare strane cose. Prima, quell'esplosione mai vista, che ha creato una nuova stella in cielo. Poi quelle orribili forme di vita..."
giovedì 10 febbraio 2011
Sconcertanti rivelazioni di Gesualda
Forse abbiamo già utilizzato un titolo simile, ma non potevamo non dirci sconcertati da quanto ci rivela la nota pornostar , nonchè spia internazionale, nonche compagna di Vianello Monello, nota come Gesualda Laputtana (nella foto). Anch'ella ci scrive per dirci che lei non c'entra assolutamente nulla con il film "I perversi sposi", annunciato da impostori che si spacciavano per Cicciuzzo Sconciaforni e Vianello Monello. Ma allora, ci chiediamo, cosa c'è dietro? E di fronte alle numerose inesattezze contenute nel testo che segue ci chiediamo ancora: questa lettera è veramente opera di Gesualda o è un'altra impostura?
Gentile dottor Monello Vianello,
memore della sua cortese ospitalità nella splendida tenuta di Laureana di Borrello, mi dolgo di ricontattarla non per una lieta notizia e per smentire le false notizie pubblicate sul suo blog, rispetto al mio ritorno alla pornografia e rispetto alla prosecuzione dell'esperienza politica religiosa di Vianello Monello nella Corea democratica.
mercoledì 9 febbraio 2011
Cicciuzzo si dissocia da sè stesso
"Non ho mai avuto intenzione di girare alcun film con Vianello Monello, quindi non vedo di cosa dovrei rammaricarmi. Semmai sono parte lesa, visto che c'è in giro una serie di impostori che mi rubano le idee, con l'evidente intenzione di screditarmi".
Il pornodivo Cicciuzzo Sconciaforni affida a un comunicato ufficiale un commento alla lettera di Vianello Monello pubblicata pochi giorni fa su questo blog. Una scelta inusuale, quella di non apparire davanti alle telecamere, che ha fatto discutere studiosi di comunicazione e clienti di parrucchiere.
Il pornodivo Cicciuzzo Sconciaforni affida a un comunicato ufficiale un commento alla lettera di Vianello Monello pubblicata pochi giorni fa su questo blog. Una scelta inusuale, quella di non apparire davanti alle telecamere, che ha fatto discutere studiosi di comunicazione e clienti di parrucchiere.
martedì 8 febbraio 2011
La scomparsa di Gaio Barfowskji
Indagano i servizi segreti di tutto il mondo sulla sconvolgente scomparsa del professor Gaio Barfowskji dalla sua casa di Rovigo, avvenuta, a sentire le ricostruzioni, oltre una settimana fa e trapelata solo in queste ore da fonti interne alla Questura di Rovigo.
Barfowksji (nella foto, alla consegna della laurea honoris causa in Educazione Fisica all'Università di Lipsia), lavorava da anni a esperimenti scientifici per conto della Provincia di Rovigo ed era il più accreditato scienziato rodigino. Il fratello di Gaio, Lello Barfowskji, ha lanciato l'allarme alcuni giorni fa, dopo avere inutilmente tentato di contattare lo scomparso dalla sua residenza di Prypiat, in Ucraina.
Barfowksji (nella foto, alla consegna della laurea honoris causa in Educazione Fisica all'Università di Lipsia), lavorava da anni a esperimenti scientifici per conto della Provincia di Rovigo ed era il più accreditato scienziato rodigino. Il fratello di Gaio, Lello Barfowskji, ha lanciato l'allarme alcuni giorni fa, dopo avere inutilmente tentato di contattare lo scomparso dalla sua residenza di Prypiat, in Ucraina.
lunedì 7 febbraio 2011
Diritto di replica
Ricevo e pubblico una sconcertante missiva dalla Corea del Nord, a firma di mio fratello Vianello Monello (nella foto, assieme alla moglie, la pornodiva Gesualda Laputtana). Il polemista polesano scrive per precisare che la notizia di una sua partecipazione al film di Cicciuzzo Sonciaforni "I perversi sposi" è assolutamente infondata e offensiva. Succede: pur di tenere in vita questo blog, da tempo pubblichiamo le più orride vaccate senza nemmeno prenderci la briga di verificarle, tanto un'eventuale rettifica ci consente di riempire la giornata senza fare fatica. Resta aperto un'interrogativo: Cicciuzzo ha mentito o un impostore si è sostituito ancora una volta al vero Vianello Monello?
giovedì 3 febbraio 2011
Corso del Popolo aperto al traffico anche il martedì!
Bancarelle e mezzi pesanti. Il futuro del corso |
Gli ambulanti del mercato settimanale si uniscono al grido di dolore dei bottegai del centro storico e invocano con una petizione il ritorno dei mezzi motorizzati sulla principale arteria cittadina. Il declassamento di corso del Popolo da strada statale per le vasche della domenica a pregiato boulevard pedonale sta infatti mettendo in ginocchio il commercio, con un calo delle vendite dell'80.000% nel centro storico e ora rischia di fare sparire anche il mercato settimanale. Da qui la proposta di riaprire il prima possibile il traffico sull'arteria rodigina anche nei giorni di mercato, favorendo l'afflusso delle auto in mezzo alle bancarelle.
mercoledì 2 febbraio 2011
Per la sosta in centro parcheggi cambiacolore
Utilizzare una speciale vernice al cloruro di cobalto per avere parcheggi cambiacolore a seconda del meteo. E' l'innovativa proposta dello scienziato Gelmino Barozzi (nella foto) per rivoluzionare la regolamentazione delle aree di sosta a Rovigo. Un'idea che, se approvata dalla giunta comunale, è destinata a cambiare la mobilità dei rodigini.
"Tutti conoscono le statuine souvenir che cambiano colore a seconda del tempo meteorologico - spiega l'intellettuale e etilista di Oca Marina - Io stesso a casa ne ho una, comprata durante una vacanza sul lago di Garda, che diventa blu nei giorni di sole e rosa nei giorni di pioggia. Da qui è nata l'idea di utilizzare per i parcheggi una vernice analoga al gel di silice che ricopre queste statuette". In pratica, i parcheggi del centro storico verrebbero ridipinti con una vernice speciale, a base di cloruro di cobalto, indicatore che cambia colore a seconda del tasso di umidità. Asciutto, infatti, appare blu, mentre con l'umidità vira verso il violaceo e il rosa. Questo elementare principio chimico, se applicato alle strisce delle aree di sosta, consentirebbe di avere strisce blu nei giorni di sole e rosa nei giorni di pioggia.
"Tutti conoscono le statuine souvenir che cambiano colore a seconda del tempo meteorologico - spiega l'intellettuale e etilista di Oca Marina - Io stesso a casa ne ho una, comprata durante una vacanza sul lago di Garda, che diventa blu nei giorni di sole e rosa nei giorni di pioggia. Da qui è nata l'idea di utilizzare per i parcheggi una vernice analoga al gel di silice che ricopre queste statuette". In pratica, i parcheggi del centro storico verrebbero ridipinti con una vernice speciale, a base di cloruro di cobalto, indicatore che cambia colore a seconda del tasso di umidità. Asciutto, infatti, appare blu, mentre con l'umidità vira verso il violaceo e il rosa. Questo elementare principio chimico, se applicato alle strisce delle aree di sosta, consentirebbe di avere strisce blu nei giorni di sole e rosa nei giorni di pioggia.
martedì 1 febbraio 2011
Pompei crolla? Colpa della sinistra
Non è la prima volta che chiacchieriamo con il ministro Sandro Bondi. Tempo fa ci aveva scritto una lettera di complimenti, oggi vogliamo ricambiare con questa intervista esclusiva, in cui ci spiega cosa è andato storto a Pompei e perchè la richiesta di dimissioni che gli è stata rivolta è assolutamente iniqua e faziosa.
Ministro Bondi, nonostante il flop del voto di sfiducia, le opposizioni continuano ad accusarla di inettitudine. In particolare per lo stato disastroso del sito di Pompei...
Ricordiamoci che Pompei è stata oggetto di una terribile eruzione nel 79 d.C., con migliaia di vittime, gente polverizzata viva o intossicata dai miasmi del vulcano, le città vicine completamente ricoperte di materiali eruttivi, danni per miliardi di sesterzi. Si è trattato di un disastro senza precedenti nella storia del nostro paese. La prima cosa da fare era mettere in moto la macchina degli aiuti: nell'arco di poche ore erano già in loco oltre 15mila soccorritori. Pompei era rasa al suolo, i morti aumentavano di ora in ora, c'era la gente viva da estrarre dalle macerie e centinaia di feriti da curare. Il patrimonio culturale, abitativo e il tessuto economico avevano subito perdite gravissime. Di quei giorni drammatici ricorderò sempre la fierezza dei pompeiani che non si sono mai dati per vinti e la generosita' dei soccorritori che hanno dimostrato una professionalita' encomiabile.
Ministro Bondi, nonostante il flop del voto di sfiducia, le opposizioni continuano ad accusarla di inettitudine. In particolare per lo stato disastroso del sito di Pompei...
Ricordiamoci che Pompei è stata oggetto di una terribile eruzione nel 79 d.C., con migliaia di vittime, gente polverizzata viva o intossicata dai miasmi del vulcano, le città vicine completamente ricoperte di materiali eruttivi, danni per miliardi di sesterzi. Si è trattato di un disastro senza precedenti nella storia del nostro paese. La prima cosa da fare era mettere in moto la macchina degli aiuti: nell'arco di poche ore erano già in loco oltre 15mila soccorritori. Pompei era rasa al suolo, i morti aumentavano di ora in ora, c'era la gente viva da estrarre dalle macerie e centinaia di feriti da curare. Il patrimonio culturale, abitativo e il tessuto economico avevano subito perdite gravissime. Di quei giorni drammatici ricorderò sempre la fierezza dei pompeiani che non si sono mai dati per vinti e la generosita' dei soccorritori che hanno dimostrato una professionalita' encomiabile.
lunedì 31 gennaio 2011
Cose che ho imparato scrivendo questo blog
Il prossimo mese questo blog compie cento anni. Un'età di tutto rispetto per un diario on line che, tra alti e bassi, ha vissuto e raccontato grandi eventi e transizioni della storia polesana, spesso sollevando temi che oggi fanno parte del dibattito pubblico.
Non fosse stato per l'epidemia di peste polmonare che nel 2009 ha sterminato la nostra redazione, oggi festeggeremmo questo importante traguardo con un brindisi al termine di un grande evento pubblico. Festeggeremo comunque, secondo quanto prevede il rituale: mi recherò al camposanto con i familiari delle vittime e insieme inveiremo contro Dio per averci strappato i nostri cari. Al termine della cerimonia, disseppelliremo le misere spoglie e le porteremo in giro in autobus per tutta la città, vestiti a festa e fingendo che siano ancora vivi. Siete tutti invitati.
Gli amici più cari mi hanno chiesto comunque di scrivere qualche riga per sinteitzzare un bilancio dell'esperienza e tracciare le linee di sviluppo per il futuro. Ecco il mio intervento, dal titolo "quindici cose che ho imparato scrivendo questo blog".
Non fosse stato per l'epidemia di peste polmonare che nel 2009 ha sterminato la nostra redazione, oggi festeggeremmo questo importante traguardo con un brindisi al termine di un grande evento pubblico. Festeggeremo comunque, secondo quanto prevede il rituale: mi recherò al camposanto con i familiari delle vittime e insieme inveiremo contro Dio per averci strappato i nostri cari. Al termine della cerimonia, disseppelliremo le misere spoglie e le porteremo in giro in autobus per tutta la città, vestiti a festa e fingendo che siano ancora vivi. Siete tutti invitati.
Gli amici più cari mi hanno chiesto comunque di scrivere qualche riga per sinteitzzare un bilancio dell'esperienza e tracciare le linee di sviluppo per il futuro. Ecco il mio intervento, dal titolo "quindici cose che ho imparato scrivendo questo blog".
domenica 30 gennaio 2011
La strana coppia
Vianello Monello e Cicciuzzo Sconciaforni sul set |
Se la data del flash mob è ancora da fissare, i lavori per il nuovo lungometraggio sono praticamente finiti. Il film, intitolato "I perversi sposi", riprende l'opera del Manzoni, adattandola ad una trama a luci rosse.
giovedì 27 gennaio 2011
Alternative democratiche
Le primarie dovrebbero aiutare a scegliere serenamente il candidato del Partito Democratico, invece sono diventate per l'ennesima volta pretesto per polemiche e fratture.
Eppure mai come oggi l'emergenza democratica in atto impone di sciogliere le controversie, superare le divergenze e restituire al cittadino la fiducia nella Politica e nelle Istituzioni. Per cercare nuovi sistemi di rappresentanza in grado di rispondere ad una società smarrita e perplessa, da settimane è all'opera il Gruppo di Lavoro Alternativa Democratica, coordinato dal professor Gary Scampanadio (nella foto) dell'Università di Rotterdam. Il team di politologi ha elaborato quattro proposte per sciogliere il nodo delle primarie e aiutare il riaffermarsi di una politica autorevole e credibile nel sistema Italia.
Eppure mai come oggi l'emergenza democratica in atto impone di sciogliere le controversie, superare le divergenze e restituire al cittadino la fiducia nella Politica e nelle Istituzioni. Per cercare nuovi sistemi di rappresentanza in grado di rispondere ad una società smarrita e perplessa, da settimane è all'opera il Gruppo di Lavoro Alternativa Democratica, coordinato dal professor Gary Scampanadio (nella foto) dell'Università di Rotterdam. Il team di politologi ha elaborato quattro proposte per sciogliere il nodo delle primarie e aiutare il riaffermarsi di una politica autorevole e credibile nel sistema Italia.
martedì 25 gennaio 2011
Anche Rovigo avrà un aeroporto
L'ospedale civile di Rovigo verrà trasformato nel nuovo aeroporto "Santa Maria della Misericordia". La notizia, trapelata da fonti interne all'Ulss, sta rimbalzando dal giorni su siti e social nerwork, ma finora non ha trovato conferme.
"I lavori di restyling dell'ospedale rodigino sono una copertura - rivela una lettera anonima pubblicata ieri sulla Voce, firmata da una sedicente donna delle pulizie impiegata presso l'azienda sanitaria locale - In realtà la direzione generale, su indicazione regionale, si appresta a trasformare il Santa Maria della Misericordia nel primo scalo aeroportuale polesano, con voli internazionali già concordati con alcune delle più note compagnie low cost".
"I lavori di restyling dell'ospedale rodigino sono una copertura - rivela una lettera anonima pubblicata ieri sulla Voce, firmata da una sedicente donna delle pulizie impiegata presso l'azienda sanitaria locale - In realtà la direzione generale, su indicazione regionale, si appresta a trasformare il Santa Maria della Misericordia nel primo scalo aeroportuale polesano, con voli internazionali già concordati con alcune delle più note compagnie low cost".
venerdì 21 gennaio 2011
Lele Mora sindaco di Rovigo
Riceviamo e pubblichiamo questo appello dal "Comitato Lele Mora Sindaco 2011". A pochi giorni dall'annuncio di una possibile candidatura di Vittorio Sgarbi a primo cittadino di Rovigo, un'ulteriore nome di prestigio si affaccia sulla campagna elettorale ormai imminente.
Bene fa l'onorevole Luca Bellotti a pensare a una candidatura di prestigio per il Comune capoluogo, quale è certamente Vittorio Sgarbi. Ma allora perchè non scegliere un polesano doc? Noi crediamo che serva un nome fuori dai giochi di partito, proveniente dalla società civile e legato a questa terra umile ma ricca di potenzialità. Noi crediamo che l'imprenditore dello spettacolo Lele Mora possa essere il candidato che serve al rilancio di Rovigo, dopo anni di stagnante governo di centrosinistra.
Bene fa l'onorevole Luca Bellotti a pensare a una candidatura di prestigio per il Comune capoluogo, quale è certamente Vittorio Sgarbi. Ma allora perchè non scegliere un polesano doc? Noi crediamo che serva un nome fuori dai giochi di partito, proveniente dalla società civile e legato a questa terra umile ma ricca di potenzialità. Noi crediamo che l'imprenditore dello spettacolo Lele Mora possa essere il candidato che serve al rilancio di Rovigo, dopo anni di stagnante governo di centrosinistra.
martedì 18 gennaio 2011
Il meglio dal futuro di Leonida Gusmaroli
Una delle collaborazioni più prestigiose di questo blog è stata la rubrica domenicale di Leonida Gusmaroli, veggente bolognese particolarmente abile nel dipanare le trame future riguardanti il nebbioso Polesine. Molte vicende hanno superato quanto predetto da Leonida, ma altrettante sue profezie restano, ahinoi, ancora incompiute. Dopo lunga consultazione con il mio cocorito Amedeo ho deciso di ripubblicarne alcune a beneficio dei lettori più giovani.
La riconversione non si farà
La fine del mondo creerà seri problemi alla riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini. Prevista già dagli antichi Maya, che però non si erano resi conto che il loro impero stava per collassare, l'apocalisse arriverà puntuale nel 2012. In Polesine, tuttavia, la fine del mondo subirà un ritardo di un paio di anni per motivi inspiegabili. A inizio 2014, quando una voce tonitruante annuncerà che alle 18 inizierà la fine del mondo, si deciderà di abbandonare la costruzione della centrale. "Peccato - commenterà Maurizio Ferro, rappresentante del Comitato delle manovalanze ungheresi e polacche del cantiere di Polesine Camerini - avrebbe portato sviluppo alla nostra provincia e abbattutto le emissioni dell'80%, ma tanto ormai che senso ha?"
La riconversione non si farà
La fine del mondo creerà seri problemi alla riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini. Prevista già dagli antichi Maya, che però non si erano resi conto che il loro impero stava per collassare, l'apocalisse arriverà puntuale nel 2012. In Polesine, tuttavia, la fine del mondo subirà un ritardo di un paio di anni per motivi inspiegabili. A inizio 2014, quando una voce tonitruante annuncerà che alle 18 inizierà la fine del mondo, si deciderà di abbandonare la costruzione della centrale. "Peccato - commenterà Maurizio Ferro, rappresentante del Comitato delle manovalanze ungheresi e polacche del cantiere di Polesine Camerini - avrebbe portato sviluppo alla nostra provincia e abbattutto le emissioni dell'80%, ma tanto ormai che senso ha?"
lunedì 17 gennaio 2011
Apologia del terrorismo in pieno centro cittadino!
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Caro Monello Vianello,
ieri sono andato in piazza con la morosa per i saldi e passando davanti alla Gran Guardia sono raggelato. Sapevo che Rovigo è in mano ai comunisti e quindi non c'è niente di buono da aspettarsi, ma non pensavo che si sarebbe arrivati a tanto e perdipiù senza che nessuno dicesse nulla.
Mi spiego, sul lato del palazzo della Gran Guardia hanno messo una scultura intitolata a Cesare Battisti! Sì, proprio lui, il terrorista assassino rosso che ha ucciso un sacco di gente innocente negli anni Settanta e che non s'è mai fatto un giorno di galera perchè i comunisti lo proteggono in Brasile. (Ti allego una foto come prova...) Tanto per chiarire cosa ne pensano i "rossi" che governano la città. Mentre il Governo fa pressioni per riportare in Italia Battisti e sbatterlo in cella, questi gli fanno il monumento celebrativo, perchè tanto, si sa, tra compagni tutto ci si perdona, anche se uno ha ucciso a fucilate dei bambini.
Però mi stupisce soprattutto il silenzio dei nostri. E' vero che a Rovigo è tutto un accordo sottobanco tra destra e sinistra, ma la Lega che è fuori da questi giochi politici squallidi perchè non ha detto niente? Forse si pensa che ai rodigini non interessi se i komunisti fanno le statue ai loro amici terroristi? Quanto è costato di soldi, va ricordato, della collettività? Ti prego di pubblicare questa mia lettera, perchè è uno scandalo che non può rimanere segreto!!
Spiraivovi Scaranello
Giovani Padani Villadose
Caro conoscente,
mi hai interrotto mentre giocavo a Monopoli al contrario. Hai mai provato? Si gioca in quattro, percorrendo il tabellone in senso inverso e ribaltando tutte le regole. Ad esempio, se tu passi sul mio Parco della Vittoria, sono io che devo sganciarti un sacco di soldi. Inoltre posso tirare fuori io gli altri di galera pagando per loro. I numeri dei dadi tirati si sottraggono, anzichè sommarli, e infine è obbligatorio parlare al contrario durante la partita. Così è molto più divertente.
Per tua fortuna, il fatto di trovarmi impegnato con alcuni amici, ti offre la preziosa occasione di sentire non solo il mio parere, ma pure quello di altre tre persone. Ci siamo consultati e il problema che ci poni non ci interessa. Con affetto,
MV
domenica 16 gennaio 2011
Storia di Rovigo in bustine
Una recente piantina della città |
Rovigo e i suoi quartieri
Oggetti di contese territoriali sfociate nei secoli in decine di guerre e financo in un sanguinoso pogrom nel 1677, i quartieri di Rovigo sono oggi solamente cinque: la Commenda, suddivisa in due settori, San Bartolomeo, Sanpiox, la Tassina e il poco conosciuto Branziopone.
La divisione della Commenda in due parti risale alla fine del 1961, quando i cittadini del versante orientale votarono per la costruzione di un muro alto tre metri dove oggi corre viale Gramsci, per rompere ogni contatto con gli abitanti del lato occidentale. Il muro fu poi abbattuto nel marzo 1962, dopo l'accordo raggiunto tra il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana. I comunisti ottennero il cambio di toponomastica della vecchia via Attilio Piccioni, che oggi porta il nome del politico e filosofo marxista.
San Bartolomeo, più nota come San Bortolo, fu fondata in tempi antichissimi dagli alieni come testa di ponte per un invasione, mai avvenuta (o forse avvenuta in segreto), del pianeta Terra. Il nucleo abitato odierno risale al medioevo, quando il leggendario contadino Venanzio, avuto il dodicesimo figlio, abbandona la famiglia e l'aratro e fonda il convento dei Venanziani, occupando una chiesa normanna abbandonata. Durante la sanguinosa guerra civile del 1340, seguita alla guerra tra transilvani e masai, l'ordine combattente degli Olivetani entra in possesso del monastero e si stanzia in loco, abbandonando le armi e dedicandosi alla cura della terra. San Bortolo diventerà poi un ricco quartiere residenziale, con numerose ville di lusso, tra cui la casa di Ringo Starr.
Veniamo quindi al quartiere Sanpiox, sorto sui terreni del latifondista secentesto Oliviero Sanpiox, che eresse l'attuale chiesa in calcestruzzo e la palestra di karate. Nel 1956 la dilagante criminalità in città spinse la giunta comunale a prendere misure draconiane. Tutti i delinquenti furono stipati a Sanpiox e la zona fu circondata dal filo spinato. La situazione in città, tuttavia, peggiorò. Per qualche misterioso motivo, infatti, privati di rapinatori e taccheggiatori i rodigini dell'alta borghesia iniziarono a esercitare ogni forma di sopruso verso i concittadini, confidando nella totale impunità. Le misure anticrimine furono ritirate nel 1959, dopo la tragedia del carcere di Rovigo, in cui morirono ottocento persone. Il mega carcere di origini austriache, che sorgeva dove oggi c'è il multipiano, sprofondò infatti nel sottosuolo per l'eccessivo numero di detenuti e scomparve per sempre. Sanpiox, dove nel frattempo dilagavano cannibalismo e incesti, fu riaperta e affidata per tredici anni alle suore del convento delle Miracolate di Santa Magda, che rieducarono la popolazione ai valori della vita civile.
Della Tassina c'è poco da dire, essendo sorta nel 1999 per opera di un piano regolatore. Ben più interessante è il piccolo quartiere Branziopone, a nordovest del centro storico, circondato dalle acque di due piccoli affluenti del Ceresolo, che tuttora ospita la comunità székely e le stupefacenti rovine dell'unica chiesa unitariana nel nostro paese. Una curiosità: di notte non è possibile visitare il quartiere, perchè gli abitanti ritirano regolarmente il ponte levatoio tutte le sere fin dal 1702.
venerdì 14 gennaio 2011
Monello Vianello a "Che tempo che fa"
Domani sera sarei dovuto andare in onda su Rai3, intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa". La puntata era già stata registrata, come testimonia la foto a fianco (il mio volto è oscurato per rafioni di privacy), ma è stata cancellata, pare, per le pressioni da parte del governo americano, che è formalmente in guerra con me da un paio di anni. Siccome era una bella intervista, ne pubblico qui un estratto a beneficio dei miei innumerevoli fans.
Ha appena pubblicato il suo primo libro, dal titolo "Cento modi per superare l'athazagorafobia disegnando mandala", ma le sue parole impazzano su internet da vari anni, mettendo in subbuglio la comunità internazionale. Scrittore, polemista, inventore di neologismi, musicista maledetto e molte altre cose. Signore e signori, abbiamo con noi Monello Vianello! (applausi, Filippa Lagerback sviene)
Grazie, grazie. Che pena essere qui tra di voi. Posso fumare? (si accende uno spinello)
Veramente no... (tossisce) Mi permetta innanzitutto di dirle, dottor Monello Vianello, che è un vero onore averla qui tra di noi questa sera. Le confesso che in questo momento sono molto in soggezione...
Io no.
Bene. Lei ha appena pubblicato il suo libro... ma partiamo dal titolo.
"Cento modi per superare l'athazagorafobia disegnando mandala" è una summa della mia intera produzione dal 1981 ad oggi. Un doveroso omaggio a chi mi segue fin dagli esordi e un utile compendio a beneficio di chi mi avesse conosciuto di recente. Nelle 800 pagine del volume ho raccolto il meglio della mia produzione inedita e alcuni scritti di carattere pratico. Ad esempio, al capitolo ventidue insegno come praticare una vasectomia usando i semplici strumenti presenti nelle cassette degli attrezzi di tutti noi. Poi ci sono tredici capitoli dedicati a trame di film di Cicciuzzo Sconciaforni che non sono mai stati realizzati e che l'autore mi ha concesso di pubblicare.
Interessante, ma lei non è solo uno scrittore. Leggo qui nelle note biografiche che lei è un compositore di brani per quintetti d'archi, ispirati al classicismo viennese. Ma... perchè c'è un ma...
In effetti ho scritto qualcosa come otto-novemila partiture. Ma non sono mai state suonate. Il mio maestro di violoncello, il professor Abraham Gottlob von Bethman Hollweg, morto suicida tredici anni fa, ha insitito fino alla fine perchè io autorizzassi l'esecuzione dei miei brani. Li riteneva celestiali. Io però mi sono opposto fino all'ultimo. Erano perfetti, sulla carta, e ritenevo non si dovesse andare oltre. Lei mi capisce?
Eh, uh? Certo. Volevo chiederle, ora, se mi permette... Lei ce l'ha un sogno?
Più che i sogni con la esse maiuscola mi interessano quelli con la esse minuscola. E i sogni che faccio ogni notte. Ad esempio, ieri notte ho sognato che mi scopavo Fabrizio Corona. Era lui ad insistere. Ricordo che nel sogno lui aveva un pene considerevole, ma irrimediabilmente flaccido. Un'esperienza dimenticabile. Ho sognato anche che mi trovavo assieme a Carlo Giovanardi in un mondo parallelo in cui comandavano le donne e la biologia umana era sovvertita. Durante un rapporto sessuale, Giovanardi rimaneva incinto e la sua partner lo faceva abortire prendendolo a calci nel ventre. Potrebbe essere un buon soggetto per una fiction televisiva.
Ma che schifo. Mi dissocio da ciò che ha appena raccontato...
Per questo l'ho detto.
Ha appena pubblicato il suo primo libro, dal titolo "Cento modi per superare l'athazagorafobia disegnando mandala", ma le sue parole impazzano su internet da vari anni, mettendo in subbuglio la comunità internazionale. Scrittore, polemista, inventore di neologismi, musicista maledetto e molte altre cose. Signore e signori, abbiamo con noi Monello Vianello! (applausi, Filippa Lagerback sviene)
Grazie, grazie. Che pena essere qui tra di voi. Posso fumare? (si accende uno spinello)
Veramente no... (tossisce) Mi permetta innanzitutto di dirle, dottor Monello Vianello, che è un vero onore averla qui tra di noi questa sera. Le confesso che in questo momento sono molto in soggezione...
Io no.
Bene. Lei ha appena pubblicato il suo libro... ma partiamo dal titolo.
"Cento modi per superare l'athazagorafobia disegnando mandala" è una summa della mia intera produzione dal 1981 ad oggi. Un doveroso omaggio a chi mi segue fin dagli esordi e un utile compendio a beneficio di chi mi avesse conosciuto di recente. Nelle 800 pagine del volume ho raccolto il meglio della mia produzione inedita e alcuni scritti di carattere pratico. Ad esempio, al capitolo ventidue insegno come praticare una vasectomia usando i semplici strumenti presenti nelle cassette degli attrezzi di tutti noi. Poi ci sono tredici capitoli dedicati a trame di film di Cicciuzzo Sconciaforni che non sono mai stati realizzati e che l'autore mi ha concesso di pubblicare.
Interessante, ma lei non è solo uno scrittore. Leggo qui nelle note biografiche che lei è un compositore di brani per quintetti d'archi, ispirati al classicismo viennese. Ma... perchè c'è un ma...
In effetti ho scritto qualcosa come otto-novemila partiture. Ma non sono mai state suonate. Il mio maestro di violoncello, il professor Abraham Gottlob von Bethman Hollweg, morto suicida tredici anni fa, ha insitito fino alla fine perchè io autorizzassi l'esecuzione dei miei brani. Li riteneva celestiali. Io però mi sono opposto fino all'ultimo. Erano perfetti, sulla carta, e ritenevo non si dovesse andare oltre. Lei mi capisce?
Eh, uh? Certo. Volevo chiederle, ora, se mi permette... Lei ce l'ha un sogno?
Più che i sogni con la esse maiuscola mi interessano quelli con la esse minuscola. E i sogni che faccio ogni notte. Ad esempio, ieri notte ho sognato che mi scopavo Fabrizio Corona. Era lui ad insistere. Ricordo che nel sogno lui aveva un pene considerevole, ma irrimediabilmente flaccido. Un'esperienza dimenticabile. Ho sognato anche che mi trovavo assieme a Carlo Giovanardi in un mondo parallelo in cui comandavano le donne e la biologia umana era sovvertita. Durante un rapporto sessuale, Giovanardi rimaneva incinto e la sua partner lo faceva abortire prendendolo a calci nel ventre. Potrebbe essere un buon soggetto per una fiction televisiva.
Ma che schifo. Mi dissocio da ciò che ha appena raccontato...
Per questo l'ho detto.
domenica 9 gennaio 2011
Come riciclare i dolci della Befana
L'eccessiva quantità di dolciumi trovati nella calza della Befana può divenire per molti fonte di imbarazzo. Appena usciti nelle feste e già entrati nel clima carnascialesco, si vorrebbe finalmente mettersi di buzzo buono per perdere un po' del sovrappeso acquisito durante i pranzi e le cene natalizie.
Molti pensano che caramelle gommose, mandorle caramellate, cioccolatini e torroni non possano essere riutilizzati come base per sfiziose ricette. Non è così. Torna eccezionalmente su queste colonne la grande cuoca di Raccano, Bice Skanderbegh, con alcune semplici dritte per riutilizzare i dolci della Befana.
Risotto alle mandorle caramellate
Lavate, asciugate ed infine tritate a pezzetti le mandorle caramellate. Mettete in una casseruola un po' di burro e una cipolla affettata sottile, facendola soffriggere finchè non assume un colore dorato. Aggiungete quindi il trito di mandorle e sfumate con un po' di vino bianco.
Aggiungete il riso, mescolando bene perché possa assorbire il condimento e aggiungendo un po' di brodo a mestoli, continuando a rimestare regolarmente con un cucchiaio di legno. Aggiungete brodo fino a cottura ultimata, quindi spegnete la fiamma. Aggiungete infine del torrone grattuggiato e mantecate. Servite in tavola accompagnato guarnito con alcuni vermetti di gomma.
Sformato di orsetti gommosi
Lavare bene gli orsetti gommosi e metteteli a cuocere per pochi minuti in acqua bollente acidulata con il succo di limone. Scolateli quando saranno diventati teneri. Nel frattempo preparare della besciamella mettendo a sofriggere burro e farina e aggiungendo del latte. Mescolate, salate e aggiungete un po' di noce moscata, fino a portare a bollore il tutto. Mettere gli orsetti gommosi in una pentola, aggiungete burro, uno spicchio d'aglio, salvia, sale e pepe e fate evaporare quel po' di acqua che e' rimasta sul fondo della pentola. Aggiungere la besciamella e frullare tutto.
Lasciate raffreddare, quindi aggiungete uova e torrone morbido grattuggiato assieme a del parmigiano. Disponete l'impasto in uno uno stampo a ciambella, unto con il burro e spolverate con il pane grattato. Infornate a 180° per 30 minuti circa.
Gran fritto di panettone e pandoro
Mettete le fette di panettone e pandoro rimaste dal pranzo in una terrina e tritatele con il tritatutto. Aggiungete un po' di latte per ammorbidire. Sminuzzate i cioccolatini avanzati dalle feste e aggiungeteli all'impasto, assieme a ciò che la vostra fantasia vi suggerisce o ad altri avanzi della calza. Preparate delle polpette, che procederete poi a infarinare, quindi a impanare con uovo e pane grattato. Friggete in olio bollente finchè non avranno assunto un colore dorato, quindi servite in tavola, accompagnato da fette di pampepato.
Molti pensano che caramelle gommose, mandorle caramellate, cioccolatini e torroni non possano essere riutilizzati come base per sfiziose ricette. Non è così. Torna eccezionalmente su queste colonne la grande cuoca di Raccano, Bice Skanderbegh, con alcune semplici dritte per riutilizzare i dolci della Befana.
Risotto alle mandorle caramellate
Lavate, asciugate ed infine tritate a pezzetti le mandorle caramellate. Mettete in una casseruola un po' di burro e una cipolla affettata sottile, facendola soffriggere finchè non assume un colore dorato. Aggiungete quindi il trito di mandorle e sfumate con un po' di vino bianco.
Aggiungete il riso, mescolando bene perché possa assorbire il condimento e aggiungendo un po' di brodo a mestoli, continuando a rimestare regolarmente con un cucchiaio di legno. Aggiungete brodo fino a cottura ultimata, quindi spegnete la fiamma. Aggiungete infine del torrone grattuggiato e mantecate. Servite in tavola accompagnato guarnito con alcuni vermetti di gomma.
Sformato di orsetti gommosi
Lavare bene gli orsetti gommosi e metteteli a cuocere per pochi minuti in acqua bollente acidulata con il succo di limone. Scolateli quando saranno diventati teneri. Nel frattempo preparare della besciamella mettendo a sofriggere burro e farina e aggiungendo del latte. Mescolate, salate e aggiungete un po' di noce moscata, fino a portare a bollore il tutto. Mettere gli orsetti gommosi in una pentola, aggiungete burro, uno spicchio d'aglio, salvia, sale e pepe e fate evaporare quel po' di acqua che e' rimasta sul fondo della pentola. Aggiungere la besciamella e frullare tutto.
Lasciate raffreddare, quindi aggiungete uova e torrone morbido grattuggiato assieme a del parmigiano. Disponete l'impasto in uno uno stampo a ciambella, unto con il burro e spolverate con il pane grattato. Infornate a 180° per 30 minuti circa.
Gran fritto di panettone e pandoro
Mettete le fette di panettone e pandoro rimaste dal pranzo in una terrina e tritatele con il tritatutto. Aggiungete un po' di latte per ammorbidire. Sminuzzate i cioccolatini avanzati dalle feste e aggiungeteli all'impasto, assieme a ciò che la vostra fantasia vi suggerisce o ad altri avanzi della calza. Preparate delle polpette, che procederete poi a infarinare, quindi a impanare con uovo e pane grattato. Friggete in olio bollente finchè non avranno assunto un colore dorato, quindi servite in tavola, accompagnato da fette di pampepato.
Storia di Rovigo in bustine
Le numerose attestazioni di stima e apprezzamento pervenute nella buca delle lettere di Ivana Fracchia ci esortano nel continuare a somministrarvi questa rubrica domenicale sulla storia di Rovigo, lontana dagli esercizi esegetici più in voga, ma allo stesso tempo curata e rigorosa nel raccontarci storie e fatti che, invero, destano stupore e maraviglia. Oggi parliamo di una delle piazze più importanti del centro storico.
I misteri di piazza Garibaldi
Nel tredicesimo secolo le dodici piazze di Rovigo erano chiamate con i nomi dei segni zodiacali. In quella che allora era nota come piazza dell'Ariete, si tenevano i riti per l'equinozio di primavera, durante i quali i cittadini di Rovigo lanciavano in aria le tradizionali zucche ornamentali di Codigoro ed erano frequenti i tafferugli con le milizie cittadine.
La piazza è oggi intitolata a Giuseppe Garibaldi, immortalato in una ruspante statua equestre posta in mezzo al liston. Benchè il volgo dia per scontato che si tratti di un omaggio al condottiero che guidò le truppe savoiarde alla conquista del Sud Italia, le cronache cittadine raccontano ben altra verità. Nel 1960, si consumò a Rovigo una delle più furenti campagne elettorali della storia repubblicana, che vide come vincitore il ragionere del catasto Giuseppe Garibaldi, abile oratore e arguto elzevirista del quotidiano locale Il Mercoledì Illustrato. Galvanizzato dalla vittora, il ragionier Garibaldi fece innanzitutto demolire la chiesa di Santa Giustina, che il suo predecessore Vinicio Tremendoni aveva iniziato a edificare nel 1955. Al posto del sacro tempio, fece quindi innalzare l'attuale statua in bronzo che lo ritrae trionfante a cavallo. I rodigini ritennero davvero eccessiva tanta enfasi, ma inizialmente non dissero nulla, limitandosi a borbottare tra sè e sè nei tradizionali crocchi domenicali in piazza Vittorio Emanuele II. Dopo un anno di mala amministrazione, comunque, Garibaldi fu destituito con manovre politiche, dopo avere proposto la pedonalizzazione di corso del Popolo, all'epoca ancora chiamato Strada Statale 32 Transrodigina.
Numerosi monumenti attorniano la celebre piazza amata dai rodigini e perfino dagli adriesi. Il più importante è senza ombra di dubbio il Teatro Sociale, costruito sulle rovine di una piramide eretta in tempi antichissimi per onorare il profeta Herihor Siamon. Il teatro fu voluto dal commendatore Cicciuzzo Sconciaforni nel 1828, per tenervi gli spettacoli teatrali di suo figlio Piralio Sconciaforni, guitto espulso da qualunque palcoscenico per l'abitudine di tuffarsi sul pubblico alla fine degli spettacoli. Dopo la morte di Piralio, gli eredi decisero di regalare il Teatro alla città, in cambio di un buono per pracheggiare gratuitamente sulle strisce blu, valido per ottanta generazioni e tuttora in vigore.
Altrettanto singolare è la storia della Camera di Commercio. Nel 1920 essa si trovava nell'edificio antistante (di fattura normanna), ospitata in un appartamento di poche stanze, con vista sulla piazza. L'attuale sede della Borsa, all'epoca, era occupata dal prestigioso quotidiano La Voce Nuova, che in tale edificio ospitava una redazione internazionale e la tipografia, diffondendo in numerose copie il giornale serale. In quell'anno, però, una vertenza del sindacato dei giornalisti chiese e ottenne l'equiparazione dei giornalisti agli altri professionisti, imponendo quindi l'obbligo di versare loro uno stipendio mensile (fino ad allora, infatti, il codice civile prevedeva che i giornalisti fossero ridotti in schiavitù). La proprietà del giornale si trovò quindi costretta a un drastico cambio di sede, che si concretizzò in un trasloco incrociato. La Camera di Commercio cedette il proprio appartamento, ottenendo in cambio il palazzo antistante, che fu completamente restaurato con fondi europei nel 1951.
I misteri di piazza Garibaldi
Nel tredicesimo secolo le dodici piazze di Rovigo erano chiamate con i nomi dei segni zodiacali. In quella che allora era nota come piazza dell'Ariete, si tenevano i riti per l'equinozio di primavera, durante i quali i cittadini di Rovigo lanciavano in aria le tradizionali zucche ornamentali di Codigoro ed erano frequenti i tafferugli con le milizie cittadine.
La piazza è oggi intitolata a Giuseppe Garibaldi, immortalato in una ruspante statua equestre posta in mezzo al liston. Benchè il volgo dia per scontato che si tratti di un omaggio al condottiero che guidò le truppe savoiarde alla conquista del Sud Italia, le cronache cittadine raccontano ben altra verità. Nel 1960, si consumò a Rovigo una delle più furenti campagne elettorali della storia repubblicana, che vide come vincitore il ragionere del catasto Giuseppe Garibaldi, abile oratore e arguto elzevirista del quotidiano locale Il Mercoledì Illustrato. Galvanizzato dalla vittora, il ragionier Garibaldi fece innanzitutto demolire la chiesa di Santa Giustina, che il suo predecessore Vinicio Tremendoni aveva iniziato a edificare nel 1955. Al posto del sacro tempio, fece quindi innalzare l'attuale statua in bronzo che lo ritrae trionfante a cavallo. I rodigini ritennero davvero eccessiva tanta enfasi, ma inizialmente non dissero nulla, limitandosi a borbottare tra sè e sè nei tradizionali crocchi domenicali in piazza Vittorio Emanuele II. Dopo un anno di mala amministrazione, comunque, Garibaldi fu destituito con manovre politiche, dopo avere proposto la pedonalizzazione di corso del Popolo, all'epoca ancora chiamato Strada Statale 32 Transrodigina.
Numerosi monumenti attorniano la celebre piazza amata dai rodigini e perfino dagli adriesi. Il più importante è senza ombra di dubbio il Teatro Sociale, costruito sulle rovine di una piramide eretta in tempi antichissimi per onorare il profeta Herihor Siamon. Il teatro fu voluto dal commendatore Cicciuzzo Sconciaforni nel 1828, per tenervi gli spettacoli teatrali di suo figlio Piralio Sconciaforni, guitto espulso da qualunque palcoscenico per l'abitudine di tuffarsi sul pubblico alla fine degli spettacoli. Dopo la morte di Piralio, gli eredi decisero di regalare il Teatro alla città, in cambio di un buono per pracheggiare gratuitamente sulle strisce blu, valido per ottanta generazioni e tuttora in vigore.
Altrettanto singolare è la storia della Camera di Commercio. Nel 1920 essa si trovava nell'edificio antistante (di fattura normanna), ospitata in un appartamento di poche stanze, con vista sulla piazza. L'attuale sede della Borsa, all'epoca, era occupata dal prestigioso quotidiano La Voce Nuova, che in tale edificio ospitava una redazione internazionale e la tipografia, diffondendo in numerose copie il giornale serale. In quell'anno, però, una vertenza del sindacato dei giornalisti chiese e ottenne l'equiparazione dei giornalisti agli altri professionisti, imponendo quindi l'obbligo di versare loro uno stipendio mensile (fino ad allora, infatti, il codice civile prevedeva che i giornalisti fossero ridotti in schiavitù). La proprietà del giornale si trovò quindi costretta a un drastico cambio di sede, che si concretizzò in un trasloco incrociato. La Camera di Commercio cedette il proprio appartamento, ottenendo in cambio il palazzo antistante, che fu completamente restaurato con fondi europei nel 1951.
domenica 2 gennaio 2011
Storia di Rovigo in bustine
Piazza Roma nel XIX secolo a.C. |
Piazza Roma, centro mistico del mondo
Immaginiamo di essere nell'anno 30.000 a.C. e di visitare i luoghi in cui sorgerà Rovigo. Dove oggi c'è piazza Roma, vediamo solo una brughiera a vista d'occhio. O forse un acquitrino infestato dalle serpi.
Solo nel diciannovesimo secolo a.C. il grande imperatore olmeco Magalli decide di edificare un grande complesso architettonico per omaggiare l'architettura dell'allora fiorente civiltà khmer, dove oggi sorge piazza Roma. Nei secoli successivi, sulle rovine di quella lussuosa costruzione, sorsero poi un tempio pagano, un tribunale romano, una chiesa romanica, poi una cattedrale gotica, un parcheggio multipiano, un centro commerciale, finchè nell'Ottocento si decise di farne una piazza.
Centro mistico del pianeta Terra, luogo di confluenza di ley lines, piazza Roma fu oggetto di contese territoriali fin dalla fine del '200, quando ne rivendicò la proprietà il principe Raden Wijaya, meglio noto come Kertarajasa Jayawardhana, fondatore del regno di Majapahit, secondo quanto riportato nel Libro dei Re o Pararaton. Ma la storia documentata di questa piazza è ben più antica. Secondo Erodoto, fu qui che la regina dei Massageti, Tomiri, portò le spoglie del figlio Spargapise, ucciso da Dario il Grande, per poi divorarne il corpo come prevedeva la tradizione.
Fatte queste doverose premesse storiche ormai alla portata di chiunque, veniamo dunque al XX secolo, quando piazza Roma viene occupata dal ghetto ebraico, che verrà demolito pochi decenni dopo per costruire la pizzera Taverna. Nel 1949 è scontro nella giunta comunale tra il sindaco democristiano Nereo Canazza e il vicesindaco comunista Bartolo Opponi, sull'uso a cui destinare la piazza. Il primo vi vorrebbe realizzare un ampio parcheggio per le carrozze, il secondo vorrebbe costruirvi case popolari, i bagni pubblici e un lupanare. Si troverà una mediazione solo negli anni Sessanta, quando i figli dei fiori occuperanno la piazza e coltiveranno le aiuole con piante colorate e profumate, per poi costruire la grande fontana che ancora oggi vediamo. La fontana verrà poi spenta fino al 1988 per l'abitudine di molti rodigini di fare il bagno nudi al suo interno.
Parliamo infine dell'eterna querelle sul doppio nome. Alcuni rodigini, infatti, continuano a chiamare piazza Roma con il nome di piazza Merlin, cosa che genera numerosi problemi ai turisti e ai tutori dell'ordine pubblico. Erroneamente si ritiene che sia un tributo al senatore rodigino Umberto Merlin. In realtà, il secondo nome della piazza ha origine da un'idea venuta nel 1963 all'allora sindaco Gaetano Foffo: colpito dalla tragica morte dell'attrice americana Marilyn Monroe, il primo cittadino volle apporre una targa commemorativa nella piazza, ma la scarsa dimestichezza con la grafia anglosassone fece sì che la piazza venisse intitolata a tale Merlin Monrò. L'autore della targa fu licenziato. Nel 2001 l'allora leader dell'opposizione Chiara Maria Luisa Scatenazzi (Forza Italia) propose di intitolare la piazza all'impiegato dell'anagrafe Nanni Myretti, unica vittima rodigina degli attentati dell'11 settembre. La cosa cadde nel dimenticatoio quando si scoprì che Myretti non era affatto morto, ma al momento del crollo del Wtc era con l'amante alle terme di Saturnia.
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