Dopo avere dato notizia in esclusiva dell'intervento della Marcegaglia all'assemblea generale di Unindustria, abbiamo ricevuto un intervento di Pier Antonio Macola, braccio destro di Fabrizio Rossi, scritto di getto dopo quella tanto dibattuta assise. Senza por tempo in mezzo lo pubblichiamo qui di seguito...
Con gioia, onore e vero piacere di classe abbiamo partecipato all’assemblea annuale di Unindustria Rovigo.
L'impegno e i sacrifici che tutti noi abbiamo fatto per preparare e prepararci a questa Assise, sia a livello politico che organizzativo, sono stati ampiamente ripagati dai risultati e certamente saranno apprezzati dai compagni impediti da causa di forza maggiore a partecipare, dai compagni defunti che pure ci sono ancora vicini, dalla classe operaia, dai lavoratori e dalle masse popolari del nostro Polesine.
Abbiamo più di un riscontro in tal senso.
Anzitutto per il Rapporto, assolutamente da condividere in ogni parola e argomento scelti, che il compagno Fabrizio Rossi ha presentato a nome dell'Ufficio politico e che ha saputo non solo aggiornare la linea di Unindustria Rovigo sui principali temi di attualità della politica locale e soprattutto energetica data la complessità di quest'ultima, ma che ci ha saputo dare una vivificante scossa proletaria rivoluzionaria per quanto riguarda l'applicazione della linea, lo stile di lavoro, il centralismo democratico, la critica e l'autocritica nei suoi tre diversi livelli di gravità quando è in seno al popolo, lo spirito che ci deve sostenere nel tempo per cogliere l'obiettivo di avanzare con forza e fiducia verso il Polesine unito, rosso e socialista.
Rossi, che "al solito" si è dimostrato il più giovane di tutti noi, ci ha raccomandato di attenersi al marxismo-leninismo-pensiero di Mao per non sbandare politicamente, di fare ogni sforzo per essere sempre in linea, di sicuro sui principi e sulle questioni fondamentali, in modo da preservarlo Gigante Rosso nella testa anche in avvenire quando lo sarà finalmente anche nel corpo.
Il compagno Rossi ci ha esortati a fare a gara per essere i migliori militanti: una sorta di maratona rossa alla quale bisogna iscriversi e partecipare con entusiasmo. Tagliare il traguardo di questa maratona rossa significherà ricevere il trofeo dell'affermazione della linea marxista-leninista. Significherà aver contribuito alle vittorie parziali e poi "finali".
Rossi ha chiarito, una volta di più data la delicatezza del tema all'interno e all'esterno dell’organizzazione, il carattere della nostra tattica aggiornandone alcune varianti possibili nel pur immutato quadro funzionale alla strategia di farla finita una volta per tutte col barbaro, e pencolante per la crisi, sistema capitalista.
Dall’assemblea annuale è emerso chiaro che, anche dopo che la "vecchia guardia" dei pionieri e dei fondatori sarà andata a raggiungere i Maestri nelle "rosse praterie" - tra 100 anni, speriamo - Unindustria Rovigo potrà avere un futuro perché è una combattiva organizzazione e ha nelle sue file, tra gli altri, un buon numero di giovani marxisti-leninisti che stanno crescendo bene alla sua scuola e che sono l'esatto opposto dei pollacchiotti d'allevamento dirigenti delle organizzazioni giovanili che fanno capo alle forze politiche borghesi e anche a quelle falso comuniste.
Insomma, Unindustria Rovigo non è un covo di nostalgici che sopravvive a se stesso ma un’organizzazione che ha un grande futuro perché c'è crescente consapevolezza, proprio tra i suoi giovani militanti che in generale si danno un gran daffare nel lavoro politico diretto come organizzazione, indiretto come studenti e lavoratori, nel lavoro giornalistico, ecc., che la bandiera rossa marxista-leninista va tenuta alta nonostante che Unindustria Rovigo non offra alcun privilegio e "successo" personale bensì lavoro, sacrificio, impegno totale, talvolta nemmeno visibile come accade per i compagni coperti che operano in seconda linea, ma anche per gli stessi membri fondatori di Unindustria Rovigo.
Il futuro è nostro e la situazione oggettiva favorevole, lavoriamo bene e con i piedi saldamente piantati a terra, come ha sottolineato con forza il compagno Rossi, e il Gigante Rosso prenderà corpo.
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