Acuta e controcorrente l'analisi di Renato, rappresentante dei barboni di viale Marconi, intervistato in esclusiva nella sua dimora open air ai giardini del Cur davanti a un bel cartone di vino Euro che ride: "Ho seguito varie edizioni del festival dalla panchina davanti al Don Bosco e mi è molto dispiaciuto che l'abbiano spostato - racconta - Quanto accade in questi giorni mi ha fatto riflettere molto, nelle pause del mio duro lavoro di catalogazione dei rifiuti solidi urbani. Nonostante la mia amicizia con molti importanti leader polesani, mi duole ammettere che c'è oggi un complotto contro i giovani. L'ultima campagna elettorale ha messo in primo piano volti giovani solo per favorire l'ascesa dei vecchi politici. Un'operazione di pura facciata per simulare cambiamenti che non ci sono. Ai giovani oggi è chiesto solo di accettare lavori sempre più precari per permettere agli adulti di godersi i loro privilegi. Si concede invece una fintà libertà nello svago consumistico e nel tritacarne delle discoteche che sfornano settimanalmente nuovi morti a causa di alcol e alta velocità, che salvano un mercato dell'automobile ormai asfittico e liberano posti di lavoro. I giovani oggi sono visti dal mondo adulto come una fetta di mercato, da spremere fino all'osso, anche a costo di enormi disastri sociali, imbottendoli di bibite alcoliche trendy, mode usa e getta, telefonini cellulari, fitness, musica commerciale sempre più omologata. Si sta facendo strame di tutte le forme di aggregazione non asservite alle leggi del commercio. C'è una curiosa assonanza tra il mercato e la politica: in entrambi gli scenari l'obiettivo è l'omologazione totale delle persone, promuovendo al massimo la mediocrità e il servilismo. L'obiettivo è che tutti pensino le stesse cose, dicano le stesse cose, guardino gli stessi blockbuster o indossino gli stessi vestiti da deficienti. Oggi i giovani di successo sono quelli che replicano i modelli del mondo adulto, non quelli che li mettono in discussione. Proiezioni di lungo periodo, tuttavia, mi fanno credere che nei prossimi 20 anni, devastati da superlavori sottopagati e ormai degenerati per l'abuso di sostanze dopanti e televisione commerciale, i giovani si coalizzeranno in un mega esercito di kamikaze che farà schioppare le capitali del mondo occidentale in un diluvio di sangue. L'ho sognato ieri notte".
(nella foto, giovani trasgressivi di oggi in un bar di Rovigo)
8 commenti:
Caro Monello Vianello,
ieri sera mi sono scolato una bottiglia di Unicum da solo, fumando a mitraglia HB senza filtro e stamattina quando si è attivata la radiosveglia passavano "Angoscia metropolitana" di Claudio Lolli. Fuori c'è quella mezza nebbia mezza foschia misto smog tipica della nostra cittadina stritolata dal traffico. Non so perchè ma, mentre andavo all'ufficio di collocamento a cercare lavoro, mi è venuto un magone... In questo momento sono sul tetto del palazzo della Provincia, in viale della Pace, indeciso se buttarmi giù. Gli operai qui attorno, che stanno montando i pannelli solari, mi incitano a farlo. Tu che dici?
Condivido l'opinione di Renato e ne aggiungo una mia. Cosa si può fare per mettere a tacere il vile che finge di essere Vianello Monello sul Corriere del Veneto? Già l'originale faceva pena, ma questo è da vomito!
Caro Monello Vianello, meno male che ci sei tu...
Porta pazienza finchè non riesco a mettermi in contatto con Gianmatteo Shakespeare, che in genere dorme fino alle due del pomeriggio.
Nel frattempo ti posso rassicurare sul fatto che il suicidio è uno dei metodi più comuni e più sani per guarire dalla depressione. Prima di buttarti, tuttavia, aspetta che io abbia spostato la macchina che ho parcheggiato proprio lì sotto.
Un caro saluto.
ma dai giovanediieri,la vita è un'altalena....prendi ad esempio Beppe Osti...è sempre li li per sparire e poi dopo...rinasce..
cazzo si è fatto tutto il giro dei peggio partiti per 47 volte....e poi trova sempre il primo avezzù di passaggio che lo convince a non lasciarsi andare...
ricordati che nella vita "c'è sempre un motivo per brindare"
Propongo lo sciopero dell'acquisto del Corriere del Veneto finchè non stoppano quella schifosissima rubrica di Vianello Monello. Che fine ha fatto quella stronzata di Saqr Al Din. Ha fatto un paio di puntate incomprensibili e poi si è messo a scagazzare altre merdate inconcepibili. Basta, cazzo!
Suvvia, quanta irruenza, caro Lettore nero e incazzato! Io non partirei lancia in resta contro quello che probabilmente è l'ennesimo precario sottopagato, costretto ad un lavoro umiliante e socialmente biasimato... In fondo è come prendersela con gli operatori dei call center.
Diciamo due parole, invece, a chi comanda al Corriere, sempre che comandi qualcuno. Mesi fa scrissi una lettera al direttore, ma non mi ha mai risposto... Ora più che mai chiedo rispetto per la memoria del vero Vianello Monello.
Boicotta il falso Vianello Monello!
W Monello Vianello!
e pensare che a Padova quella spece di giornale li lo distribuiscono gratis...
come si può fare sciopero?
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