martedì 28 ottobre 2008

Nathan Never in Nord Corea

L'amicizia sempre più stretta tra il Caro Leader Kim Jong-Il e i polesani sta dando inaspettati frutti. Proprio dalla terra tra i due fiumi è partita in queste settimane l'operazione che ha portato alle prime edizioni nordcoreane della Sergio Bonelli Editore, avvallate con grande piacere dal Caro Leader in persona, lieto di ospitare, dopo i più prestigiosi studi di animazione mondiali, anche il meglio del fumetto all'italiana. "Ho incontrato Kim in persona - spiega Michele Medda, autore di Nathan Never - e gli ho raccontato di quanto la monumentalità di una capitale come Pyongyang abbia influito sul design futuristico della megalopoli senza nome in cui si svolgono le avventure dell'agente speciale Alfa. Il Caro Leader ha chiesto di potere leggere tutta la serie dal primo numero ad oggi, compresi gli speciali, gli almanacchi e i giganti. Mi ha anche detto che negli ultimi tempi siamo divenuti un po' pedanti con le saghe, ma che tutta l'epopea legata al tema dei tecnodroidi e degli uomini ombra meriterebbe di essere esposta in grandi pannelli all'interno di un colossale museo nazionale". Da qui la disponibilità ad avviare non solo la traduzione, ma anche una completa revisione degli albi Bonelli nella Repubblica Democratica nordcoreana. "La loro cultura è profondamente diversa dalla nostra - spiega Medda - per questo ci è stato chiesto un leggero restyling". In esclusiva, la Sergio Bonelli Editore (C) ci ha offerto un'immagine di come sarà il Nathan Never nordcoreano: l'abbigliamento resterà pressochè identico, mentre le fattezze sono state adattate ai canoni degli eroi nazionali locali. Qualcosa del genere avverrà per Dylan Dog, troppo simile a Rupert Everett nell'edizione originale, mentre per Martin Mystere si pensava ad una leggere somiglianza con il Grande Leader Kim Il Sung.
"C'è stato un vero e proprio braccio di ferro, ma un compromesso era inevitabile - racconta Sergio Bonelli - Per ora Tex rimarrà fuori dall'accordo. I tempi non sono ancora maturi". Il grande editore svela anche gustosi restroscena dell'operazione. Sarebbe stato Aldo Guarnieri, noto fumettofilo rodigino, a proporre alla casa editrice di cercare fortuna ad Oriente. Forte dei numerosi contatti tra il Polesine e Kim Jong-Il, grazie alla straordinaria amicizia con Beppe Osti, Guarnieri ha avuto gioco facile nel condurre la trattativa in porto. "Non ho chiesto nulla in cambio. La felicità di vedere i miei eroi preferiti diffusi in tutto il mondo mi ripaga - commenta imbarazzato e con gli occhi commossi - Certo, Sergio ha promesso di farmi avere una tavola originale del primo Nathan Never gigante, autografata da Roberto De Angelis e questa è un'ulteriore ricompensa. Infine non ha escluso di valutare alcuni progetti e sceneggiature che gli ho esposto a cena. Ha detto che mi farà sapere".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

“Tròvati un lavoro vero”. Così, un tempo, dicevano i genitori giustamente preoccupati al figliolo che imbrattava i fogli con matite e china.

Ma oggi che qualsiasi "lavoro vero" è precario, il fumetto è diventato il lavoro più "vero" di tutti: nel senso che è precario come nessun altro.

Dal sito: www.michelemedda.com

Anonimo ha detto...

Si potrebbero dire le stesse parole sul lavoro del giornalista, caro Monello.

Anonimo ha detto...

"Raffaele Sollecito legge fumetti e manga. Ma nonostante questo è un bravissimo ragazzo."

da http://ilrolliodellanaconda.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Gli uomini colti sono superiori agli incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti