lunedì 2 novembre 2009

Ancora scandali nel mondo della scuola

"Starnuto con scorreggia. Bufera sulle magistrali". Il Gazzettino di Rovigo torna a parlare dei problemi della scuola, dopo l'incredibile scoop sul video, pubblicato su You Tube, in cui uno studente dell'Itis fingeva di tagliare i capelli ad un compagno di classe.
Per nulla intimorito dai poteri forti, il quotidiano rinfocola la polemica con una nuova bomba giornalistica: un video risalente al 1992 e trovato durante un trasloco dal cognato di un redattore, girato in una classe dell'allora istituo magistrale, in cui è ripresa una scena altrettanto sconvolgente per la continuità delle lezioni. "Un alunno seduto in seconda fila, colto da un improvviso pizzicore al naso nel mezzo di una lezione di algebra, emette all'improvviso un fragoroso starnuto, che si accompagna però ad un altrettanto roboante peto. Un effetto involontario, si dirà. Capita spesso che la pressione esercitata dall'atto di starnutire provochi un uguale pressione dalle parti dello sfintere anale, secondo la celebre legge della fisica così bene illustrata dai presocratici. Tuttavia il banale evento ha un effetto dirompente sull'attenzione e la disciplina dei compagni, che scoppiano in uno scomposto moto di ilarità, perfino dileggiando il ragazzo che ha starnutito, il quale si difende come può. Davvero scandaloso il blando richiamo del professore di algebra, che prima chiede ai discenti di cessare di ridere, dopodichè si permette battutine ironiche decisamente fuori luogo, poi riprende la lezione come nulla fosse.
Insomma, un video dal potenziale esplosivo, che getta una luce sinistra sul regolare svolgimento delle lezioni nelle nostre scuole, dove ormai si tende a dipingere come goliardata, in nome di un presunto buonismo, l'atto dirompente di qualsiasi facinoroso. Il Gazzettino ha dedicato alla vicenda le pagine due e tre dell'edizione odierna, denunciando il silenzio delle istituzioni. "E' davvero incredibile - scrive Donato Sinigaglia nell'editoriale di apertura - che in tutti questi anni questa vicenda sia rimasta sepolta, finchè un bravo giornalista non ha provveduto a riportarla alla luce. Questi fatti interrogano il mondo della scuola, ma in genere la scoietà tutta, che troppo spesso finge di non vedere o ne minimizza la reale gravità. Anche a questo serve un giornalismo libero: a fare aprire gli occhi alla gente e a incalzare chi ha potere decisionale, affinchè prenda le giuste misure, prima che certi fenomeni diventino ingestibili".

1 commento:

Anonimo ha detto...

In merito all’articolo comparso venerdi 30 ottobre sull’edizione di Rovigo con titolo “Il barbiere in classe”, guadagnatosi ben la prima pagina dell’edizione locale, mi permetto, amareggiata ed arrabbiata, di fare alcune riflessioni. Primo: ho visto il video, infatti nonostante sia un’insegnante sono stranamente in grado di utilizzare Internet e non ho trovato traccia della presenza del docente in classe durante l’esibizione così come affermato, con tanta sicurezza, nel titolo dell’articolo; certo, chi ha postato il video lo ha messo nel titolo ma chiunque sappia come funziona you-tube sa anche che l’ “autore” può scrivere quello che vuole. Secondo: se in Youtube si digitano le parole classe e scuola è possibile visionare qualche migliaio di video girati in aule scolastiche: ITIS, Licei, Istituti professionali, scuole medie e persino elementari. Non c’è scuola di Rovigo che non sia presente. I filmatini sono i più vari e i più fantasiosi, d’altronde ai ragazzi le idee non mancano e quale genitore potrebbe privare i propri figli del cellulare più alla moda? Quindi, mi chiedo, dov’è la notizia? Qual è lo scandalo? Sono profondamente amareggiata, non tanto per l’ennesima immagine dell’insegnante un po’ idiota che non si accorge di quello che succede in classe, ci sono abituata e non mi scalfisce, sono una “fannullona” che ama il suo mestiere, e che crede che sia molto più importante aiutare la crescita di un essere umano che non i profitti di un’azienda. Sono arrabbiata per l’immagine data degli studenti della mia scuola: mezza pagina dedicata ad uno studente un po’ burlone che invece di studiare passava il pomeriggio a postare video quando nel nostro istituto ci sono anche altri ragazzi, studenti che seguono con impegno e passione una decina di materie diverse, che passano a scuola 36 ore alla settimana, che si alzano alle 5.30 e tornano a casa alle 3 del pomeriggio. Studenti che, nonostante siano sempre considerati di serie B rispetto ai loro compagni dei licei, affrontano con successo gli esami universitari raggiungendo obiettivi formativi e professionali di ottimo livello. Certo, tra i nostri ragazzi, come in tutte le scuole, c’è qualcuno un po’ svogliato, con tempi più lunghi, che ogni tanto ci fa un po’ arrabbiare ma che spesso, anche se con fatica, riusciamo a non far uscire dal sistema e a fargli prendere, pur se con qualche anno di ritardo (come per il protagonista del video) quel benedetto e necessario pezzo di carta.
Quindi, ripeto, dov’è la notizia e dov’è lo scandalo? Credo che ci siano ben altre questioni su cui discutere: le incognite della riforma, la mancanza di risorse e le classi superaffollate. Penso che i lettori del Gazzettino siano in grado di comprendere anche qualcosa di un po’ più pregnante che finte notizie
Laura Mascolini

Docente ITIS Viola Rovigo