mercoledì 11 novembre 2009

Palazzo Celio: lite in giunta!

Si è rischiata una crisi del sistema Polesine, stamattina, quando la giunta provinciale riunita in via straordinaria ha decretato l'espulsione del vicepresidente Guglielmo Brusco.
Sembra incredibile, ma ormai siamo abituati a tutto. La giunta si era riunita per discutere due questioni cruciali: l'acquisto di colla epossidica per appiccicare in modo permanente i crocefissi ai muri delle scuole, onde impedire l'eventuale rimozione da parte di dirigenti scolastici europeisti. Su questo punto, tuttavia, non ci sono state frizioni: il vicepresidente si è infatti limitato a tacere, sorvolando anche quando i colleghi di giunta lanciavano frecciatine sulle controverse dichiarazioni del compagno di partito Cristiano Pavarin relativamente alla laicità dello Stato.
Lo scontro è avvenuto sul secondo punto: la discussione in merito all'originale teoria del professore di Trecenta, Bernardino Frosciacchi, il quale sostiene che milioni di anni fa Gesù Cristo (nella foto) è sceso sulla Terra per salvare i dinosauri, ma questi non hanno voluto che si sacrificasse per loro. L'incredibile scoperta scientifica dovrebbe essere all'ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale, così la giunta si era riunita per cercare una linea comune. Brusco allora ha proposto di incaricare lo scienziato bassopolesano Gelmino Barozzi di recarsi con la propria macchina del tempo nel Cretaceo e verificare di persona gli eventi narrati da Frosciacchi. Una proposta che ha fatto infuriare la Virgili: "Blasfemo! - ha gridato, alzandosi in piedi - Tu vuoi mettere il bollino della tua scienza perchè non credi! Noi non abbiamo bisogno di macchine del tempo per affermare i fatti della nostra Fede. Con la tua scienza e la tua ragione mistifichi, confondi e relativizzi. Sei espulso da questa aula!" Qui le versioni dei testimoni divergono. Mentre gli altri assessori della giunta acconsentivano all'espulsione con scuotimenti del capo e visi seri, qualcuno dice che Brusco sia uscito piangendo come un femminiello, altri che invece abbia puntato i pugni sul tavolo e ringhiato contro la sua presidente: "La vedremo..."
Di certo la crisi si è conclusa meno di due ore dopo. La giunta era ancora intenta a leggere passi del Vangelo per ritrovare l'armonia, quando Brusco ha fatto irruzione nella stanza con una pila di carte. "Il tuo fervore religioso non può competere con la mia abilità nello spulciare le carte, cara Titty - ha affermato Brusco, tirandosi le bretelle - Ebbene, ho riletto tutta la normativa sulle province dal decreto Rattazzi ad oggi e ti sfido a trovare un solo comma che difenda la tua indifendibile scelta di espellermi. Quindi, alla faccia tua, torno in giunta e ti risparmio, solo perchè sono buono, di chiedermi scusa strisciando per terra, come prevede il comma ter dell'articolo 123 di una legge del 1976 mai abrogata". La presidente, attonita e infuriata, si quindi chiusa in una silenziosa preghiera, mentre Brusco, per decretare la fine della crisi di giunta, si è acceso un sigaro e se l'è fumato ridacchiando con i piedi sul tavolo.

Nessun commento: