sabato 31 luglio 2010

Cicciuzzo peacekeeper

Il momento della partenza di Cicciuzzo
"Per anni con i miei film ho lanciato messaggi d'amore e fraternità. Adesso è il momento delle azioni concrete. Porgerò la mano a chi mi odia e spero che il mio gesto sia d'esempio a tutti coloro che non credono ancora nella pace".
Cicciuzzo annuncia così il suo avventuroso viaggio in solitaria verso Gerusalemme, dove spera di incontrare i rappresentanti del governo di Israele per lanciare un messaggio di Pace. Il chiacchierato pornodivo, ex esponente del Pdl rodigino, raggiungerà in moto la capitale palestinese temporaneamente in mano agli israeliani. Qui sventolerà la bandiera della pace sulla spianata delle moschee, invocando un gesto di riconciliazione tra i popoli. "Sono rimasto colpito dalla triste storia del ragazzo arabo, condannato per essersi professato ebreo per poter fare all'amore con una israeliana. L'amore dovrebbe unire le persone e soprattutto dovrebbe essere libero da condizionamenti politici e religiosi. Che mondo squallido è quello in cui una donna chiede il passaporto al tuo cazzo?"
Appena pochi minuti dopo che Cicciuzzo ha lasciato Rovigo a bordo della rombante motocicletta, il governo israeliano si è fatto sentire a mezzo stampa, promettendo di non fare arrivare vivo il pornodivo alle porte di Gerusalemme: "La guerra con il panzone è ancora aperta. Stia lontano dai nostri inviolabili confini. I nostri agenti segreti sono già dispiegati in tutti i paesi limitrofi e pronti a usare la forza nella misura necessaria a fermare la sua grottesca spedizione pacifista". Sembra però che la minaccia sionista non spaventi il temerario peacekeeper: "Cicciuzzo è conscio di essere morto e risorto tante di quelle volte da non farci più caso - rassicura il suo manager, Leonard Fritticaldi - Non sarà certo la prospettiva di essere avvelenato come Arafat o spappolato da missili come lo sceicco Yassin a fargli paura. Comunque dovesse andare, sappiamo tutti che tornerà in vita in qualche modo".

venerdì 30 luglio 2010

Addio Pinocchio!

Tragica fine per l'ex burattino Pinocchio, da tempo trasformatosi in essere umano in carne ed ossa e cresciuto fino all'età adulta. Il suo corpo è stato rinvenuto ieri privo di vita, trafitto da centinaia di punteruoli di legno. Scartata l'ipotesi di un omicidio, si fa largo la pista del suicidio.
Il dramma chiude per sempre la guerra tra l'ex marionetta e il pornodivo Cicciuzzo Sconciaforni, accusato di volere oltraggiare l'immagine dell'assessora Nadia Romeo, di cui Pinocchio non fa mistero di essere perdutamente innamorato. Da tempo, dopo la trasformazione in essere umano, Pinocchio aveva mostrato un serio disagio psichico, vuoi per la vita dissoluta, vuoi per l'amore non corrisposto. Da tempo viveva rintanato in un laboratorio segreto, dove aveva fabbricato centinaia di pinocchi di legno assassini per un attentato a Cicciuzzo (nella foto, lo vedete all'opera). Sono stati proprio i burattini killer, secondo la ricostruzione, a porre fine all'esistenza del loro creatore.
Chissà quale crisi si è scatenata nella mente già fragile del poveruomo. Fatto sta che alle 22 dell'altra sera Pinocchio ha deciso di farla finita per sempre, martirizzandosi con le sue stesse creature. Pare che l'uomo abbia convocato a sè alcuni dei suoi più fedeli burattini, chiedendogli di abbracciarlo stretto stretto e fargli un ultimo favore: "Ditemi che Nadia mi ama. So che non è vero, ma ditemelo". I burattini avrebbero quindi eseguito l'ordine, ma i loro nasi, allungandosi a dismisura, hanno trafitto le carni del padrone, dissanguandolo in breve tempo. I suoi stessi seguaci sono poi morti, come le api, una volta privati dei loro letali nasi appuntiti. Come un San Sebastiano di Collodi, Pinocchio ha quindi salutato questo mondo orribile per sempre, diretto forse nel paese dei Balocchi.
Lo piange il padre Geppetto Polentina, presidente della Confartigianato di Collodi. "Figlio mio, quanti errori hai fatto e quante volte ti ho riparato quand'eri di legno. Ora che eri un uomo di carne hai scoperto che la vita è un attimo che se ne va con un semplice gesto. La tua dipartita è il grido straziante di un mondo di innocente divertimento che finisce per sempre".

giovedì 29 luglio 2010

La recherche, capitolo ottomilionesimo

 
Molti lettori, come sapere, pervengono a questo blog attraverso i motori di ricerca, per ottenere informazioni sui più disparati settori dello scibile umano. Ancora una volta provo a dare risposta ai loro quesiti, mentre cerco di farmi venire delle idee nuove stando appeso a testa in giù ad un albero.
  
baruchella non esiste marangon
Il comune altopolesano è reale o è un sogno del noto esponente del Pdl, Renzo Marangon? Su questa domanda è al lavoro da cinque anni un apposito tavolo provinciale, cui partecipa in veste di partner scientifico il Cur, chiamato a risolvere l'enigma. Se Baruchella non esistesse, infatti, il primo cittadino Natale Pigaiani decadrebbe o verrebbe dichiarato anch'egli inesistente? E cosa ne sarebbe di Giacciano? Diventerebbe comune autonomo con il nome di Giacciano senza Baruchella? Presto tutte le risposte su Voyager.

pisello gozzilla
Si vede in alcune scene censurate di Gojira tai Rocco Siffredi, di Kaijû sôshingeki, non disponibile in Italia.

mamme padane mamme puttane
E' un motto particolarmente diffuso a Bergamo alta, tra gli uomini che giudicano eccessiva la devozione delle proprie mogli al senatur Umberto Bossi.

velociraptor che lanciano banane
Recenti studi del paleontologo Yuri Berton, campione di Sapientino negli anni Ottanta a Taglio di Po, hanno dimostrato che i letali rettili preistorici non abbattevano le loro prede con violente unghiate, bensì scagliando loro addosso banane acerbe. Una volta tramortita la vittima, il velociraptor la imbozzolava in una ragnatela, per poi mangiarla con comodo. Berton sostiene di avere appreso queste cose dopo essere rimasto fulminato mentre giocava all'allegro chirurgo.

fascisti di merda garibaldi vuole fare il sindaco
Film di Marco Ferreri degli anni Settanta, ambientato in un'Italia surreale in cui un anzianissimo Giuseppe Garibaldi torna a combattere per liberare Lendinara dai fascisti. Ad esso si ispirava la prima rievocazione storica del Risorgimento lendinarese, poi riadattata secondo canoni più convenzionali.

fenicotteri in orbita riassunto
Riassumendo: si parla molto delle prime missioni spaziali sovietiche e americane, ma nessuno ricorda il programma spaziale del leader congolese Patrice Lumumba. Fu inaugurato spedendo in orbita attorno alla Terra un fenicottero di nome Gerard. La capsula su cui viaggiava, tuttavia, si perse nello spazio. Chi avesse un buon canocchiale può vederla schiantata sulla superficie lunare. Si dice che Gerard sia ancora vivo.

ficarolo è un paese di rompipalle
E' una leggenda metropolitana, messa in giro da turisti spagnoli che avevano sbagliato strada al ritorno dall'Olanda. Pare che fossero stati trattati a male parole dopo le solite battutine a sfondo sessuale sul nome del paese.

vittorio emanuele ii è un birichino
Frase pronunciata da Garibaldi nel film di Ferreri di cui sopra.

squalo che ride
E' una delle liste ambientaliste civetta che supportavano Roberto Cota alle scorse elezioni regionali.

film porno vacche chianine
Ti riferisci probabilmente a "La macellaia", film prodotto negli anni Ottanta da Cicciuzzo Sconciaforni, uno snuff movie in cui una sensuale Dorothy Heather interpreta un'allevatrice di bovini dedita ai piaceri della carne in tutti i sensi, in un classico connubio di amore e morte. Dorothy è una femminista autarchica che disprezza il genere maschile e intrattiene  rapporto solo con i vitelli del suo allevamento, prima di macellarli e mangiarseli. Un'interessante variazione sul tema della donna dominatrice.

simboli religiosi madonna vettoriale
Il culto della Madonna Vettoriale comincia a diffondersi nei primi anni Novanta nel mondo della grafica computerizzata. Gli adepti sostengono che il continuo miglioramento della qualità di riproduzione costituisce un cammino verso la perfezione che è propria del divino. L'incontro tra immanente e trascendente, secondo questo culto, avverrà quando le tecniche di riproduzione avranno raggiunto la perfezione assoluta.

va bene spalmare la crema alle mani per eseguire assoli di chitarra elettrica
Sì, ma comprati una cinghia. Mio cugino usava lubrificarsi le mani senza tenere la chitarra a tracolla. Una volta, durante un concerto alla sagra di Santa Margherita a Sarzano, lo strumento gli è scivolato via, colpendo alla fronte un'anziana del paese, deceduta alcuni giorni dopo all'ospedale civile. Ora sta finendo di scontare quindici anni di galera.

video sborrate con lo yogurt
E' la nuova pubblicità della Muller.

alcool denaturato nelle parti intime
Molti amanti del sesso sicuro usano questa semplice precauzione al posto dei fastidiosi preservativi. E' un ottimo deterrente, ma va versato prima di fare all'amore. Dite alla morosa di spegnere la sigaretta, però.

come costruire un pollaio
L'ideale è farlo fare alle galline. Le aiuterà a sentirsi responsabilizzate e ne aumenterà la produttività. Il veterinario villadosano Gianmatteo Shakespeare tiene dei corsi di educazione per animali in cui fornisce tutte le indicazioni per ottenere strabilianti risultati.

nello scafandro si può scorreggiare?
Sì, ma non si può fingere che sia stato il cane.

mercoledì 28 luglio 2010

Lettera di Celio Rodigino

Il magnifico regno di Pipponia non esiste più. Dopo mesi di rivolta, gli alberi hanno rioccupato la capitale, raso al suolo gli edifici e messo radici sulle macerie.
Dopo essermi unito a questa giusta rivoluzione, sono partito, accompagnato da Monello Vianello, alla volta del Deserto Dolce nel regno di Zamonia, posto sul centotrenaduesimo lato del complesso incastro di esaedri che costituisce il pianeta Magrathea, su cui ci troviamo. Invitati dai Pippioni a tenere una conferenza a Anagrom Ataf sul tema "Viaggi nello spaziotempo: problema o risorsa?", ci siamo fermati in pianta stabile nella città, allo scopo di riattivare la nostra macchina del teletrasporto, per fare ritorno sulla Terra.
Bene, dopo una diecina di giorni di intenso lavoro, abbiamo finalmente riattivato il nostro mezzo per il viaggio nello spaziotempo, una Simca 1100 Break gentilmente donataci dal Dipartimento della Scienza di Pipponia prima della rivoluzione. Per farla breve, abbiamo lasciato Anagrom Ataf alle undici e venti del mattino, dopo una robusta colazione a base di riisipuuro. Qualcosa tuttavia deve essere andato storto nella programmazione delle coordinate di atterraggio, giacchè ci siamo trovati incredibilmente in una sconosciuta corte rurale dall'aspetto medievale.
Mentre Monello Vianello invocava il dio Turgrurrz secondo il cerimoniale, per avere risposte, io ho preferito chiedere lumi al padrone della corte. Trattavasi di Actiribexen, figlio di Actiribex, modesto principe della contea di Katoxyn, nel regno di Prepacorth. Actiribexen si è offerto di aiutarci a fare ripartire la Simca, che come carburante utilizza Arsenopirite estratta nelle Alpi Apuane. "Estraiamo qualcosa di simile nelle miniere di Slevjgon, quattrocento chilometri a nord, nel regno di Proctolyn, attualmente senza guida dopo la morte di Neocepacol, re dei nani - mi ha spiegato Actiribexen -. Posso farvi condurre là da un mio fidatissimo amico, il nano Agruvit, che vi chiederà un piccolo obolo. L'intero quadrante dei regni occidentali è nel caos dopo la dichiarazione di guerra del malvagio Clismalax, figliastro di Macrolax Clisma".
Confusi da tutti questi nomi abbiamo ben volentieri accettato l'aiuto di Actiribexen e del suo amico Agruvit per raggiungere Proctolyn. Ma quando Agruvit ha saputo qual'era lo scopo della missione, si è inginocchiato e ci ha implorato: "Il grande mago Delipramil ha un piano per sconfiggere definitivamente Clismalax, figliastro di Marcolax Clisma, fratello di Agiolax Bustine. Sulla sommità del monte Enantyum è incastonato un meteorite che sprigiona l'energia negativa di cui si nutrono le armate disumane di Clismalax, i terribili Osangin. Per raggiungerla, tuttavia, dovremmo superare le barriere della città di Panoxyl, la muraglia di Nasomixin, per non parlare del ponte sul fiume di fuoco della città infernale di Broxodin Colluttorio, dove il re Akudol, figlio del saggio Acutil Fosforo, è imprigionato sulla torre principale da vent'anni. Se invece potessimo usare la vostra macchina per il teletrasporto, potremmo traslarci direttamente sulla vetta del monte Enantyum e portare a termine la missione in venticinque minuti".
Dopo alcuni minuti di silenzio, Monello Vianello ha preso la parola: "O popolo dagli strani nomi, mentre mi raccontavate la vostra drammatica situazione sono caduto in uno stato di torpore e ho incontrato in sogno il dio Turgrurrz. Egli mi ha detto che il principe Buscofen, figlio di Buscopan, erede di Metorfan, e della regina Algofen, figlia del sommo Actofen, si è messo a capo dell'esercito del barone Lexosedin Butamirato. Il dio Turgrurrz mi ha detto che occorreranno settimane per raggiungere le miniere di Slevjgon e che incontreremo pericoli che la nostra immaginazione non può concepire. Dobbiamo dunque unirci all'armata di Buscofen e Lexosedin Butamirato, che si trova a circa venti chilometri da qui. Quindi, avrete capito, la mia risposta è positiva: vi darò una mano a fare quello che mi chiedete, anche perchè non ho fretta di tornare alla mia patria di origine. In agosto la città è mezza deserta e io detesto andare al mare. Orsù, dunque, partiamo per la pugna in questa terra dal nome esotico che già non ricordo più".

martedì 27 luglio 2010

Voci per la Libertà, da domani si cambia

Si è conclusa all'insegna dell'ottimismo anche questa edizione del Festival "Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty". Dal palco il sindaco di Villadose, Gigi D'Alessio, ha promesso assieme alla sua valletta che l'anno prossimo il festival si farà ancora e non verrà sostituito da una festa della birra come vorrebbero certi esponenti della Lega. Amnesty International accetterà compromessi per convivere con la Lega Nord dei rimpatri e delle ordinanze anti negri? Noi, che siamo certosini, siamo andati a chiedere un parere a un leader del movimento antifestival, il giovane villadosano Spiraivovi Scaranello (nella foto).

Scaranello, lei era contrario al festival. Cosa ne pensa di quanto detto dal sindaco?
Il sindaco ha detto solo che il festival si farà perchè porta tanti artisti famosi a Villadose. Basta mandare più polizia a controllare i fricchettoni che si fumano gli spinelli in mezzo alle famiglie perbene. E poi però è chiaro che anche qualche cambiamento bisognerà farlo: intanto un po' più gruppi locali e meno meridionali. Che si organizzino il festival a Napoli, invece di venire qui a fare gli alternativi. E poi decidiamo assieme quali sono i problemi dei diritti umani di cui parlare, eh!

In che senso?
Nel senso che siamo tutti bravi a parlare dei problemi in Ningeria, però mai una parola su quello che avviene in Italia.

Cioè, lei ammette che in Italia c'è un problema di violazioni dei diritti umani?
Sì.

Entri nel dettaglio. Ad esempio, le condizioni dei rom...
Ad esempio proprio gli zingari che vengono qui a rubare ed elemosinare e invece girano con il Mercedes. Cioè, tutti bravi a dire poveri zingari, ma nessuno che si occupi dei diritti umani della gente che gli rubano in casa.

Sì, certo, ma per esempio anche il problema dei migranti...
Di che?

Degli immigrati.

Ecco, i clandestini, che tutti li difendono. Ma io dico: sono il primo a essere a favore dei diritti umani, ma di tutti, perchè nessuno si preoccupa dei diritti umani nostri di noialtri che ci vediamo rubare il lavoro dal primo bingo bongo che arriva. I diritti ce li hanno solo gli altri, eh? Solo la Lega se ne occupa di questi diritti, però adesso comandiamo noi e anche quelli del Festival si devono adeguare. Giusto parlare dell'Iran, però basta con il buonismo di sinistra che giustifica tutto e parliamo invece dei problemi veri della gente. Ha altre domande?

Sì. Se lei dovesse scegliere tra la figa e la Padania cosa sceglierebbe?

Padania forever.

lunedì 26 luglio 2010

Gastronomia operaia

Un increscioso fatto di sangue ha visto protagonisti alcuni operai al presidio dei lavoratori Grimeca in piazza Vittorio Emanuele.
Già provati dal caldo torrido e da cupe preoccupazioni legate alla sorte della loro fabbrica, i manovali sostavano in stato di semi incoscienza sorseggiando karkadè, allorquando sono stati molestati dallo strombazzare di un clacson. Autore della molesta sinfonia, un ventiduenne di Rovigo, tale Temistocle, figli di un noto imprenditore della zona. A bordo di una Maserati, il giovine stava cercando di parcheggiare in piazza, per raggiungere più agevolmente Max Mara, dove avrebbe dovuto ritirare un abito per la fidanzata, con il quale avrebbero poi partecipato al matrimonio di alcuni amici. Un parcheggio reso impossibile dalla tenda dei lavoratori, tanto da mandare su tutte le furie l'automobilista.
Secondo i testimoni, l'uomo avrebbe chiesto agli operai di trasferire struttura e masserizie sul lato opposto della piazza, per consentirgli di sostare davanti alle vetrine del negozio. Di fronte al brusco e sarcastico diniego dei lavoratori, si sarebbe inalberato, proferendo alcune frasi ingiuriose nei loro confronti e minacciando di fare cadere la giunta comunale se non fossero stati sgomberati dalla celere entro un'ora. Dopodichè avrebbe tentato di forzare il blocco con la propria auto. A quel punto alcuni operai, già innervositi dalle temperature africane, avrebbero deciso di abbandonare la diplomazia e andare per le spicce nei confronti del molesto figlio di papà. Il ragazzo è stato quindi tratto fuori dall'abitacolo della macchina e soppresso con robuste bastonate in punti vitali. Non paghi della sanguinaria azione, gli uomini lo hanno in seguito sezionato e cucinato su uno spiedo, insaporito con spezie e erbe aromatiche, e servito ai passanti del tardo pomeriggio in saporite fette tagliate a mano.
In serata la polizia è giunta presso la tenda in cerca del giovine scomparso, ma non è riuscita a incriminare gli operai: del cadavere, infatti, non vi era più alcuna traccia, giacchè era stato completamente divorato da decine di rodigini di passaggio. Alla polizia non è rimasto che chiudere il caso. In serata il nostro cronista Lothar De Polzer ha incontrato il protagonisti del fatto, che si sono detti per nulla pentiti del gesto: "Anzi, ci è rimasto un buchetto. Fortuna che domani abbiamo un incontro con la proprietà".
C'è chi dice, tra l'altro, che questo fatto non sia avvenuto realmente, ma sia solamente il sogno di un monaco zen addormentato in una grotta dell'Annapurna.

venerdì 23 luglio 2010

Ecco perchè i gay non possono donare il sangue!

Anche agli ospedali di Trecenta e Adria i froci non possono donare il sangue. Una decisione che ha fatto insorgere l'Arcigay e uno sparuto gruppetto di persone perbene. L'Ulss si difende dicendo che i recchioni sono una categoria a rischio perchè pinciano con chiunque gli capiti a tiro senza usare il preservativo, a differenza degli eterosessuali, categoria rigorosamente monogama. Ma la spiegazione non convince tutti. Abbiamo chiesto un parere illuminato al dottor Getulio Galassi (nella foto), ex collaboratore di questo blog, che ora esercita abusivamente la professione di anatomo patologo. Lo abbiamo incontrato al Parco Natura Viva nel veronese. Ecco cosa ci ha rivelato, prima di scomparire misteriosamente nei pressi della vasca dei coccodrilli.


Dottor Galassi, molti contestano la spiegazione che le checche passano giorni e notti ad accoppiarsi in modo promuscuo con altri uomini e forse anche animali. Lei cosa ne pensa?
Si tratta della motivazione approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana. Il principio base è che le persone eterosessuali, che hanno rapporti intimi monogami e solamente nella sfera del matrimonio, con il fine esclusivo di procreare, conducono uno stile di vita sano e sono meno esposte al rischio di malattie veneree. I pederasti, invece, essendo contronatura, sono soggetti a svariate forme di contagio, che vanno intese non come semplici malattie fisiche da curare, ma come la giusta vendetta di Dio per l'offesa arrecatagli. Non si tratta quindi di una motivazione scientificamente attendibile, ma di una verità di fede indiscutibile.


Ma ci sono anche motivazioni scientifiche?
Ci sono dei precedenti inquietanti. L'Ulss si è limitata a fornire la spiegazione secondo protocollo, ma io potrei citarvi una caso accaduto appena un anno e mezzo fa, del signor Clodoveo F., un insigne notaio quasi ottantenne, che ha ricevuto senza saperlo il sangue di un finocchio. Clodoveo era un uomo estremamente compassato, appassionato delle tinte di grigio e collezionista di prime edizioni delle opere dei crepuscolari, con particolare passione per quelle di Corrado Govoni. Dopo la donazione ha iniziato a depilarsi il petto e indossare camicie scollacciate, ha comprato decine di pantaloni attillati e con le paillette e preso l'abitudine di andare dalla parrucchiera per cambiare ogni mese taglio di capelli. La famiglia ne è uscita distrutta.

Lei sta affermando che l'omosessualità è contagiosa?
Certo, è una malattia e si trasmette attraverso il sangue, la bava e gli escrementi! Questo doveva dire l'Ulss. Se un recchione dona il suo sangue a un etero lo contagia e lo trasforma in una checca. Perchè crede che tanti insigni politici perbene all'improvviso abbiano preso il vizio di fare coca party coi trans?

Quindi per lei le categorie di ammessi a donare il sangue dovrebbero subire restrizioni?
Indubbiamente. Pensi agli extracomunitari. Intanto è una questione di sensibilità: come pensa si sentirebbe una persona perbene a scoprire che gli hanno messo in corpo il sangue proveniente da un negro? E poi c'è un altro caso controverso di qualche anno fa. Un ragazzo di Pincara ha ricevuto il plasma proveniente da un kenyota e da quel giorno ha iniziato a suonare i bonghi tutto il giorno e ballare la capoeira. I genitori hanno dovuto abbatterlo.

Segni che lascia la pelle dello squalo

In attesa che ci vengano altre idee per riempire questo spazio, torniamo a riflettere con voi sul valore culturale di questo blog. La nostra cultura è enciclopedica e immodestamente lo sapevamo. Ma non manchiamo mai di sollazzarci nel leggere quali originali ricerche di informazioni hanno convogliato navigatori al nostro vasto e inesplorato blog. Tanto per gradire, una selezione di quelle più interessanti:

cagate scritte carabinieri, pneumatico vettoriale, video sborrate con lo yogurt, alcool denaturato nelle parti intime, aneddoto progressista sotto false spoglie, come costruire un pollaio, come disturbare un vicino battendo sul muro o installando un campanello, come fece garibaldi a radunare un esercito, costruzione di interno barchini veneziani, film porno vacche chianine, film x visita ginecologica anale, fornitura tram strasburgo, foto di tagli di capelli da tredicenne, tecniche per togliere le smagliature con il laser, la procedura guidata è stata interrotta prima che ghostbusters, macchina da cucire di epoca nazista, mummia terrorizzata, nello scafandro si può scorreggiare?, pin bancomat leggibile in controluce, porcherie sessuali a letto cioe porno, pterodattili vivi, quanto pesa una fetta di salame, segni che lascia la pelle dello squalo, squalo che ride, voglio sapere dove e rovigo.

giovedì 22 luglio 2010

Marangon contro Coppola? Tutto falso!

Lo scontro tra Marangon e la Coppola? Una sceneggiata ordita dal lungimirante ex assessore non per infangare la reputazione della collega di partito, ma al contrario per aumentarne la popolarità. Sembra incredibile, ma è così. Ce lo spiega Elvis Tronchetti Provera (nella foto), caso sociale e analista politico assai noto nei principali saloon del triangolo Gavello-Magnolina-Canalazzo. L'ha incontrato il nostro collaboratore Lothar De Polzer mentre gli pisciava sotto casa. Dopo alcune schermaglie polemiche, ne è nata un'intervista che offre interessanti chiavi di lettura della politica polesana.

Non abbiamo potuto fare a meno di ascoltarla mentre parlava da solo a voce alta. Lei ribalta completamente la visione mainstream dello scontro interno al Pdl. Ci dica, ci dica.
Ordunque, mio prolisso cronista, ci tengo innanzitutto a precisare che la mia non è una teoria, bensì il frutto di un'accurata, certosina e minuziosa analisi critica. Per farla breve, mentre la superficialità della stampa continua a leggere nel conflitto Marangon-Coppola un banale scontro tra esponenti politici per la supremazia nel partito, io ho sufficienti indizi per affermare il contrario: Renzo Marangon in realtà attacca la Coppola per aumentarne il consenso.

E' invero una tesi paradossale. Come ritiene di giustificarla?

Non tenti di parlare più forbito di me. Nel merito delle prove, basti un dato di fatto: ogni invettiva di Marangon contro la Coppola porta alla Coppola stessa decine di voti in più. Nel corso dell'ultima campagna elettorale per la Regione... mi scusi.. (si vomita sui piedi, ndr.)
Dicevo: Marangon ha impostato la campagna elettorale sullo scontro frontale e polemico, con toni da litigio tra compagni di banco in seconda elementare. Il risultato è che la Coppola ha acchiappato sedicimila voti, Marangon la metà. Tenga a memoria questo dato, ne riparleremo. Lei giustamente si chiederà se ciò ha senso. Le risponderò: la gente simpatizza con chi è attaccato continuamente. Da tre lustri Silvio Berlusconi costruisce la sua fortuna politica su questo e Marangon lo sa. E sa anche che più la attacca, più le regala voti.

Ma cosa ci guadagna? Ne è forse segretamente innamorato?
Orsù, non sconfiniamo nel pettegolezzo da parrucchiera, ma atteniamoci a un'analisi politica dei fatti. Le ricordavo prima che Marangon ha incassato, mi si perdoni il termine di basso lignaggio, ben ottomila voti alle scorse elezioni. Tanto per dire, e il confronto non è peregrino, il vincitore del Pd, Graziano Azzalin, ne ha ricevuti la metà. E' logico arguire che Marangon si prepara a lasciare la leadership del Pdl alla Coppola e a fare il proprio ingresso nel Pd, dove porterebbe una valanga di voti e verrebbe quindi accolto a braccia aperte dal segretario Gabriele Frigato, con cui peraltro condivide una buona parte del percorso politico. Ciò consentirebbe a Marangon di primeggiare nel partito, a Frigato di sbarazzarsi dell'ingombrante presenza di Azzalin e al Pd di proporsi finalmente come partito di riferimento della destra moderata, in grado di dialogare con la Lega Nord e il Pdl per fare le riforme che servono al paese.

Scusi, ma gli ex Ds a questo punto cosa faranno?
Secondo informazioni fornitemi mesi fa dal mago Prisco di Pincara, alcuni ex Ds si preparano a fondare un nuovo movimento di rottura, battezzato Democratici Critici, ma la maggior parte confluirà nel Network Sinistra Intelligente. Entrambe le fazioni, tuttavia, entro l'inverno confluiranno nuovamente nel Pd, in seguito a un'asta pubblica che si terrà al mercato ittico di Scardovari. Tutto ciò non è che il preludio di un nuovo assetto politico: ormai tutti sanno che i dinosauri stanno per tornare dalla diaspora nello spazio siderale compiuta 65 milioni di anni fa. I potenti si preparano al loro ritorno: sanno che sconvolgerà gli equilibri di potere del Polesine e del mondo e non vogliono certo farsi trovare impreparati.

mercoledì 21 luglio 2010

Eroi polesani del nostro tempo (di Ivan Mancin)

Il nostro collaboratore Ivan Mancin questa settimana esce di mercoledì. Avrebbe dovuto inviarci il periodico contributo letterario domenica, appena dopo la messa, ma è stato trattenuto per diverse ore al nosocomio rodigino per un Tso. Pare che durante l'omelia abbia avuto da Cristo in persona una incredibile rivelazione sul passato della Terra: i dinosauri non si sono estinti, ma sono partiti per lo spazio a bordo di primitive astronavi. Le conseguenze di ciò sono tanto terribili, che Ivan ha chiesto al prete di invitare il pubblico ad armarsi per difendersi da un possibile ritorno dei velociraptor da Saturno. Fortunatamente, dopo vari elettroshock, Ivan è tornato in piena forma e pronto a deliziarci con una nuova sagra biografica che testè iniziamo a proporvi.

Virginia Crocefissata Ovidi
Nasce alla fine degli anni '50 in quel di Runzi da mamma Rosaluxemburg Fogagnolo e papà Publio Cicecone Ovidi. La levatrice Maria Ausilatrice Placenta, nota beghina del paesello, le impone il nome dopo il taglio del nastro, pardon, del cordone ombelicale, in combutta con don Terenzio Collina, detto Don Matteo per la predilezione per l'evangelista che dimostrava nelle letture domenicali e l'ufficiale d'anagrafe Tristo Misirizzi, innamorato di Rosaluxemburg della quale voleva vendicarsi perché questa gli aveva preferito l'Ovidi Cicerone Publio fu Plauto.
I genitori della bimba sulle prime non se ne danno per intesi, ma, compreso che non è più possibile fare nulla per le modifiche ufficiali del nome fanno finta di niente e cominciano a vestire sempre la bambinetta di rosso e  a chiamarla la Marxina. Cresce così tra l'educazione familiare progressista e quella ufficiale cattolica destreggiandosi come pochi. Il suo pensiero si manifesta come una mescolanza tra avanguardia socialista e cultura clericale. Un suo temino di prima media su come avesse passato le vacanze di Natale, capitato in mano chissà vome ad Hans Küng, compagno di Università di Josef Ratzinger, darà origine alla Teologia della Liberazione.
La piccola Virginia  Marxina cresce con la passione per i cioccolatini, i crocifissi, e le falci e i martelli ed il suo impegno nella piccola comunità runzese è davvero a 360°. Fa l'angioletto  che sparge petali alla processione in onore del Santo Patrono e la staffetta cucina-tavoli per portare salsiccia e costicine alla griglia ai compagni delle Feste dell'Unità. La sua vita comunque procede serena, nomi e colori a parte, perché poco cambia tra l'organizzazione e la dogmaticità della Chiesa e del PCI e quindi non vive particolari schizofrenie. I problemi sono i grossi brufoli sul deretano e le carie copiose procurate dall'abuso di cioccolata.
L'adolescenza e i primi palpiti del cuore creano invece non pochi turbamenti alla giovane. Si innamora del pretino Don Ignazio Incensin però lo scopre in sacrestia in atteggiamenti affettuosi con la sua coetanea Marilina nota in paese col soprannome di "figlia di Maria" e per il seno prorompente. Avvilita per lo smacco profonde maggiore impegno sul fronte comunista e qui prende una sbandata per il segretario della Federazione dei Giovani Comunisti Italiani Palmiro Compagnon, ma lo sorprende nella cantina della Casa del Popolo in atteggiamenti inequivoci con  la suddetta Marilina.
Profondamente delusa Virginia rimane sola con i suoi cioccolatini, i suoi brufoli e le sue carie e si fa una promessa: basta uomini, dedicherà la propria vita alla comunità e a dimostrare che anche da sola saprà giungere a tagliare il nastro dei più radiosi traguardi.

(continua)

martedì 20 luglio 2010

Vianello Monello si fa prete

La folgorazione religiosa di Vianello Monello spinge il noto opinionista a prendere i voti come pastore protestante, entrando in servizio nella chiesa di Pongsu a Pyongyang dove, nei giorni scorsi, era stato arrestato per essersi introdotto illegalmente in Corea del Nord fingendosi Monello Vianello, allo scopo di destabilizzare la repubblica socialista asiatica.
“Solo il fatto che io diventi ministro della fede dimostra come la Repubblica Popolare garantisca la libertà religiosa – dice sognante Vianello Monello – è stato bellissimo entrare nel tempio di Pongsu e vedere tanti credenti, un coro che cantava gli inni, e tutti conoscevano la parola del Signore. Comunità analoghe sono presenti in tutto il paese: compiono i propri riti, pregano e predicano la parola della Bibbia e di Cristo. Il popolo gode della più assoluta
libertà per quanto concerne le questioni di fede, dottrina, e pratica religiosa in quanto essa è garantita sempre, a chiunque e ovunque dal governo guidato dalla grande idea Juche”.
E lancia un appello alla sua compagna, l’ex pornostar Gesualda Laputtana che, abbandonati i set hard, si è impiegata come agente della Cia e, d’accordo con Vianello Monello, ha contribuito ad alimentare strategie per alzare la tensione tra Seul e Pyongyang, allo scopo di mettere in difficoltà il Caro Leader Kim Jong Il.
“Gesualda, ravvediti! – afferma commosso Vianello Monello - Ciò che ho visto e sentito mi ha convinto di aver avuto opinioni errate. Mi pento di ciò che ho fatto, spinto dalla falsa propaganda occidentale. Mi sono sentito shoccato, imbarazzato e pieno di vergogna. In questo paese i diritti umani sono rispettati e, facendomi sentire amato, i suoi cittadini mi hanno mostrato molto di più dei semplici diritti umani. Mi hanno mostrato grazia: per questo mi pento e chiedo perdono alla Repubblica Democratica Popolare di Corea della mia completa ignoranza ed incomprensione della verità su questo paese e del mio comportamento illegale e criminale. Spinto dal desiderio di redimere il crimine commesso contro il governo della Repubblica Popolare, farò ogni sforzo per condividere la mia esperienza con coloro che si trovano nell’ignoranza per chiarire la loro visione della Repubblica Popolare stessa. Per questo, mi rivolgo in primis a te, ma anche a Cicciuzzo Sconciaforni con cui non intendo portare avanti ulteriormente una puerile rivalità. Siamo tutti fratelli in Cristo, primo martire a testimonianza del socialismo”.

lunedì 19 luglio 2010

Videomessaggio da Pinocchio

La nave ridotta in briciole dalla marina israeliana non era altro che la Balena I, corazzata da guerra carica di pinocchi di legno, inviati in zona per intercettare lo yacht Pirata Sconciaforni.
Lo rivela Pinocchio in un videomessaggio inviato alla rete locale Telegranducato, in cui racconta il drammatico svolgimento dei fatti: "Ho commesso lo stesso errore di quei putridi sionisti che hanno affondato la mia nave - spiega - Anche io ero convinto che a bordo del Pirata Sconciaforni ci fosse Cicciuzzo, così ho subit spedito una fregata da guerra carica di pinocchi assassini, allo scopo di abbordare lo yacht e uccidere l'equipaggio. Invece, arrivati in zona, i miei soldati sono stati intercettati dalle navi israeliane e fatti a pezzetti da un siluro".
La versione di Pinocchio è confermata dagli esami compiuti in loco dallo staff della nave scientifica Antenore: "Il match del Dna corrisponde al 99,7% a quello dei burattini arrestati l'altro giorno al centro commerciale La Fattoria - spiega la ricercatrice Stella Bonasera - A bordo di quella nave c'erano in effetti centinaia di pinocchi armati fino ai denti, che sono andati in trucioli per l'esplosione di un siluro nucleare".
Nel videomessaggio, Pinocchio annuncia tuttavia che questi ultimi fatti scalfiscono appena la potenza del suo esercito legnoso: "Non saranno sette o ottocento burattini in meno ad azzoppare la mia armata. HO migliaia di uomini pronti a sacrificarsi in uno spettacolare attentato dinamitardo contro Cicciuzzo Sconciaforni. Quel ciccione infame la smetterà per sempre di frapporsi fra me e la mia amata Nadia".
Un appello accorato è giunto in serata da Geppetto Polentina (nella foto), direttore della Confartigianato di Collodi e padre putativo del burattino terrorista: "Figliolo mio, seguo con apprensione i fatti di cronaca che ti riguardano - scrive in una lettera al Tirreno - Ti prego, deh!, desisti. Non solo ti stai ponendo al di fuori della legalità, ma stai conducendo una battaglia contro il mondo per una donna che manco ti si fila e manco ti si filerà mai. Lascia perdere, ci sono tante burattine di legno perbene qui, al tuo paese, che sospirano ancora al tuo pensiero. Ti ricordi Abetina? Eravate amici da bambini, è una pinacea come te e, detto tra noi, ha messo su due pigne che tutto il paese gliele guarda. E pensa che mi chiede sempre di te! Insomma, non è troppo tardi per trovare il vero amore di una burattina come te! Fermati finchè sei ancora in tempo!"

domenica 18 luglio 2010

E' allarme lombalgie!

Lombalgie, lombosciatalgie e contratture affliggono un'ampia percentuale della popolazione maschile, configurando una vera e propria piaga social della modernità. Fortunatamente la medicina privata ha saputo rispondere tempestivamente alla necessità di cure, mettendo in campo un ampio numero di professionisti a prezzi contenuti e raggiungendo un importante primato nel mondo del lavoro: il settore della cura ai dolori lombari è quasi esclusivamente in mano a imprenditrici femminili, sempre più protagoniste di questa innovativa fetta di mercato.
E' l'analisi che emerge dal dossier annuale dell'"Osservatorio Annunci del Resto del Carlino", che analizza con puntualità le domande e offerte pubblicate sul prestigioso quotidiano locale, che con centinaia di offerte di aziende ogni giorno è leader nel settore recruiting. "Il crescente numero di annunci nell'ambito della massoterapia - spiega il report - spinge a considerare con preoccupazione l'aumento di patologie legate alla schiena, sempre a rischio di essere compromessa da malattie, quali la scoliosi, l'ernia e le contratture muscolari. Senza dubbio un aumento dei dolori lombari, tale da fare esplodere il mercato delle cure specifiche, è legato alle condizioni della vita moderna: stress, ritmi di vita eccessivi, sedentarietà e abuso dell'aria condizionata sono alcune delle probabili cause". L'Osservatorio rileva però un fattore positivo nell'ampia offerta di prestazioni presente sul mercato: "Il settore della massoterapia si è strutturato in una miriade di piccole imprese, che offrono servizi a prezzi relativamente contenuti, gestite in genere da giovani donne italiane e straniere e in ambienti privati, ma adeguati agli standard di confortevolezza e igiene del settore pubblico".
Il dossier presenta anche alcune delle offerte tipiche riscontrabili sul mercato delle cure alla lombalgia: Mia, 23enne, venezuelana per massaggi completi in ambiente riservato e climatizzato, massimo relax; Jennifer, prima volta assoluta, trans 20enne, bionda, capelli lunghi, bel fisico, massaggi indimenticabili; bella ragazza polacca, 26enne, bionda, massaggiatrice per esaudire le tue esigenze con massaggi dolcissimi; due splendide bamboline brasiliana, 19enne, 20enne, bel fisio massaggi d'annunziani completi, indimenticabili, eccetera, eccetera.
"Questi dati confermano il ritratto di una sanità privata vivace, innovativa e in grado di interloquire con il sistema pubblico nel dare risposta ai bisogni - commenta il direttore generale dell'Ulss 18, Adriano O. Marcolongo - E' importante anche sottolineare come nessuna di queste piccole imprese percepisca un solo euro dal sistema sanitario, offrendo prestazioni esclusivamente sul mercato. Un modello di successo a cui dobbiamo guardare per ridefinire molti rapporti di convenzione tra il pubblico e il privato, specie in una fase in cui ci è richiesto di contenere ulteriormente le spese per i servizi". Si dice perplesso, invece, l'assessore provinciale alla Sanità, Guglielmo Brusco, che guarda con inquietudine al dilagare di piccoli professionisti privati: "E' positivo, parlo da assessore alle pari opportunità, che questo settore professionale veda coinvolte soprattutto le donne, contenendo così i fenomeni di disparità tra i sessi nel mercato del lavoro. Non posso invece approvare l'affidamento pressochè totale di questo servizio ai privati, vista la sofferenza degli organici nelle nostre Asl. Preferirei che queste professioniste operassero invece nelle nostre qualificate strutture pubbliche, con garanzia di un servizio di qualità e accessibile a tutti".

sabato 17 luglio 2010

Operazione Stuzzicadenti!

Trecento pinocchi di legno latitanti sono stati arrestati ieri dalle forze dell'ordine a Borsea, durante una retata nei sotterranei del centro commerciale "La Fattoria". Ma non c'è ancora traccia del loro malvagio leader, Pinocchio, che sta costruendo un'armata di burattini lignei per uccidere Cicciuzzo Sconciaforni.
L'Operazione Stuzzicadenti è scattata all'alba, con l'ingresso nel centro commerciale di centoventi teste di cuoio strafatte di anfetamine, armate di mitragliatori M75 con lanciagranate: i pinocchi erano radunati in un magazzino segreto nelle fondamenta dell'edificio, dove erano intenti a fabbricare armi per un attentato contro Cicciuzzo. Vano il tentativo di difesa di alcuni di loro, che hanno cercato di colpire le truppe speciali con pistole di legno sparaelastici. Una ventina di violenti sono stati fermati con scariche di mitra e ridotti in fascine: "Ci faremo manganelli per le forze dell'ordine", ha dichiarato alla stampa il caposquadra Odoacre Goebbels. La retata è stata ordinata dallo stesso ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che sostiene di avere seguito personalmente le operazioni su uno schermo interattivo con il suo staff (nella foto): "Abbiamo usato un programma informatico incredibile, che mi consentiva di vedere le fasi dell'arresto come se fossi presente in prima persona. Particolarmente emozionante è stato quando io, cioè il tizio che riprendeva in soggettiva, ha fatto fuori il malvagio capo dei pinocchi di legno, Tchernobog. Ora il prossimo passo sarà eliminare il crudele Pinocchio".
Da parte sua, Cicciuzzo Sconciaforni ha espresso compiacimento per l'operazione militare, che ha sgomitato la pericolosa cellula malavitosa: "Maroni ha il merito di avere iniziato un’azione indubbiamente più forte di quanto sia stato fatto in precedenza. E sul fronte antimafia è uno dei migliori ministri degli Interni di sempre. Dico però che è solo l’inizio, perché Pinocchio è ancora a piede libero e continua a progettare attentati contro la mia vita".

venerdì 16 luglio 2010

Quanti Cicciuzzi ci sono a Rovigo?

"Sia fatta piena luce sull'identità del misterioso supereroe ciccione che ha salvato Rovigo dai tremors alcuni mesi fa. Ora che Cicciuzzo è tornato in città, dobbiamo sapere se ha un gemello identico in circolazione, per impedire confusioni all'ufficio anagrafe!"
E' l'appello lanciato in articolo sulla Voce dal consigliere comunale Roberto Magaraggia, intervistato alle dieci del mattino mentre se ne stava polleggiato al bar di piazza Roma assieme ad altri baby pensionati rodigini. Tutti ricordano, infatti, come nel marzo scorso una sorta di superman obeso sgominò un branco di tremors, tornati a seminare il terrore in città. Sull'identità di quel misterioso supereroe si scatenarono le più disparate ipotesi: all'inizio si diceva si trattasse Cicciuzzo risorto (tesi smentita dai recenti fatti), poi Vianello Monello si era attribuito tutto il merito, senza però che la commissione provinciale nominata per valutare l'attendibilità delle sue affermazioni potesse terminare il lavoro, a causa della misteriosa fuga in Honduras del mago Prisco di Pincara. Poi c'era stato lo studioso Telemaco Liverani, che sosteneva che il supereroe fosse Gesualdo, un essere nato dalla fusione tra il clone ibrido Cicciuzzo Monello (mix del Dna del pornodivo e dell'opinionista del Corriere), e Antenore (figlio di Gesualda Laputtana, compagna di Vianello Monello, nato però da una relazione con Cicciuzzo Sconciaforni), fusione causata da un malfunzionamento di una macchina per il teletrasporto. Ma anche tale tesi non aveva trovato conferme, salvo essere seguita da un'ulteriore ipotesi: secondo una lettrice della Voce, si sarebbe trattato della reincarnazione dello scrittore serbo Momcilo Momo Kapor, rinato in un nuovo corpo per volere di Ajisukitakahikone, il dio del tuono della mitologia shintoista, chiamato a scacciare i tremors, che con le loro escavazioni disturbano il sonno di Amaterasu, auto esiliatasi nel regno dell'oscurità per protesta contro le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Nel contempo, Gianni De Michelis, consulente del ministro Brunetta, aveva sostenuto che si trattasse di Craxi, tornato non dalla morte, ma da un lungo esilio a Paperopoli (tesi confermata in uno scritto di Pavese in mano a Marcello Dell'Utri). Infine, c'era chi sosteneva che il supereroe, battezzato Supercicciuzzo, fosse un essere del pianeta Cicciuzzo arrivato sulla terra decenni or sono a causa di un paradosso spaziotemporale. Insomma, ancora una volta tutto sembrava ruotare attorno a Cicciuzzo.
"Un fustigatore dei malcostumi come me non può rimanere indifferente - dichiara Magaraggia, sorseggiando un Crodino e pulendosi il golfino dalla briciole delle patatine - I cittadini hanno diritto di sapere perchè la giunta comunale non ha ancora dato risposte su chi sia il supereroe panciuto e se ci siano in giro più copie di Cicciuzzo. E ancora: c'è lui dietro all'immacolata concezione di Ariano Polesine? E se Pandolo, il nascituro, un giorno dovesse incrociarsi con una figlia di tutti questi Cicciuzzi in giro, cosa succederebbe? Chiederò un consiglio comunale monotematico per esaminare democraticamente la questione!"
Raggiunto da un cronista, il primo cittadino Fausto Merchiori ha commentato compassatamente: "Seeee... e buona notte al secchio".

giovedì 15 luglio 2010

Il mistero dell'isola di legno

Una grande isola di truciolato è stata avvistata in mezzo al Mediterraneo, tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. Una scoperta sensazionale, che ha portato immediatamente sul luogo anche l'equipaggio della "Antenore", la nave laboratorio mandata da Cicciuzzo Sconciaforni ad indagare sull'affondamento di uno yacht da parte della marina israeliana, ritenuto erroneamente il Pirata Sconciaforni, natante su cui viaggiavano vari amici ricchioni di Cicciuzzo.
"Abbiamo prelevato campioni di trucioli e li abbiamo esaminati in laboratorio - dice la dottoressa Stella Bonasera, capo dello staff scientifico della "Antenore" - Dai dati ricavati finora, possiamo affermare che si tratta di legno di scarso valore proveniente da una varietà di albero tipica di alcune zone della Toscana nordoccidentale, intagliato con tecniche risalenti alla prima metà dell'Ottocento e più precisamente tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta dell'Ottocento. La fabbricazione dei manufatti sarebbe invece recente, così come la loro colorazione con pochi sgargianti colori. Abbiamo individuato una qualità di rosso ritirata dal commercio all'incirca sette anni fa e acquistabile ormai solamente da un fornitore specializzato di Altopascio, nel lucchese. Stiamo facendo delle simulazioni al computer per ipotizzare che forma potessero avere i manufatti ridotti in trucioli. Le prove balistiche, invece, mostrano che sono stati disintegrati da una forte deflagrazione, compatibile con quella prodotta da un siluro con testata all'uranio impoverito".
Si tratterebbe, insomma, della barca affondata dalla marina israeliana al posto del Pirata Sconciaforni. Saranno gli esperti scientifici inviati in loco a fare luce su chi fosse a bordo di quella imbarcazione e perchè non siano stati ritrovati corpi umani a brandelli, ma solo trucioli di legno.
"Potrebbe trattarsi - spiega il ministro Coso Frattini - di una nave commerciale kenyota, battente bandiera moldava, che aveva varcato lo stretto di Suez con un carico di legno nel 1993 e di cui si erano perse le tracce. O almeno, le avevo perse io. Cioè, ho provato a chiamare ma dopo due squilli attaccava il fax. Quindi di fatto sono spariti nel nulla. Ora riappaiono e, pam!, vengono silurati per sbaglio dalla marina israeliana. Cosa ci facevano lì? Di certo non erano un vascello fantasma. E perchè sono andati a minacciare le coste di israele, esponendosi al pericolo di una legittima ritorsione? E che fine ha fatto la mia Ferrari che ho parcheggiato l'altro giorno in centro? Una storia con molti punti oscuri, su cui è bene che la comunità internazionale si adoperi per fare chiarezza". 

mercoledì 14 luglio 2010

Sani e salvi!

 Yussef, Josè e Kwame sono ancora vivi. Si trovano assieme a Christian, il poeta padano, in una località segreta sul mare Egeo, dove si appresterebbero a celebrare un nuovo matrimonio.
Lo rivela lo stesso Christian in una lettera inviata alcuni giorni fa a Gaetana Jobin, collaboratrice di questo blog, che però se n'era dimenticata. Il titolare del blog, Monello Vianello, ha personalmente stigmatizzato il comportamento della collaboratrice con un cablogramma da Pipponia, dicendosi disgustato da tanta sciatteria e minacciando di non fare più ritorno dal proprio esilio. Christian, a dire la verità, aveva inviato una comunicazione anche alla sede rodigina della Lega Nord, dove però il messaggio è stato cestinato in segno di ostilità verso il poeta ricchione. Insomma, una trama ancora una volta ingarbugliata che, complice il caldo estivo, rischia di fare impazzire i cronisti mondani. La questione non sarebbe mai venuta alla luce se la lettera non fosse finita per sbaglio tra gli argomenti all'ordine del giorno del consiglio provinciale: "C'è stato uno scambio di cartelline - confessa la presidente Tiziana Virgili - così nel programma dell'assemblea sono finiti una relazione sui contenuti di questa missiva, la proiezione del film "Ladoni" di Artur Aristakisjan e un elogio del tutto fuori luogo della piattaforma a mare di Porto Levante, accompagnato da un breve concerto acustico di Giovanni Baglioni".
Nella lettera Christian e i suoi compagni rassicurano amici e parenti: "Stiamo tutti bene, a dispetto della propaganda israeliana la nostra barca non è mai stata intercettata, nè colpita da alcun siluro. Abbiamo fatto rotta in un'isola segreta dove ci piacerebbe sposarci senza Cicciuzzo tra i piedi a rovinare la festa". Da parte sua, il governo sionista ha ribattuto piccato: "Siamo sicuri di avere affondato uno yacht al largo delle nostre coste. Se non era il Pirata Sconciaforni, sarà stato un altro. Ogni tanto spariamo un po' alla 'ndo cojo cojo, ma non abbiamo certo le traveggole". Resta però da identificare la nave affondata al posto dello yacht di Cicciuzzo, mistero su cui dovrà fare luce una spedizione internazionale indipendente, finanziata dal pornodivo stesso.
In serata Cicciuzzo ha espresso apprezzamento per la notizia: "Sono felice che i miei amici siano ancora tutti interi e non mi offendo se non mi vogliono tra i piedi. Tornerò al cinema, ma questa esperienza mi ha cambiato. Ora il mio sogno è scrivere e recitare film per bambini. Ho già presentato alcune proposte al mio manager Leonard Comecacchiosichiama. Presto tornerò davanti alle telecamere".

martedì 13 luglio 2010

Nè di destra, nè di sinistra

Dopo l'invito dell'esponente del Pd, Franco Vecchiatti, a stringere alleanze con la Lega Nord, il centrosinistra polesano apre il dibattito sull'allargamento delle coalizioni di governo, per contrastare la deriva illiberale del paese.
"L'uscita di Vecchiatti sulla Lega non è peregrina - ci spiega l'analista politico Wolfgang Heinrich Cragnotti - Ricordiamoci sempre che alle scorse provinciali il centrosinistra ha accettato entusiasticamente di allearsi con Progetto Polesine, un movimento capeggiato da un ex di Fiamma Tricolore passato per la Lega Nord. E' un segno di positiva rottura con le vecchie contrapposizioni ideologiche, in nome di una governance più stabile e condivisa. Potrà non piacere ai radicali, ai quelli del 'senza se e senza ma', eppure viviamo tempi in cui non possiamo più permetterci di arroccarci in sterili fortini ideologici, senza riconoscere il pensiero del nostro avversario e gli elementi che, ben lungi dal dividerci, potrebbero unirci".
Per Cragnotti lo scontro cieco che ha diviso l'Italia per decenni dopo la caduta del fascismo è finalmente giunto al termine, consentendo la nascita di una società democratica moderata, sobria e soprattutto regolata dai principi neutrali del libero mercato: "Il fascismo, mi si permetta di dirlo agli intransigenti, è cosa di settecento anni fa. Oggi anche a sinistra riconoscono che il valore dei ragazzi di Salò non fu minore di quello dei partigiani. Un'analisi simile è possibile perchè sono crollate le vecchie, ingabbianti sovrastrutture ideologiche e si riconosce validità a tematiche che non sono patrimonio nè della destra, nè della sinistra. La sinistra moderna questo lo capisce".
Nei prossimi giorni, secondo indiscrezioni, il Partito Democratico indirà colloqui con le principali forze politiche che non si riconoscono nella destra berlusconiana. Sembra ormai certo l'ingresso nella futura coalizione del Gruppo d'azione "Rino Daus", un'Associazione Culturale che aspira a costituirsi lista civica alle prossime comunali (nella foto, una loro pittoresca manifestazione), mentre è ancora aperto il confronto con i giovani del Movimento Giorgio Almirante per la Legalità. Sulle indiscrezioni commenta, con un elegante comunicato stampa, il neonato Network della Sinistra Intelligente: "E' un percorso positivo, che ci allontana dall'immobilismo di questi anni e proietta la nostra città in una nuova fase politica che privilegia la buona amministrazione, superando anacronistici steccati ideologici. Noi simbolicamente e anche un po' provocatoriamente abbiamo voluto intitolare il nostro circolo a Ezra Pound, un poeta che abbiamo amato tanto, per ricordarci sempre, come amava dire, che se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui".

Israele dichiara guerra a Cicciuzzo

Nella guerra ormai dichiarata tra lo Stato di Israele e il pornodivo Cicciuzzo Sconciaforni ora spuntano anche i videotape segreti.
Ieri il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto un'affollata conferenza stampa per attaccare nuovamente il pornoattore polesano: il Mossad sarebbe infatti venuto in possesso di un film di Cicciuzzo girato negli anni Novanta e proiettato in pochi cinema d'essai, per poi essere ritirato dal commercio proprio per evitare una bufera geopolitica.
La pellicola, intitolata "Il Sionanista", era un maldestro omaggio di Cicciuzzo alle vicende mediorientali. L'attore vi interpretava Lexie Dirtyovens un ebreo britannico giunto in Israele per conoscere la terra promessa e ossessionato dall'idea di riconciliare i nuovi arrivati con la popolazione araba autoctona. Lexie incontrerà la presidente Golda Meir, interpretata dalla matura attrice Margareth Bigfellow, che cercherà di addolcire dapprima con galanteria british, poi con l'esperienza maturata in decenni di vita da scapolo ancora piacente. Grazie a questa esperienza, Golda scoprirà che l'amore può essere una passione ben più squassante dell'odio e delle guerra e in un finale fantapolitico fonderà un unico stato dove religioni, culture e ceti diversi potranno convivere in armonia.
"C'è una cosa che piace a tutte le donne e c'è una cosa che piace a tutti gli uomini di ogni razza e credo - dichiarerà in un commovente discorso nella Gerusalemme riunificata - Come noi donne abbiamo bisogno degli uomini per avere questa cosa, così gli uomini hanno bisogno di noi donne per avere ciò che desiderano. E questo è desiderio è tanto forte, tanto stravolgente, che davvero rende ridicole e assurde le barriere di razza, religione e ceto sociale che ci dividono. Questo è ciò che ho imparato nei quindici giorni in cui ho frequentato Lexie. Lui è il nostro nuovo David Ben Gurion. Da qui inizia un'era di pace in medio Oriente".
Vedere uno dei più importanti primi ministri israeliani venire sbattuta a pecorina dal grasso pornoattore polesano non è piaciuto alla comunità ebraica internazionale, che negli anni Novanta aveva chiesto il ritiro della pellicola, peraltro già abbondantemente censurata (ad esempio, è stato tagliato un flashback su Lexie ambientato nella Germania nazista). Il film, fanno notare i critici, è un susseguirsi di spiritosaggini ingiuriose (storica la battuta di Lexie durante una cena galante con Golda Meir: "Io più che il kosher, assaggerei volentieri le tue cosce"), situazioni al limite del dileggio della cultura ebraica, come la scena in cui i due amanti sperimentano la "Posizione dell'hanukkiah", o gag di dubbio gusto, quali la performance erotica in cui Lexie imita Moshe Dayan.
A nulla valgono le scuse dell'addetta alle pubbliche relazioni di Cicciuzzo, Veronica Van Thorpe: "Quel film non voleva insultare nessuno, ma solo trattare un tema di attualità con lo stile giocoso e ironico che contraddistingue questo artista. Del resto era stato ritirato proprio per evitare di turbare la sensibilità dei nostri amici israeliani, sul cui mercato abbiamo avuto vendite record per alcune delle nostre migliori pellicole, quali "La gestapo domata" e "Sette coppie nel kibbutz", un'articolata riflessione sull'impossibilità di rispettare alla lettera il nono comandamento. Dispiace che ora si cerchi di attaccare chi, come Cicciuzzo, ha sempre amato la cultura ebraica".
Rispondendo al nostro corrispondente locale Ibrahim Penolazzi, il leader dello stato sionista si è detto "disgustato dalle patetiche giustificazioni fornite dallo staff di Cicciuzzo" e si è limitato a ribattere con un messaggio sibillino: "Il mondo sappia che l'Iran è sceso al secondo posto tra gli elementi che minacciano il nostro paese. Agiremo di conseguenza".

lunedì 12 luglio 2010

Novità politiche: nasce Sinistra Intelligente

Nasce a Rovigo ma ha l'ambizione di farsi sentire sui grandi temi di interesse nazionale, la nuova formazione Network Sinistra Intelligente, che ieri si è presentata alla popolazione in un'originale conferenza stampa al bar Franchin, durante la quale sono stati serviti sushi e prosecchino di Valdobbiadene.
"Ci piace definirci un partito 2.0 - spiega Gerard Slaviano, coordinatore del nuovo movimento politico - Ci poniamo come alternativa, radicale ma elegante, alla destra illiberale di Berlusconi, ma anche all'esperienza fallimentare del Partito Democratico. Non nascondo che guardiamo con interesse alle elezioni comunali del prossimo anno: la pochezza dei nostri amministratori rischia di consegnare la città alle destre. E' dunque necessario aprire un dibattito sui temi di interesse della collettività, quali il mantenimento decoroso del verde pubblico e la rivitalizzazione del centro cittadino con iniziative culturali e spettacoli". Il Network Sinistra Intelligente vuole prendere le distanze anche dalla tradizionale sinistra politica italiana, non tanto per i contenuti, quanto per lo stile comunicativo: "Essere 2.0 significa anche rifuggire vecchi e logori schemi mentali, in primis la contrapposizione ideologica e manichea tra le parti politiche. Apriamo invece al dialogo anche con forze politiche opposte, purchè accomunate dai valori della legalità, dell'antimafia e della difesa della Costituzione. Ci lascino dire che è anche tempo di superare l'immagine della sinistra sciattona e naif che penalizza in termini elettorali. Io sono di sinistra e ambientalista e vado a fare la spesa in macchina al centro commerciale. C'è contraddizione in questo?"
La distanza negli stili comunicativi si marca anche sul piano dei contenuti. Il Network, composto da intellettuali e professionisti dei settori più diversi, tenta anche di superare lo stereotipo di una sinistra capace solo di criticare senza proporre: "Abbiamo formato gruppi di lavoro, che esamineranno le criticità del capoluogo, proponendo un programma da sviluppare in tavoli di confronto con la giunta. La nostra priorità sarà giungere a una soluzione condivisa sul futuro di corso del Popolo. Non vogliamo essere antagonisti, bensì stimolare la politica ed esprimere quello spirito della partecipazione che è sale della democrazia". Infine un commento su un tema di attualità: "Siamo davvero turbati dall'azione militare di Israele, che ha portato alla morte di un nostro concittadino e due suoi compagni. Ci uniamo al lutto dei familiari e chiediamo che sull'episodio venga fatta piena luce, pur ribadendo il diritto alla difesa dell'unica democrazia, anzi Democrazia, in medio Oriente".

domenica 11 luglio 2010

Eroi polesani del nostro tempo (di Ivan Mancin) - PARTE III

Giunge a conclusione la saga biografica di Nullo Chennedi, prima delle tante figure polesane che il nostro collaboratore Ivan Mancin, alias Eusebio Ripapersico, ci racconterà in questa prestigiosa rubrica. Dopo la puntata 1 e la puntata 2, incredibilmente arriva questa terza puntata. Ringraziamo sentitamente Eusebio per averci consentito di andare al mare anche questa domenica e lo invitiamo, anzi incitiamo a spedirci altri contributi, che noi siamo di bocca buona.

Dopo tre mesi di ritiro monastico Nullo Chennedi lascia la celletta dell'Abbazia di Pomposa e torna la respirare l'aria laica della terra polesana.
L'operazione "mani pulite" di Borrelli, Di Pietro e compagnia sta ridisegnando il mondo della politica nazionale. Pulsioni primordiali fanno sussultare il Paese. Al grido di "dagli al socialista" l'intera Penisola vibra d'indignazione e vindice desio. Si distinguono nella violenza degli atteggiamenti l'MSI di Fini, ma, soprattutto, la Lega Nord del lumbard Umberto Bossi nel quale Nullo ritrova quel Donato (Umberto Bossi) della band "Daghe al terùn" che aveva conosciuto ai tempi d'oro della sua carriera  di cantante. Questo lo rincuora non poco perché ricorda bene quel giovanotto debosciato e non può pensare che quella della secessione, di Roma ladrona e del dio Eridano sia una cosa seria. I fatti gli daranno ragione.
A ricavare il massimo utile dallo sfacelo postcraxiano è però il personaggio che più di ogni altro aveva sostenuto l'occhialuto Buddha socialistoide: Sua eccellenza mediatica Berlusconi Silvio. Nullo intuisce immediatamente che è fatta, il craxismo non sparirà, ma andrà a pervadere ogni angolo più remoto del partitismo italiano, ogni partito avrà nani, ballerine e servili lacchè come neppure Bettino avrebbe osato sperare. E così, mentre Berlusconi depotenzia tangentopoli divenendone fan tanto da invitare Di Pietro a fare il Ministro della Giustizia nel suo primo Governo, fa passare le acque all'MSI sdoganandolo quale forza politica democratica col nome di Alleanza Nazionale, si compra il Senatur che non vedeva l'ora di farsi comprare, Nullo, con l'aiuto del socialfranchista Romero, inventa il Socialismo nomade.
Il loro motto è "Non m'importa chi sei, conta solo quel che puoi darmi". Eleuteria Romero, che, nonostante lo svezzamento paterno, di politica capisce un tubo, viene piazzata in qualsivoglia amministrazione locale come assessore agli interessi del gruppo. C'è la destra? Ecco Eleuteria in orbace. C'è la sinistra? Ecco Eleuteria in eskimo e clarks. Per Nullo e Domingo Romero è il rinnovarsi dell'età dell'oro, tutti li cercano, tutti li vogliono e loro non si negano ad una poltrona piuttosto che ad un consiglio d'amministrazione. Hanno un pacchetto elettorale di cui conoscono i componenti per nome e cognome, infrazioni al codice della strada, relazioni extraconiugali e peccatucci infantili per i quali i preti paventavano cecità. Con questa dote di anime morte vincono sui vincenti e a Nullo riesce di ripiazzare la figurina farlocca al posto della bisvalida a Faustino Merchiori. Romero ha una capacità innata di prevedere le oscillazioni elettorali in favore di questa o quell'altra parte che, dopo la figura di merda del terremoto abruzzese, Bertolaso lo chiama come consulente.
E arriviano ai giorni nostri. Domingo avverte il nuovo cambiamento in salsa leghista e ne rende edotto Nullo. Nullo tira fuori il coniglio padano dal cilindro: se la Lega Nord è il futuro, uno che ha suonato con Bossi ed è  amministratore della Celtica  s.r.l. non avrà difficoltà ad entrarvi. Nullo e Domingo caricano come un revolver puntato sulla maggioranza che governa Rovigo l'infanta Eleuteria. Il pretesto stavolta è quello di correre in aiuto degli addetti comunali all'anagrafe in difficoltà coi nomi islamici. Si propone di lasciarli iltalianizzare a piacimento degli impiegati comunali (Mohamed Al Safari diventa Gino Tognin). Per sedare le proteste dei mussulmani recalcitranti gli impiegati verranno dotati di un aspersorio caricato a pipì di suino.
La proposta riceve il plauso immediato del centro destra ed in particolare di Simone Bedendo e Antonello Contiero della Lega Nord. Alle proteste dell'ala sinistra della maggioranza, l'Assessore Pineda minaccia di suicidarsi strafogandosi di kebab cucinato dalle abili mani delle donne marocchine, il sindaco Faustino Merchiori rilascia la seguente dichiarazione: "Stiamo valutando senza preconcetti la proposta dell'Assessore Romero che, in fondo, coglie già l'essenza della legge Borghezio-Gentilini-Maroni ormai in via di approvazione in Parlamento".
Ma Nullo coglie il destro per smarcarsi “dall'estremismo antidemocratico di certa sinistra vetero buonista che sa solo offendere i veri riformisti” e, per dare un segnale forte, con la collaborazione di Giuseppe Pietroni, detto il Gozzano di Ficarolo, e la supervisione di A. E G. Romagnolo estensori del vocabolario Polesano-Italiano, incide un cd di lenti da mattonella in dialetto polesano dal titolo "Risi e bisi, mussetto e radecio, el me amor l'è de Pontecio". L'hit estivo "Capri è colerosa, Boccasette l'è na rosa" spopola già nelle feste padane nella provincia tra Adige e Po. A Nullo Chennedi e ai Romero viene data la tessera onoraria della Lega Nord e la promessa che, in caso di vittoria alle prossime amministrative Eleuteria sarà vicesindaco, Nullo plenipotenziario con portafoglio di tutti gli enti inutili  e Domingo Gran Gabelliere comunale con delega assoluta e indiscutibile. Nullo è un uomo di successo ormai, quanti altri partiti nel suo futuro?

sabato 10 luglio 2010

Tragedia su tragedia

"Se la forza non basta, usare più forza". Citando un noto proverbio israeliano, il premier del paese più pacifico del mondo,Benjamin Netanyahu, ha annunciato la tragica fine degli altri uomini a bordo del Pirata Sconciaforni, lo yacht con cui il cameriere Yussef e gli altri erano fuggiti dal matrimonio gay celtico con il poeta padano Christian.
Una fine oltretutto generata da un terribile equivoco. La marina militare, secondo la versione ufficiale fornita da Tsahal, avrebbe intercettato la barca in acque internazionali, convinta che a bordo della nave vi fossero Cicciuzzo Sconciaforni e il suo equipaggio di zoccole, diretti verso la Striscia di Gaza per una controversa missione di pace. Per evitare un altro spargimento di sangue, i militari hanno deciso di affondare direttamente la nave con un siluro. Con l'esplosione il natante è stato praticamente sbriciolato e delle persone a bordo non è stato possibile raccattare nemmeno brandelli di Dna.
"Un'operazione pulita pulita - ha spiegato il primo ministro Netanyahu - A differenza dell'altra volta, con la Freedom Flottilla, questa volta abbiamo evitato le deprecabili scene di cadaveri crivellati di proiettili e cabine inondate di sangue. Ora chiediamo all'Onu una risoluzione che esprima felicitazioni per il successo dell'operazione e ci consenta di bombardare per ritorsione il paese natale di Cicciuzzo Sconciaforni, Castelletto di Branduzzo. E' colpa sua se delle persone innocenti sono morte".
Il pornoattore, del resto, non è meno affranto per le proprie responsabilità nell'accaduto: "Francamente adesso come adesso vorrei sparire dal mondo - commenta - Se non fossi stato a quel maledetto matrimonio, non avrei fatto fuggire lo sposo e ora Yussef e Christian sarebbero in luna di miele in qualche isola della Croazia o dell'Egeo. Credo che nessuno potrà mai perdonarmi per questo e ora lasciatemi stare solo con il mio dolore".
Christian, raggiunto dalla notizia della morte del compagno, ha avuto un mancamento ed è stato trasportato d'urgenza al Santa Maria della Misericordia. Il Corriere del Veneto domani uscirà con un numero speciale dedicato al collaboratore veneziano Josè Parapeiros de Parapeiras, che si trovava a bordo della nave con il marito Kwame. I due, tra l'altro, avevano appena adottato un bambino (lo vedete nella foto con i genitori), che ora verrà affidato alla sorella di Josè, Rachele. "E' un'orribile tragedia, come spiegherò al piccolo che fine hanno fatto i suoi papà?" Si interroga anche il mondo culturale rodigino: "Ma questo non era un blog umoristico?"
In serata Cicciuzzo ha diramato un ultimo comunicato stampa: "In questo momento sto meditando seriamente di ritirarmi per sempre dalla scena e cessare la mia libidinosa carriera, che ha causato la fine di tre persone innocenti. So che non basterà a ripulirmi la coscienza, ma aiuterò economicamente la signorina Rachele e finanzierò una spedizione scientifica nell'area, in accordo con il governo israeliano che fino a pochi giorni fa mi era amico, per recuperare i resti di questi poveri sciagurati e restituirli alle famiglie".

venerdì 9 luglio 2010

Sciopero anche a Pipponia

Nel lontano 2008 questo blog raccontò in esclusiva quanto stava accadendo nell'Oceano Indiano, dove una nave di pirati guidata da Adino Rossi, su ordine dell'assessore Beppe Osti, aveva iniziato una spietata caccia al brigantino su cui viaggiavano Celio Rodigino, Vianello Gemello e il musicista Corey Harris.
Tutti ricordano i motivi di quella terribile spedizione e il ruolo che il rinomato quotidiano Corriere del Veneto ebbe nella vicenda: l'allora direttore Ugo Savoia organizzò perfino una spedizione con Vianello Monello per salvare Celio dalle grinfie dei pirati, che volevano annegarlo in una vasca di Happy Hope per esporre il suo corpo in un mausoleo. All'epoca pubblicammo anche le intercettazioni che svelarono questo incredibile piano. Eccone una:


Se fosse stata in vigore la legge contro le intercettazioni, forse oggi Celio Rodigino sarebbe morto e io sarei qui solo, in questo pazzo mondo di Pipponia, senza nemmeno il conforto del più caro tra i miei amici. Ci ho pensato oggi, mentre con Celio sistemavo gli ultimi bulloni della macchina per il teletrasporto con una vite a brugola. In attesa di tornare tra voi, aderisco anche io al silenzio stampa di oggi contro il decreto bavaglio.

Monello Vianello

giovedì 8 luglio 2010

Vianello Monello, dichiarazioni da Pyongyang

A pochi giorni dall’arresto avvenuto a Pyongyang per essersi introdotto illegalmente in Corea del Nord sfruttando la somiglianza con Monello Vianello, Vianello Monello (nella foto) rilascia le prime dichiarazioni affermando di avere compiuto azioni illegali perché influenzato dalla propaganda occidentale.
Il noto opinionista del Corriere del Veneto ha rilasciato le proprie opinioni alla Kcna, agenzia ufficiale della repubblica popolare asiatica. “Sono stato spinto a queste azioni sconsiderate a causa della propaganda occidentale che offusca e altera l’immagine della Dprk – spiega l’opinionista – anche la mia collaborazione alla sceneggiatura di un film su Kim Jong Il era pensata per ottenere una pellicola che lo screditasse e avere con l’inganno un potente alleato nella lotta contro Cicciuzzo Sconciaforni. L’Occidente è invaso da documentari dai titoli inquietanti centrati in particolare su inesistenti abusi e violazioni dei diritti umani, uccisioni di massa e intollerabili persecuzioni che offrono un’immagine del tutto distorta della Repubblica Democratica Popolare di Corea”.
Il dato assolutamente incomprensibile è che questa constatazione avrebbe portato Vianello Monello a una folgorazione religiosa verso il cristianesimo, impensabile per un uomo conservatore e massone.
“Vedendo che la realtà confutava le menzogne della propaganda occidentale, mi sono trovato spiazzato e confuso – spiega – la mia risposta iniziale è stata pregare con crescente devozione. Quando poi ho varcato le soglie del carcere, temevo di essere maltrattato se non, addirittura, di essere liquidato con una fucilata,  accecato com’ero dalla propaganda americana”.
E invece il comportamento dei poliziotti lo avrebbe convinto una volta di più del contrario. “Tutti mi hanno trattato con gentilezza e civiltà, proteggendo i mie diritti. Queste persone sono incredibilmente cortesi e generose”.
Proprio qui sarebbe scattata la conversione. “Mi ha causato un vero shock il fatto che nella Repubblica democratica popolare di Corea la libertà religiosa sia pienamente assicurata – continua Vianello Monello -
pensavo che qui l’atto stesso del pregare fosse impossibile, data la soppressione della religione. Infatti nessuno considera la preghiera una pratica bizzarra o si permette di disturbarla: al contrario ogni giorno ero nelle condizioni di poterlo fare, secondo la mia volontà. Mi sono fatto persino regalare una bibbia”.

mercoledì 7 luglio 2010

Zapping per Vianello Monello

Zapping lancia la nuova campagna “Liberiamo Vianello Monello. Tuteliamo la libertà di stampa e i diritti umani in Corea del nord”. Lo ha annunciato nel corso dell’ultima puntata della trasmissione d’approfondimento di Radio Uno il conduttore Aldo Forbice, dopo un commovente incontro con i familiari dell'opinionista, Lionello Bidello e Tognazzi Pupazzi (nella foto).
“In tanti anni di professione – spiega il giornalista – abbiamo condotto numerose iniziative per l’affermazione dei diritti umani, preferibilmente come pretesto per destabilizzare paesi socialisti e antimperialisti. Ora, in
particolare, un collega e amico come Vianello Monello conosce la brutalità delle carceri nordcoreane, colpevole solo di essere entrato nel Paese asiatico per destabilizzarlo a sua volta, sfruttando la somiglianza con il fratello deviato Monello Vianello”.
Una battaglia, dunque, spinta anche da un forte coinvolgimento personale. “Conosco Vianello Monello da quando assieme collaboravamo all’Avanti – continua Forbice – per questo sarò ancora più determinato nel coinvolgere in questa battaglia civile non solo Massimo Teodori e Luigi Bacialli, ma anche centinaia di parlamentari, migliaia di sindaci, presidenti di regione di province, intellettuali”. Immediata la reazione di Antonio Costato, cantante dei Napalm Death e ideologoin Polesine della Linea rossa per il marxismo leninismo. “Ricordo ancora lo sprezzante diniego che Forbice mi oppose quando gli chiesi di spendersi per la liberazione di Nexhmije Hoxha – sostiene l’ex presidente degli industriali – edopo saremmo noi rivoluzionari i pacifinti, i sostenitori dei diritti umani asenso unico. Annuncio che presto faremo un concerto in piazza Kim Il Sung a Pyongyang perché Vianello Monello venga processato pubblicamente, mostrando cosa sia realmente la legalità socialista e quanto sia più avanzata della“democrazia” solo formale dei paesi capitalisti”.
Piccata la replica di Forbice: “Ma per favore, ancora? Vianello Monello è l'uomo più perseguitato d'Italia! Quanto tempo deve durare questa persecuzione?Le idee di Costato sono note”.

martedì 6 luglio 2010

Un matrimonio finito male

Si conclude in tragedia il matrimonio celtico tra Christian, il poeta padano, e il cameriere africano Yussef. Quello che doveva essere il giorno più bello della vita dei due, infatti, è degenerato in una litigata sull'altare, che ha visto Yussef dare in escandescenze contro il testimone Cicciuzzo Sconciaforni.
Alla vigilia del matrimonio, infatti, Cicciuzzo aveva dichiarato in un'intervista a un quotidiano locale di volere realizzare un film ispirato alla storia d'amore tra il poeta leghista e l'amante mauritano. Ma sembra che la rielaborazione romanzesca data dal pornoattore non sia piaciuta a Yussef. La trama, infatti, narra di Abdul, un venditore di kebab che, durante una pratica autoerotica, inventa una nuova ricetta per la salsa allo yogurt. Dopo una denuncia dei Nas, anzichè finire sul lastrico il suo negozio avrà un incredibile successo di pubblico, non solo femminile, ma anche maschile. Tra i molti borghesi perbene desiderosi di provare il gusto proibito, un giorno Abdul incontrerà Ettore, un agente di commercio di ferrea fede leghista. Dopo il classico colpo di fulmine tra i due nascerà presto una torrida relazione gastronomico-erotica fatta di amplessi sul bancone e corpi nudi spalmati di salsa tzatziki.
"Quel maiale ciccione ha ridicolizzato la nostra storia d'amore! - ha gridato al culmine della cerimonia Yusef, scagliandosi su Cicciuzzo - Ha infangato la mia professionalità di ristoratore e la tua credibilità di poeta del popolo con una storia pornografica che sfrutta una trama idiota come pretesto per mostrare scene esplicite di penetrazioni anali e di uso alimentare di fluidi corporei. Non lo voglio come testimone!" Cicciuzzo avrebbe provato senza successo a calmare le acque con una battuta: "Cos'è questa, la rubrica delle recensioni?"
Yusef ha quindi abbandonato la cerimonia, fuggendo a bordo dello yacht ormeggiato poco distante, con cui i due sposini avrebbero dovuto compiere la luna di miele. Con lui sono salpati anche i testimoni, il cuoco ghanese Kwame e il giornalista veneziano Josè Parapeiros de Parapeiras. Ironia della sorte, lo yacht era stato donato agli sposi proprio da Cicciuzzo: il Pirata Sconciaforni era infatti la nave con cui voleva recarsi a Gaza in missione di pace, ma dopo le numerose minacce di morte ricevute sia da Israele che da Hamas, aveva pensato bene di rinunciare al progetto.
Cicciuzzo ha abbandonato la cerimonia pochi minuti dopo, sdegnato, assieme alla moglie di un invitato. A consolare Christian (nella foto), solo gli amici della sezione locale della Lega Nord, con le misurate parole che l'animo sensibile riesce a dettare in queste circostanze: "Lo vedi come sono queste checche negre, danno di matto per niente. Dai retta a noi, pigliati una bella moglie padana e non pensarci più".

lunedì 5 luglio 2010

Christian si sposa

Christian, il poeta padano, sposerà con rito celtico Yussef, cameriere mauritano. La notizia, diffusa l'altra sera dal TgCom, ha gettato scompiglio nella Lega Nord rodigina. Christian, infatti, è da tempo il volto più noto del mondo culturale padano e l'annuncio di un matrimonio gay con un africano ha lasciato molto freddo il partito.
"E' la prova che siamo un movimento aperto a tutte le diversità, anche quelle più ripugnanti", commenta con un comunicato la segreteria regionale, che smentirà in serata di avere anche solo pensato tali parole. Il commissario polesano, Antonello Contiero, ha invece preferito mantenere un sobrio riserbo, ma vale come commento il tentativo di lanciarsi dalla finestra della sede di piazza Vittorio, fortunatamente finito senza conseguenze nefaste: nella caduta, infatti, Contiero si è impigliato nella bandiera veneta, rimanendo a penzolare a testa in giù per alcune ore, prima che alcuni volenterosi del partito riuscissero a recuperarlo. Sconcerto nella base: "S'era pure tagliato i capelli - racconta Attilio - Pensavamo che fosse per fugare tutti quei pettegolezzi sulla sua pederastia, invece era un recchione. Ma dove andremo a finire?"
"Non capisco le polemiche - commenta Christian - la religione celtica, a differenza di quella cristiana, non ha mai avuto nulla contro i rapporti omosessuali. E' tutto regolare". A celebrare il matrimonio sarà Aodhagan, celebre sacerdote di Usmate, che invocherà la protezione della dea delle arti Belisma. Testimone di nozze di Christian sarà niente meno che il celebre pornoattore Cicciuzzo Sconciaforni: "Eravamo in classe insieme alle medie - racconta - Per me è molto bello ritrovarsi in questa occasione così importante per la nostra cultura. E poi la sua storia d'amore con Yussef mi ha dato l'idea per un nuovo film, 'Felafellatio', commedia incentrata sugli equivoci sugli amori multietnici e su una ricetta alternativa per la salsa allo yogurt del kebab". Gradito ritorno in scena anche fra i padrini di Youssef: saranno Josè Parapeiros de Parapeiras e il cuoco ghanese Kwame, noti ai lettori rodigini per avere preso parte alla spedizione per salvare Celio Rodigino un paio di anni fa.
La celebrazione si terrà domani nell'area dell'approdo fluviale di Lama di Ceregnano, da cui i novelli sposi si imbarcheranno per una lunga crociera nell'Adriatico. "Mi dispiace per le polemiche nel mio partito - commenta amaro Christian - Ma non ci voglio pensare. Questo è il giorno più bello della mia vita e nulla potrà rovinarlo".

domenica 4 luglio 2010

Eroi polesani del nostro tempo (di Ivan Mancin) - PARTE II

Pubblichiamo in ritardo questo nuovo capitolo della biografia di Nullo Chennedi, curato dal nostro collaboratore Ivan Mancin, perchè ci è giunto in modo rocambolesco. A recapitarcelo, infatti, è stato un indoeuropeo di bassa statura, con la lingua a penzoloni, che ha preteso una mancia per il servizio, ma ha rifiutato un bicchiere d'acqua. "Faccio parte di un servizio di consegna a staffetta. Abbiamo impiegato centoventimila persone per portarle questo plico da Bonggakaradeng, in Indonesia". Non sappiamo che diavolo ci faccia Ivan in Indonesia, ma tosto pubblichiamo il suo tempestivo contributo.

Abbiamo lasciato Nullo (nickname di John Fitzgerald) Chennedi alle prese col fallimento canoro e l'incontro che gli segnerà la vita: Craxi.
Gli anni '80 vissuti alla corte del Grande Indebitatore furono magnifici. La Milano da bere e a Roma per magnare.Si sente a suo agio Nullo tra artistucoli di mezza tacca, architetti di vaglia che incassavano poderosi assegni per il frutto di lavori fatti dopo una notte insonne passata seduti sulla tazza del cesso, nani e ballerine.
Conosce ivi, nella ghenga  del Ministro viveur Gianni "grease" De Michelis, un paio di rampanti giovinetti: Maurizio Sacconi, un mezzo sindacalista UIL afflitto dalla stipsi, come dimostra la perenne espressione da sforzo che gli disegna il volto e Renato Brunetta un nano ballerino afflitto dalla sindrome di Turette, e con questi allegri compari di bisboccia si diverte spesso, in quel di Venezia, ad andare a suonare alle quattro di notte alla porta di Massimo Cacciari per poi fuggire inseguiti dai peggio filosofici improperi.
Di questi tempi è il crescere della sua fama di tombeur de femmes frutto anche del fascino gigionesco che si porta dietro dal suo passato di cantante confidenziale e del magnetismo dello sguardo perso nel vuoto, dovuto agli stati di assenza cattatonica che ritornano ogni tanto, che le donne scambiano per aria sognante e malinconica.
Ma l'incontro fatale che da il la ad un sodalizio sempiterno è con l'unico esemplare planetario di socialfranchista: Don Domingo Cayetano Rodriguez y Romero., un ex nobiluomo ispanico espatriato volontariamente in Italia ai tempi della morte del Caudillo Francisco Franco e che in Bettino riconosce le caratteristiche del Caudillo redivivo.
Con Romero che ha una figlia, l’infanta Eleuteria, che fa sempre giocare al “pequeno alcalde pistolero” per prepararla al futuro  istituzionale, Nullo Chennedi inventa la Rovigo da ciucciare e mette in piedi una società, la CELTICA s.r.l. che, su suggerimento di Rodriguez y Romero, discendente di una schiatta di commercianti di schiavi, prevede nello statuto la pressoché totale disponibilità psicofisica delle maestranze, Pomigliano d’Arco impallidisce al confronto, e financo lo jus primae noctis con le lavoratrici.
Nullo passa di successo in successo con sfrontatezza e disinvoltura, la sua statura politica si inerpica e viene votato per quattro anni di seguito, due a parimerito col suo coetaneo del PCI Gianmaria Ingordi, come Miglior Giovine Politicante della Città delle rose, ma l’imprevisto è dietro l’angolo.
Le fortune politiche del Grande Indebitatore, Bettino Craxi, si arenano nelle confessioni del mariuolo Mario Chiesa e il Grande Barnum socialista degli anni ’80 si scioglie come neve al sole.
Craxi fugge ad Hammamet e Nullo Chennedi, sentendo crollargli il mondo addosso e annusando l’interessamento della magistratura nei suoi confronti, ripara nell’Abbazia di Pomposa e per tre lunghi mesi, chiuso nella sua celletta, medita sulla sua vita, sull’ipotesi di diventare frate nell’ordine dei beati faccendieri dello IOR e sull’assenza di gnocca che gli pesa assai. Riuscirà il buon Nullo a risollevare le proprie sorti e a rinverdire i fasti del Garofano rodigino?
Lo sapremo nella terza e ultima puntata.