"Più passa il tempo più i rami familiari si intrecciano in modo incomprensibile. Ora non sono più semplicemente mio padre o mia nonna, ma sto vivendo contemporaneamente l'esistenza di un mio antico avo, giardiniere della corte estiva estense del Belriguardo; quella di Juliette, una altrettanto lontana ava, mendicante di Besançon; quella di 'Lupo' Cerpelloni, un barcarolo romano che finì annegato nel Tevere e così via. Ho pure scoperto di avere come antenato un cugino di terzo grado per parte materna di Castruccio Castracani, negli anni in cui quest'ultimo dominava Coreglia Antelminelli (XIV secolo) e di essere imparentato con la guardia carceraria che sorvegliava l'anarchico toscano Gaetano Bresci. Da un certo punto di vista questo fa di me un privilegiato: volete sapere come è morto realmente Bresci? Eh, io lo so, ma non ve lo dirò. Prima dovete trovare un modo per farmi uscire da questo delirio. Vivere contemporaneamente le vite di decine di persone e ogni giorno ritrovarsi in un corpo nuovo mi sta facendo uscire di testa. La colpa di tutto ciò è dell'amministrazione comunale, che ha dato mano libera a quel demente di Barfowskji!"
Non ci sta ad essere accusato ingiustamente, il sindaco Fausto Merchiori, che si ricorda bene come andarono le cose: "Eh, no, bona lè, Cicciuz! Molla la tomella! - dichiara apertis verbis - L'uso dell'invertitore metabolico fu reso necessario dal fatto che tu, bel tomo, eri risorto in forma di zombi, assassinando decine di persone e minacciando la nostra società civile. Avremmo potuto piantarti una vanga nel cranio come in un film di Romero, ma cercammo una soluzione accomodante, riportandoti in vita. Se poi uno strumento avveniristico come l'arma del dottor Barfowskji ha rivelato qualche imprevedibile effetto collaterale, non è certo colpa nostra. E poi, per l'anagrafe sei morto sfatto... cazzo vuoi? Ringrazia il cielo che hai avuto una seconda possibilità".
Nella foto, Cicciuzzo come appariva ieri pomeriggio
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