martedì 12 agosto 2008
Nessuna pietà per i fratelli Colasberna
"Per i fratelli Colasberna serve la tolleranza zero. Carcere duro e fucilazione in piazza". Con questa infiammata dichiarazione torna alla ribalta politica Francesco Ennio, ex assessore e attuale rappresentante dell'Italia dei Valori. Lo fa assieme a Ginetta Bonino (nella foto, vicino a Ennio), figlia di Emma Bonino (di cui porta il cognome essendo nata in Grecia), con cui ha fondato l'associazione "Nessuno salvi Caino", con il solo obiettivo di garantire la giusta pena agli autori di atti criminali. "Johnny e Maicol Colasberna non sono solo due sfruttatori di bambini e due cospiratori - dice Ennio - Sono soprattutto due esponenti di quel potere politico distorto che corrompe l'amministrazione pubblica, due pregiudicati che intrallazzano con destra e sinistra e godono dei favori della casta. Mi risulta tra l'altro che continuino a offrire consulenze sotto falso nome per il sito di counseling Antimateria Grigia. Che facce di tolla! Per questo vanno puniti in maniera esemplare, con una fucilazione sulla pubblica piazza, altro che garantismo e tutele, neanche fossero due pensionati che rubano al Famila!" Ginetta Bonino, che ha ripudiato le scelte materne come spesso capita ai figli d'arte, si dice altrettanto convinta che una pena durissima possa fare da monito a tutti coloro che rubano e delinquono impuniti all'ombra della politica: "Certo, le indagini sono ancora in corso e la loro colpevolezza è tutta da dimostrare - aggiunge - ma ritengo che, se dichiarati colpevoli, debbano subire la sferza di una salva di proiettili. Posso concedere loro di scegliere solamente se ricevere nel proprio torso abbondanti dosi di piombo oppure venire colpiti nei genitali da ripetute raffiche di orsetti gommosi, come prescriverebbe Ahura Mazda, della cui religione sono una delle più accanite seguaci assieme a Federico Saccardin, che mi ha suggerito questa alternativa per non scontentare le fasce più moderate della popolazione". Dal carcere i fratelli Colasberna continuano a proclamarsi innocenti: "Siamo stati manovrati per occultare le responsabilità di qualcuno più grosso di noi. Ma nel caso, preferiamo il piombo nel petto al doloroso sacrificio dei nostri gioielli di famiglia".
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