Beppe Osti, con una decisione a sorpresa, chiede il cadavere di Eimuntas Nekrošius per piazzarlo in un uno dei sette mausolei progettati per la città di Rovigo. "Certo, aveva assunto posizioni opposte alle mie salendo sul brigantino di Ugo Savoia - spiega il leader polesano del Movimento Popolare Veneto (Mpv) - ma non posso restare insensibile alla sua morte eroica, ennesima vittima del barbaro rituale del Bula Bula". Il mausoleo di Nekrosius verrà posto nella rotatoria davanti all'ospedale civile Santa Maria della Misericordia. Realizzato interamente in una raffinata lega di alluminio-litio, il monumento sarà ricoperto di foglia d'oro. La struttura, progettata dal geometra Braccobaldo Garavello, non ripeterà il gigantismo degli edifici funebri di Parco Langer e Interporto, ma riprenderà con una raffinata allegoria la drammatica fine di Nekrošius (vedi foto) cui verrà dedicata, inoltre, una giostrina nel parco Maddalena che verrà riaperto la prossima primavera, una volta conclusa la bonifica affidata agli specialisti del Nucleo batteriologico chimico radiologico (Nbcr) dei vigili del fuoco.
Incomprensibile la replica di Vianello Monello a nome dell'equipaggio: "Neanche fossimo al Consvipo! John Papa è amico di Beppe Osti ma non gli progetta i monumenti! Questi politici si appropriano dei cadaveri altrui con la stessa famelica rabbia con cui si scagliano sulle poltrone di Beppe Dar Fur! Klaatu Barada Nikto!". Savoia, per tutta risposta, ha imballato la salma di Nekrošius e, con un messaggio radio, promette di spedirla al più presto con una lettera di scuse a Osti per la criptica sfuriata di Vianello Monello ormai tenuto sotto psicofarmaci dal medico di bordo, Esculapio Fricchione. "Caro Beppe, appena faremo sosta in un porto ti spedirò il corpo di Eimuntas perchè tu gli renda i debiti onori - comunica Savoia - Ma la caccia al Coniglio Napoleon si fa ormai serratissima, dopo gli scontri di qualche giorno fa. Ho chiesto all'equipaggio di navigare senza soste, per riscattarci dello smacco subito e sbaragliare una volta per tutte quella banda di bucanieri". Altrettanto oscuro il commento di Osti. "De se confesso non creditur super crimine alterius. Nella logica formale una contraddizione è il segno della sconfitta, ma nell'evoluzione della vera conoscenza è il primo passo verso una vittoria".
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