sabato 9 agosto 2008

Un matrimonio gay al largo delle coste africane

Continua il diario a puntate del viaggio di Ugo Savoia e la sua ciurma per salvare Celio Rodigino, assaltare la nave di Adino Rossi e immolare Vianello Monello redivivo nell'enorme vasca di Happy Hope a forma di coniglio che il perfido Beppe Osti vorrebbe utilizzare per sacrificare Vianello Gemello, il clone negro di Vianello Monello. "Un po' di quiete è tornata in questi giorni sulla nave, dopo le tensioni degli ultimi tempi. Ho scoperto che Josè Parapeiros de Parapeiras, collaboratore veneziano del mio giornale, è tornato a dormire nella cella di Kwame, il nostro virile cuoco ghanese (nella foto, mentre fa il bagno in mare). Quella con Adolf, il corrispondente altoatesino, sarebbe stata solo la classica scappatella. Tant'è che ieri Josè e Kwame, mano nella mano, sono venuti da me a chiedere se il loro capitano avrebbe voluto sposarli. Mi sono talmente commosso che ho dovuto cedere il timone a Gianluca per abbracciare fraternamente i due figlioli, gridando loro che sarei stato felicissimo di celebrare la loro unione. Perfino Adolf s'è commosso. Proseguendo nel periplo del continente nero, abbiamo fatto tappa a Sekondi-Takoradì, cittadina natale di Kwame, per annunciare la notizia all'anziana madre, la quale, come da tradizione, lo ha preso a padellate e ci ha costretti a fuggire sotto la sassaiola dei compaesani del nostro cuoco. Lui rideva, rideva e diceva che tanto se l'aspettava.
Abbiamo così ripreso il largo e celebrato le nozze sulla nostra barca, decorata con ghirlande di fiori raccolti in alcune belle isolette al largo del Camerun. Vianello Monello per qualche ora ha abbandonato l'aria truce di sempre e si è abbigliato con un frac e un cappello a cilindro per fare da padrino agli sposi. Al momento del bacio, abbiamo applaudito tutti e lanciato lische di pesce sfatte contro gli sposini. Dopodichè Kwame si è rimesso ai fornelli e ci ha preparato un pranzo di nozze da re, con un intero pescecane all'aceto balsamico e vari assaggi di tofu accompagnati con una salsa ricavata dalle budella di un polpo. La sera abbiamo gettato l'ancora al largo di un'isoletta deserta, dove abbiamo aiutato Kwame e Josè a costruire una capanna di frasche e paglia in cui trascorrere la loro breve luna di miele. Noi abbiamo dormito in barca, per la prima volta senza sentire strani rumori dalla cabina a fianco, tranne il borbottio nervoso di Vianello Monello, ormai sempre più inquietante. Purtroppo già il giorno dopo siamo dovuti ripartire, sacrificando la luna di miele dei nostri amici alla ben più alta causa di salvare Celio Rodigino dalle grinfie di Adino Rossi e la sua ciurma di pirati. Là, dove vedo schiumare le acque e tingersi di un blu cupo il fondo dell'oceano, là sento che i nostri destini sono prossimi ad incrociarsi!"

1 commento:

Anonimo ha detto...

no comment....