giovedì 7 agosto 2008

Prima settimana di navigazione

Dal diario di bordo di Ugo Savoia, ancora inedito nella rubrica settimanale che il Corriere del Veneto dedica alle avventure marinaresche del suo direttore alla ricerca di Celio Rodigino: "Al secondo giorno di navigazione, grazie alle indicazioni del valido collaboratore Josè Parapeiros de Parapeiras, veneziano di Murano, siamo infine giunti all'altezza di Polignano a Mare, dove abbiamo fatto sosta per un bagno nelle azzurre acque dell'Adriatico e un pranzo di pesce consumato direttamente sulla spiaggia. Vianello Monello non s'è unito a noi: avvoltosi in abiti scuri e riparatosi sotto un cappello a larga tesa, è rimasto tutto il tempo a fissare l'orizzonte, quasi cercando in lontananza la nave di Adino Rossi con il suo carico di Happy Hope, quella nave che per il mio amico opinionista costituisce la salvezza da un futuro di dolori. Solo annegando nel rosso analcolico, il suo corpo dolorante troverà la pace. Non sarà facile, comunque, abbordare quel maledetto Coniglio Napoleon: oggi il mio braccio destro Eimuntas Nekrošius ha armato i tre cannoni all'uranio impoverito di cui è dotato il nostro veliero, mentre Gianluca Salvagno ha caricato i gavettoni di varechina. Siamo pronti a dare filo da torcere a quella ciurma raffazzonata di politici riciclati. In pochi giorni abbiamo passato Siracusa e Malta, aggirando poi le coste della Tunisia e dell'Algeria. Passate le colonne d'Ercole, ci accingiamo ormai a compiere il periplo del grande continente africano. Certo, era più pratico tagliare per Suez, ma Kwame voleva a tutti i costi passare per casa e presentarci la sua mamma. Se non altro ci attende, pare, un pranzo coi fiocchi".
Ma all'orizzonte vedo anche qualche nube. Temo per la sanità mentale di Vianello Monello e invoco la Madonna affinchè egli non compia pazzie prima del tempo. Mi inquieta inoltre l'ipotesi che all'interno della ciurma covi il malcontento. Da qualche giorno ho notato cheil buon Josè e il bel Kwame, il nostro cuoco ghanese, non si parlano più, quasi avessero litigato. Noto invece che da diverse sere Adolph, il nostro corrispondente altoatesino, si è trasferito nella cuccetta di Kwame, da cui continuano a provenire sospiri e risolini, che non cessano nemmeno quando batto con il dorso del libro contro la stiva della nave o quando Josè inizia a singhiozzare fragorosamente nella stanzetta accanto. Nelle notti di luna piena, quando Vianello Monello sale sul tetto della cabina di comando e fissa l'oscurità borbottando da solo parole incomprensibili, mi giro più volte nel letto pensando che forse avremmo dovuto portare con noi una donna".

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