Volevano distruggere Papozze con un'arma atomica per vendicare l'offesa dei manifesti atei attaccati in giro per la città.
Il terribile attentato è stato sventato dalle forze dell'ordine, che ieri hanno fatto irruzione nel sotterraneo di un'abitazione di Bagnolo Po, di proprietà di Ottavio Sabani, fondatore della Chiesa del Cristo Sanguinario, formalmente non riconosciuta da Roma (nella foto, mentre immola i figli al Signore nella piscina di casa). Sabani, noto in paese per le critiche al parroco, reo di non punire con la frusta chi non prende la comunione ai matrimoni, è riuscito a dileguarsi prima dell'arrivo della Polizia. Ma nel suo scantinato sono stati trovati documenti scottanti, che provano come la sua setta religiosa intendesse attuare un delirante piano contro la comunità di Papozze. Non era bastato a Ottavio l'intervento delle forze armate per riportare l'ordine in un paese fortemente turbato dall'iniziativa di un esponente dell'Uaar. Lui, si legge nel piano, voleva dare una lezione a tutto il Polesine, "giacchè il seme della malapianta è stato seminato e, se l'ira di Dio con il suo fuoco non provvederà a cancellarne perfino il ricordo nella Storia, germogli di Satana sboccerano ben presto in tutte le comunità, corrompendo la purezza e la grandezza del disegno divino".
L'idea di base di Sabani era di spazzare via Papozze con un'arma atomica comprata in saldo al mercato nero della Transnistria, dove ormai si trova di tutto. Poi il merito di tutto sarebbe stato attribuito all'Onnipotente, millantando un suo intervento nello stile di Sodoma e Gomorra. "Ah, se il Signore facesse agonizzare nel sangue e nel fuoco le orde di laidi peccatori che scorrazzano impuniti per la nostra terra - scrive Sabani - Ma forse proprio il Signore ci vuole mettere alla prova. Vuole vedere se proviamo Amore. Vuole un segno. E noi gli dimostreremo il nostro Amore. Gli diremo che il messaggio è arrivato chiaro. E non vorremo il merito di questo bellissimo Olocausto, perchè il merito è del Signore, suo è il grande disegno che ci ha portati fino a qui".
Secco il giudizio della gente del paese: "Guardi, quello non solo è un mitomane - ci dice Ugolina Sgrondon, trasferitasi qui da Boara Pisani per protesta contro il casello ribattezzato Rovigo Nord -. Ma è solo una facciata: tutti sanno che quello lì andava a troie tutte le settimane, alla faccia della moglie. D'altro canto si sa... più sono devoti in pubblico, più sono sporcaccioni in privato. Lo sa cosa mi diceva la cognata? Che si eccitava sentendo gli urletti di Mila e Shiro mentre guardava la Tv con i figli. Guardi, è proprio uno schifo!"
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