venerdì 19 giugno 2009

Il dio dalla testa di Totano

Gli ex assessori provinciali Guglielmo Brusco e Lucia Riberto hanno siglato un accordo per lo scioglimento di Rifondazione Comunista e l'ingresso nel Pd.
A scoprirlo è stata la militante del partito Natalina Bauscia, che ieri sera si è recata presso la sede di Corso del Popolo, trovandola sbarrata. Sulla porta, un cartello con una scritta a pennarello avvisava che la sede era in vendita, causa trasferimento in via Mure. Poco c'è voluto a fare due più due. La Bauscia è lestamente corsa alla sede del Pd, dove ha visto i due massimi dirigenti dell'ex Prc bindare allegramente sotto il ritratto di De Gasperi, in compagnia di Gabriele Frigato, Tiziana Virgili, Gigi Osti, Angelo Zanellato, Massimo Borgato, Nello Chendi e altri pregiati esponenti del partito. "Ero andata in sede per chiedere se mi autorizzavano a tesserare me e mia cugina, visto che era un mese che non ricevevo risposta in merito - racconta Natalina - Sono davvero stupefatta. Mi ero molto galvanizzata durante la campagna elettorale e ritenevo lo smarcamento di Rifondazione dal Pd un passo significativo per creare un vero grande movimento di sinistra. Ma certo con il senno di poi quello di Brusco e la Riberto mi pare un passo inevitabile".
I leader, tuttavia, hano dimenticato di avvisare la base del partito, composta, dopo anni di gestione oculata, da ben trentasette militanti in tutto il Polesine. "Era fissata una riunione e un compagno mi aveva invitato a partecipare - ci racconta Olaf Bortoloni, venuto da Sariano apposta - Invece ci siamo trovati tutti sul marciapiede a cercare di capire perchè nessuno ci aprisse. Solo quando qualcuno è riuscito a chiamare Brusco a casa abbiamo saputo la verità. Peccato. Vorrà dire che mi iscriverò a una compagnia di teatro amatoriale per impegnarmi le serate".
Brusco, tuttavia, ha motivato la sofferta decisione. "Ho fatto un sogno, due sere fa - racconta - Ho sognato che un dio gigantesco dalla testa di Totano mi raggiungeva mentre passeggiavo con la mia famiglia nella terra dei kiwi. Mi gridava con gli occhi infiammati che avevo ottenuto grandi successi a queste elezioni, percentuali a due zeri per premiare candidati validi. Profetizzava che di questo passo avrei contribuito alla rinascita di un partito di sinistra, raccogliendo i delusi dal Pd, ormai divenuto un partito centristra. Beh, mi sono svegliato con l'angoscia". Brusco avrebbe chiamato la Riberto nel cuore della notte, scoprendo che anch'ella aveva fatto lo stesso sogno. "Non posso sopportare una simile responsabilità - avrebbe replicato lei - I miei nervi cederebbero". Anche Brusco, preoccupato di possibili scompensi cardiocircolatori di fronte a una vittoria, avrebbe convenuto che era meglio fermare tutto prima che fosse troppo tardi. "E' stata la scelta giusta, ultima di tante scelte azzeccate fatta da questa dirigenza. Credo che lasceremo un buon ricordo di noi in chi in questi anni ha militato nelle fila di Rifondazione. A loro chiediamo un aiuto per vendere la vecchia sede ad un prezzo vantaggioso, per finanziare la prossima campagna elettorale del Pd".

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