domenica 21 giugno 2009

Les cahiers du Cicciuzzo/3

Terza puntata dell'apprezzatissima rubrica a cura di Cicciuzzo Sconciaforni, che ogni settimana recensisce un paio di titoli della sua sterminata produzione cinematografica. Una mini enciclopedia sul divo dell'eros polesano che finalmente colma un vuoto di conoscenza durato davvero troppo tempo.

Ogni scarafone s’accoppia a mamma sua

di Pompino De Filippo

Ambientato a Napoli è liberamente tratto dalla Metamorfosi di Franz Kafka. Protagonista è Gregor Samsex, interpretato da Cicciuzzo Sconciaforni, un oscuro impiegato del catasto che una mattina si sveglia trasformato in un enorme scarafaggio. Temendo le ire del ministro Brunetta prova comunque a recarsi al lavoro, ma non trova una cravatta che non lo faccia sentire a disagio. L’unica a non mostrare disgusto è la signora Pupella, madre dello sfortunato Gregor che cerca di consolarlo in tutti i modi. Il punto di svolta arriva quando entra in scena un medico veneto, il dottor Lino Gerolin che di fronte alle pressanti richieste di aiuto di Gregor contravviene al giuramento di Ippocrate. Così lo sfortunato viene liquidato con una volgare risposta vernacolare veneziana: “Ma va in figa de to mare”. Un invito che viene preso alla lettera, dando vita a un rapporto incestuoso ma non per questo privo di poesia. Al solito c’è un lieto fine. Nell’ultima scena compare non si capisce bene da dove un principe azzurro che si inserisce creando un vivace menage a trois e con un bacio appassionato riporterà Gregor nuovamente a forma umana. Imperdibile l’intermezzo non sense della speedy pizza ninfomane che irrompe in scena con una pizza alla salsiccia piccante: “Siamo pur sempre a Napoli o no?”. (Nell'immagine il fotogramma del terribile risveglio del povero Gregor.)

Torero!
di e con Cicciuzzo Sconciaforni

Cicciuzzo Sconciaforni, per la prima volta anche alla regia, è un ragazzo sovrappeso ed emarginato che nella Spagna post franchista cerca il riscatto sociale diventando torero. Deriso e umiliato dal matador Miguel Steccadura, si vendicherà dapprima seducendone la propserosa moglie Meretra, poi intrecciando una relazione omosessuale con il primogenito Alvaro. Infuriato, il matador sfiderà Cicciuzzo Sconciaforni a una sanguinosa corrida in cui tutti combatteranno contro tutti e il toro avrà un ruolo determinante nel determinare le sorti della battaglia. Sarà ovviamente Cicciuzzo a vincere, dopo avere sfinito l'animale in modo non cruento e anzi piacevole. "Non è sempre necessario prenderlo per le corna", esclamerà, asciugandosi le mani sulla calzamaglia dell'avversario in segno di scherno.
Memorabile la scena di sesso gay, in cui Cicciuzzo sfrutta la prosperosità del proprio petto per regalare al dotato Alvaro un'inusuale esperienza sessuale. "Non potevo parlare della Spagna senza parlare della spagnola - spiega l'attore - Ma non avrei mai permesso che una donna mi rubasse il momento clou del film".

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