venerdì 5 giugno 2009

Un'autorevole voce dal mondo venatorio

Non potevamo, all'indomani delle elezioni, non intervistare anche un rappresentante della nobile categoria dei cacciatori, quei simpatici tizi che si alzano all'alba per rompere i coglioni alla gente con i loro spari e tornare a casa con una sacca piena di animali morti. Nessuna delle associazioni venatorie, dopo un simile preambolo, ha voluto rilasciarci un'intervista. Così abbiamo dovuto arrangiarci. L'altra sera abbiamo teso una trappola con un finto fagiano e un laccio da volpi, riuscendo a catturare un cacciatore fuori stagione, che ha accettato di farsi intervistare mentre penzolava a testa in giù da un albero. Ecco cosa ci ha detto il signor Attilio Sgarambati, che casualmente rappresenta l'Associazione Doppiette Tarocche di Beverare. Un vero colpo di fortuna.

Signor Attilio, ci scusi per l'incomoda posizione...
Ma si figuri.

Lei qui ci rappresenta la nobile categoria dei cacciatori, eccetera. Prima che le esploda la testa a furia di stare a testa in giù, facciamo qualche considerazione sulle prossime elezioni?
Ben volentieri, se ciò faciliterà una mia rapida liberazione. Tra l'altro ho un problema di vene varicose e questo lacciuolo alla gamba non mi gioverà di certo. Non vorrei che mi venisse un trombo.

Più probabile che le seghi la caviglia fino all'osso, tra atroci sofferenze. Sempre che io non decida di calarla a testa in giù nel sottostante formicaio. Risponda alle mie domande...
Dicevo, sì, che questa è una campagna elettorale davvero deludente. Ha sentito qualcuno dei candidati parlare di caccia? Io dico che siamo una categoria negletta, bistrattata, dimenticata. Ma lorsignori si ricordino che noi votiamo, eh sì!

Quali sono le proposte della vostra associazione?
Meno limiti alla caccia. L'amministrazione provinciale pone troppe regole, che poi sono difficili da rispettare. Una su tutte: se un fagiano scappa all'interno del cortile di un asilo nido, io non posso più cacciarlo, perchè c'è qualcuno che si è inventato che non posso usare un'arma in prossimità delle case. Follia! Come la norma che proibisce di usare il lanciagranate per cacciare il daino. Ma scusi, come lo prendo il daino, allora? Con la fionda?

Non so, forse con le mine antiuomo. Lei quindi chiede una maggiore liberalizzazione?
Chiedo di poter sparare a quello che mi pare, diavolo can! Anche questa storia delle specie è campata per aria: ti pare che se mi trovo un pennuto nel mirino mi devo mettere a consultare il manuale delle giovani marmotte per capire se è una pispola o un fringuello o un tarabuso! Io intanto sparo e poi ci guardo, diavolo boion! Il nostro motto è "no limits", altro che vincoli e cavilli!

E il giorno in cui avrete estinto tutte le specie cacciabili?
Ghe daremo la caccia ai negri, ah! Ah! Ah! Ma cosa fa? Mi lascia qua? Ehi! Ehi! Diavolo porzeo! Non erano questi i patti!

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