sabato 20 giugno 2009

Fine delle alleanze internazionali


Si conclude alla vigilia delle elezioni la stagione delle alleanze internazionali, che aveva visto protagonisti numerosi elementi di spicco del panorama politico locale, assieme a figure chiave di alcuni dei paesi più interessanti nell'attuale quadro geopolitico. Il Polesine, insomma, torna isolato e rinchiuso nel proprio orticello, e non poteva essere altrimenti.
Il primo a dire basta è stato il Caro Leader Kim Jong-Il, in questi giorni impegnato in una delicata successione e preso a risolvere alcune diatribe con i paesi confinanti, a causa del riavvio del programma nucleare militare nella Repubblica Democratica della Corea del Nord. "Annuncio la rottura della partnership internazionale con Beppe Osti - scrive il Caro Leader in una lettera - Ritengo infatti che la spinta rivoluzionaria del centrodestra di Antonello Contiero si sia esaurita. Ho dato il mio appoggio all'amico Beppe e al candidato del centrodestra, nella convinzione che avrebbero saputo condurre ad un radicale cambiamento la società polesana, oppressa da una classe dirigente vetusta e autoreferenziale, per non dire disonesta. Ho ragione di credere che la rivoluzione promessa sia solo un'operazione di facciata, che in realtà condurrà a una sostituzione della classe dirigente che di fatto sarà una restaurazione dei privilegi e delle clientele a cui abbiamo assistito fino ad oggi. Mio figlio Kim Jong-Un condivide questa scelta ed esprime il proprio biasimo per lo scarso impegno profuso nell'attuazione di un vero socialismo in chiave polesana".
Clamoroso anche il due di picche del leader maoista Prachanda, che ieri è intervenuto al convegno organizzato da Unindustria Rovigo sui rapporti con Cina e India, potenze economiche emergenti a cui le imprese polesane guardano con attenzione. "Rivolgo un messaggio chiaro all'amico Guglielmo Brusco, che mesi fa partecipò alla nostra esperienza rivoluzionaria, aiutandomi a realizzare il servizio sanitario nepalese. Posso anche comprendere l'esigenza di fronteggiare l'avanzata delle forze reazionarie e xenofobe nella tua provincia. Ma non è tollerabile la tua alleanza con i conservatori del Pd e addirittura con chi proviene da un'esperienza politica erede del Partito Fascista. Caro Guglielmo, lasciami dire che è un grande errore: le destre si combattono opponendo idee e valori, non numeri e percentuali. Tu ben sai, se hai seguito le mie personali vicende, che si può e si deve rinunciare anche alla poltrona, pur di difendere la propria integrità".

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