Un tragico incidente ha posto fine alla vita del nostro collaboratore Uther De Polzer (nella foto), finito contro la colonna di cemento armato di un viadotto della Transpolesana con la sua Aston Martin questa notte.
Uno schianto tremendo, un impatto tanto violento che il povero Uther anzichè morire spiaccicato tra le lamiere è divenuto bidimensionale. "L'unica chance di vita in queste condizioni è trasformarlo in un personaggio dei fumetti - ha spiegato il primario dell'ospedale San Luca di Trecenta, dottor Calvin Panbagnà - Non tornerà ad essere quello di prima ma è comunque un'esistenza decorosa. Se le vendite consentiranno di mantenere buone tirature potrebbe campare ancora quindici o venti anni, chissà". Ma la madre di Uther ha opposto il fiero diniego di una donna di sani principi: "Ho passato la vita a buttare nel cestino i Tex di mio marito e ora dovrei trovarmi un personaggio dei giornalini per casa? No, io non ci sto a passare la mia vita a inventare delle trame per consentire a mio figlio di tirare avanti. Ho già dato l'assenso per l'espianto degli organi". Si è spento così il povero Uther, confortato dall'amore dei suoi cari.
Controversa la dinamica dell'incidente, che già sta provocando polemiche. Gli amici di Uther hanno già scritto una lettera pesantissima ai giornali e a questo blog, invitando a fare luce sulle reali cause del disastro. Forse per superficialità, infatti, le forze dell'ordine si appresterebbero a chiudere il caso alla luce del fatto che Uther viaggiava alla velocità di 240 chilometri orari, senza cinture, dopo essere uscito da una discoteca in cui, oltre a rintronarsi di musica house, aveva vinto un torneo di tequila su e su, raggiungendo il record di 88 tequila in una sola serata. Insomma, un piede troppo pigiato sull'acceleratore e qualche bicchierino di troppo avrebbero determinato la tragica fatalità. Ma per Jenny, la fidanzata di Uther, e il migliore amico di lei e di lui, Erminio, le cose non stanno così: "Nel tratto in cui è avvenuto l'incidente, la linea di mezzeria è stata dipinta usando una vernice che contiene un elevato indice di granulosità, che in caso di pioggia rende scivolosa la parte centrale della linea di mezzeria - ci spiega Erminio - In poche parole, è dimostrato che se una macchina ci passa sopra oltre i duecento all'ora in una notte piovosa rischia di sbandare pericolosamente". Inutile precisare che ieri sera, tuttavia, non pioveva. "Poco importa - ci spiega -, quella strada è pericolosa e lo dimostrano sia i platani piantati a meno di centocinquanta metri dal bordo e potati male, sia i guardrail fuori norma, in quanto posti con uno sfasamento di 0,3 gradi rispetto alla perfetta perpendicolarità con il suolo. Senza contare l'asfalto, cui non è mai stato applicato il marchio Igp". Non la velocità eccessiva, non l'abuso di sostanze alcoliche, non la scarsa prudenza, ma le condizioni non sicure della strada, in poche parole, avrebbero determinato questa imprevedibile tragedia. Di cui ora dovranno rispondere le istituzioni.
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