L'elevato gradimento di questa nuova rubrica curata da Cicciuzzo Sconciaforni ci conforta nel proporvi anche questa settimana le recensioni delle migliori produzioni cinematografiche del noto pornodivo, compilate da lui stesso per la gioia di fan e sostenitori politici. Grati a Cicciuzzo per averci risparmiato di lavorare anche questa domenica, lesti vi omaggiamo della puntata settimanale.
Pirito più elevato
di Akitira Kulosawa
L'ardore, il fanatismo e il nazionalismo delle operaie in una fabbrica giapponese nel corso della seconda guerra mondiale vengono spenti dal giovane e corpulento Cicciuzzo Skorrezawa, figlio di una prostituta italiana giunta in Giappone nell’ambito degli accordi di cooperazione tra il regime fascista e l’imperatore nipponico Hirohito. Ardente pacifista Cicciuzzo si adopera senza posa per instillare l’amore nelle lavoratrici obnubilate dalla propaganda guerrafondaia e portare, così, il Giappone fuori dal conflitto mondiale. Non tutte, però, si fanno convincere subito ed è lì che Cicciuzzo estrae la sua arma segreta: il gas intestinale dell’amore. Basta un bel pirito crepitante, appunto, e le protagoniste sono prese da una voglia irrefrenabile di accoppiarsi col protagonista. Non manca il lieto fine: Cicciuzzo soddisferà talmente tanti sudditi del Sol Levante che vi sarà una mobilitazione che porterà il Giappone fuori dalla seconda Guerra mondiale prima della capitolazione di Berlino. Questo eviterà agli Usa la macchia indelebile dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki.
Il Fornostar
di Leonard Pitticaldi
E’ la tenera storia di un adiposo fornaio dotato di un talento straordinario per la preparazione di dolci e panini. Un giorno, però, un dramma rompe la sua placida esistenza: sbaglia un’intera placca di sfilatini che, divenuti durissimi, sono immangiabili. Ma per fortuna il panificatore ha tante amiche e amici che passano in bottega da lui per consolarlo e per dimostrargli quanti usi fantasiosi potevano avere quegli scarti di produzione. Felliniano il finale in Cicciuzzo aiutato da tre camalli genovesi cambia l’insegna “La bottega del pane” con una nuova e coloratissima che propone un ironico calembour che non vi sveliamo per non rovinarvi la sorpresa.
Nessun commento:
Posta un commento