mercoledì 3 giugno 2009

Lettera dal Caro Leader

Gentile Monello Vianello,
negli ultimi decenni, la Repubblica Popolare Democratica di Corea ha fatto ogni sforzo possibile per la denuclearizzazione della penisola coreana: nonostante questo gli Stati Uniti d'America invece di allentare la loro minaccia militare e nucleare hanno continuamente incrementato le pressioni sulla Rpdc, hanno di fatto sabotato i "colloqui a sei", hanno violato i principi di rispetto e della sovranità nazionale e i principi della Dichiarazione Congiunta del 19 Settembre.
Alcuni paesi sono rimasti scioccati alla notizia del secondo test nucleare effettuato dalla Rpdc. Tuttavia, ogni atto eccezionale ha una eccezionale motivazione. Il test nucleare recentemente condotto dalla Rpd di Corea è stato il numero 2054 dei test nucleari condotti sul pianeta. I cinque membri permanenti della Consiglio di Sicurezza dell'ONU hanno effettuato il 99,99% dei test nucleari finora effettuati, eppure hanno deciso di adottare delle sanzioni nei nostri confronti (vedi la Risoluzione N. 1718 del Consiglio di Sicurezza) quando nell'ottobre del 2006 effettuammo il primo test nucleare come misura di autodifesa. Non riconoscemmo quella risoluzione, fabbricata da degli ipocriti, e ancora la rigettiamo. Il 14 aprile del 2009, il Consiglio di Sicurezza ha fatto riferimento a quella stessa Risoluzione in merito al lancio del nostro satellite, un progetto con scopi pacifici, rafforzando le sanzioni decise nel 2006 offendendo nuovamente la nostra dignità nazionale ed il diritto del popolo coreano all'autodeterminazione.
La Rpdc non è firmataria del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, né del Regime di Controllo delle Tecnologie Balistiche (MTCR), quindi ha diritto di effettuare i test ed i lanci ogni qualvolta lo ritenga opportuno a fronte della violazione dei propri supremi interessi nazionali. Questa misure difensive non sono contrarie a nessuna legge internazionale. Tentando di impedire il diritto di uno stato sovrano all'esplorazione a scopi pacifici dello spazio, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha commesso un crimine, e invece di pentirsene, sta cercando di aggravare la situazione: di conseguenza, la Rpdc vuole chiarire quanto segue, a fronte di imprevedibili sviluppi degli eventi.
Primo, rispondere con un test nucleare, comunque reso pubblico al mondo, agli atti illegittimi e ostili del Consiglio di Sicurezza dell'Onu è parte delle misure di auto difesa della Rpdc. C'è un limite alla nostra pazienza. Gli Stati Uniti e le altre forze che aspirano al loro favore sono interamente responsabili di aver portato la situazione a questo punto, da quando hanno colto l'occasione per sfruttare il lancio del nostro satellite al fine di lanciare una campagna diffamatoria e di condanna. Prima si disse che lanciate un satellite è un diritto di ogni stato sovrano, anche della Rpdc. Poi, dopo che lo abbiamo effettuato, si sono accodati agli Usa nel condannarci. Questi
paesi hanno taciuto quando, nell'estremo sud della penisola, si sono tenute esercitazioni militari congiunte, e si trattava di esercitazioni nucleari. Quando la Rpdc è stata costretta ad effettuare un test nucleare come misura di autodifesa, lo hanno condannato come "una minaccia alla pace e alla stabilità della regione". Ciò significa che non vogliono che la Rpdc disponga di quanto loro stessi hanno in abbondanza. In ultima analisi, questo significa che ogni piccolo paese debba obbedire loro, ovvero ai grandi paesi. La Rpdc, sebbene sia piccola come territorio e come numero di abitanti, ha la coscienza di essere un paese politicamente e militarmente potente.
Secondo, abbiamo chiesto al Consiglio di Sicurezza di scusarsi per aver pesantemente interferito nella sovranità del nostro stato in violazione al Trattato sullo Spazio e di ritirare le precedenti risoluzioni e decisioni. Fino a quando i cinque membri permanenti, dotati di diritto di veto e di armi nucleari, hanno il mandato di decidere cosa costituisce una "minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale", il Consiglio di Sicurezza non può avere il permesso di portare avanti gli atti intimidatori dei cinque. Fino a quando il Consiglio di Sicurezza non risponderà alle richieste della Rpdc, non riconosceremo - neanche in futuro - alcuna sua risoluzione.
Terzo, se il Consiglio di Sicurezza adotterà ulteriori azioni di provocazione, ciò costringerà la Rpdc ad adottare contromisure di autodifesa ancora maggiori. Su scala mondiale, la fine della Guerra Fredda funziona solo tra le grandi potenze, mentre una Guerra Fredda ancora persiste nella penisola coreana. Il Comando Onu, legato al Consiglio di Sicurezza, è anch'esso firmatario dell'Armistizio inter-coreano. Quindi, qualsiasi atto ostile del Consiglio di Sicurezza significherà immediatamente l'abrogazione di tale armistizio. Il mondo intero scoprirà come il popolo e l'esercito della Repubblica Popolare Democratica di Corea si leveranno contro la prepotenza del Consiglio di Sicurezza per difendere la propria dignità e sovranità. Gli Stati Uniti usano sempre il motto "il bastone e la carota". Per l'"asinello" del Partito Democratico statunitense sarebbe meglio iniziare a leccare la carota.

Kim J.I.

1 commento:

ERRE ha detto...

Come non esprimere solidarietà al Caro Leader!