mercoledì 27 agosto 2008

La sinistra volta pagina

"Sudo, ma Lodo". E' questo l'azzeccato slogan con cui la sinistra si prepara a correre in autonomia per le elezioni provinciali 2009 a supporto, appunto, di Valentino Lodo (nella foto). Il segretario provinciale del Giovani comunisti godrà del sostegno convinto di Rifondazione Comunista, Pdci, Idv, Verdi sole che ride, Prodotti della moneta che ride, Amici di Beppe Grillo, Ex amici di Beppe Osti, Cugini di Beppe D'Alba, Lettori di Beppe Giulietti, Tifosi di Beppe Signori, Upc-Ml. "C'è uno studio approfondito dietro questo slogan - spiega il neoricco Elfgaard Trombin, pubblicitario portovirese assoldato un po' da chiunque - la parola sudo da l'idea della fatica di ricostruire la sinistra anche in Polesine. Poi l'avversativa che offre un cambio di piano non solo semantico, il successo nella ricerca di una nuova situazione: ed ecco Valentino Lodo!". Subito dopo Trombin non ha retto all'emozione ed è scoppiato in lacrime, correndo via verso destinazione ignota.
"So - dice Lodo - che qualcuno sosterrà che, dopo che siamo riusciti a ridurre la presenza comunista a prefissi da numero telefonico, a cancellare la sinistra dal Parlamento, a trasformare Rifondazione in un partito con ben 27 tesserati in tutta la Provincia, avremmo dovuto farci da parte per dare spazio a un nuovo corso. Letture disfattiste! Sarà pure vero che la Lega Nord ha il voto degli operai, ma il 90 per cento dei calzolai polesani ci sostiene con convinzione, secondo tutti i sondaggi. Se li tenga la Lega Nord gli operai! Purtroppo tra Melara e Scardovari non vivono più arrotini e ombrellai, altre categorie che paiono condividere massicciamente le nostre prospettive". Fa eco Lucia Riberto: "Tutti risultati che dimostrano quanto abbiamo fatto bene ad annientare la federazione giovanile una decina d'anni fa. Ora non ci sono più rompiballe, ma pochi compagni fidati con un'età media di 78 anni che mica aprono indiscriminatamente le porte del partito a chicchessia. Sono convinta che la scelta di non celebrare il congresso provinciale sia stata azzeccata e ha rafforzato la credibilità del partito". Conclude Guglielmo Brusco: "La nostra è comunque una linea innovativa. Invece che interrogarci sul perché non abbiamo più abbastanza iscritti nemmeno per organizzare una partita di calcetto, puntiamo a chiedere all'operaia Emanuela Munerato perché applica la linea antioperaia del suo partito. Presto chiederemo conto anche a Luca Bellotti della sua calvizie e a Renzo Marangon del perché le sue barzellette non facciano ridere". Infine un messaggio per Adriano Marcolongo. "Al direttore generale voglio dire una cosa ben chiara: lo attacco in continuazione per attrarre la sua attenzione. Adriano, ti amo! Perché non ti accorgi dei miei sentimenti?".

2 commenti:

max ha detto...

quando scrivi di politica locale sei mitico, nemmeno l'innominato direttore di "Appunti" riesce a farti un baffo e si che fa tanto ridere anche lui....

Anonimo ha detto...

Ma i valorosi compagni del Partito marxista polesano con il bravo Erre chi appoggeranno?