A una settimana dalla sua investitura formale ad assessore provinciale, Roberto Zanetti si racconta finalmente all'opinione pubblica. Una vita avventurosa e trasgressiva, quella di Zanetti, ma ampiamente sacrificata al bene della collettività. Prima di prendere il posto del capriccioso
Gianni Nonnato, Zanetti ha infatti ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi politici che non stiamo a ricordare perchè li conoscono tutti. "Una vocazione maturata già vent'anni fa, quando divenni il capo di una banda di bikers - racconta il nuovo assessore all'Urbanistica - Mi chiamavano Gringo e con i miei scagnozzi giravamo tutto il basso Polesine a bordo di scassatissimi chopper. Ogni tanto facevamo qualche sortita anche in alto Polesine, dove però bisognava stare attenti alla banda di John Ghignante, ovvero il mio buon amico Giancarlo Chinaglia, che guidava una Guzzi California tutta ritoccata e con due teschi incastonati sulle manopole. Era una rivalità che non sfociava mai in colpi bassi, semmai qualche roteata di catene per fare i bulli. Tranne quella volta in cui Giancarlo cercò di rubarmi la pollastra, allora gli assestai un tale cartone nel muso che quasi ci rimise i denti. Poi, dopo esserci presi a coltellate, facemmo la pace".
L'esperienza con i bikers, si chiuse con il tragico incidente in cui Gringo Zanetti rischiò di perdere la vita, travolto da due autotreni sulla Romea mentre cercava di vilipendere un'immagine di Padre Pio aerografata sulla cabina di uno dei mezzi in corsa. Portato all'ospedale in condizioni disastrose, Zanetti per la prima volta chiese perdono alla Madonna per la sua vita peccaminosa: "Fu allora che vidi per la prima volta
Gesù. Indossava un giubbotto di pelle con su scritto Heaven's Angels e guidava senza casco una HarleyDavidson. Mi disse che mi avrebbe perdonato e redento, a patto che rinunciassi alla dissolutezza fino ad allora dimostrata. Così fu. I medici rimasero strabiliati per la ripresa del mio corpo. Dissero che mi era passato un tir sopra la scatola cranica e che era un miracolo che non avessi riportato lesioni... lesioni... cosa stavo dicendo?"
Si avvisano i gentili lettori che quanto riportato qui sopra è falso. Non esiste alcuna prova del passato da bikers di Roberto Zanetti e Giancarlo Chinaglia. Lo diciamo perchè esiste un certo numero di boccaloni convinti che tutto quello che sta scritto da qualche parte sia vero. In caso di dubbi, andate sempre a ripassare la prima legge di Song Sang Woo.
1 commento:
Roberto Zanetti (Massa, 28 novembre 1956) è un cantante e produttore discografico italiano.
Savage è lo pseudonimo scelto come interprete dei suoi brani, mentre in qualità di produttore si firma Robyx.
Il primo successo lo ottiene nel 1983 con il brano Don't cry tonight, bissato l'anno successivo con Only You, pressoché dalle stesse caratteristiche. Nel frattempo si dedica anche alla produzione di altri cantanti: (Rose con Magic Carillon), G.A.N.G. con il medley Incantations/Foreign Affair, Kamillo con Buenas Noches. Negli anni successivi fonda il suo personale studio di registrazione: Casablanca; la sua etichetta discografica, la Dance World Attack (DWA), e cavalca l'onda del nuovo fenomeno musicale nato nella seconda metà degli anni ottanta: la musica House. Tra le moltissime produzioni, vanno menzionate la versione in italiano di un successo dei Kraze intitolato The Party, cantato da Rubix e il ritornello che fa ...e non toccarmi il culo dai... e Pianonegro, con il brano omonimo. Tra gli anni ottanta e i novanta, produce brani per Ice Mc, Raimunda Navarro, Corona, Double You, Alexia, Gazosa, e il suo amico di vecchia data: Adelmo Fornaciari, alias Zucchero "Sugar" Fornaciari (alcuni pezzi per l'album Shake). Nel 1983, i due avevano realizzato un singolo intitolato To Miami con un gruppo chiamato Taxi, brano dance nel quale Fornaciari suonava la chitarra.
(da Wikipedia, l'enciclopedia libera)
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