venerdì 19 giugno 2009

Lotta agli atei a Papozze

Sarà l'Esercito Nazionale Cattolico del Vaticano, supportato dalle truppe italiane, a risolvere i problemi di ordine pubblico a Papozze, dove il dilagare dell'ateismo sta generando un'ondata di panico tra la popolazione.
Ieri si è insediato, al posto del primo cittadino, il comandante in capo Ferench Von Blattchen, che ha immediatamente posto una taglia sulla testa di Manlio Padovan e di tutti gli atei a lui collegati, accusati di avere vilipeso la Santa Romana Chiesa di Roma con i manifesti dell'Uaar in cui si sosteneva che il dio noto come "Dio" non esista e che la sua presunta inesistenza in fondo non sia una tragedia. "Ci sono gli estremi per una denuncia plurima per procurato allarme aggravato - dice Von Blattchen - L'aggravante è determinata dal fatto che si aggredisce una persona che non può difendersi. Quando all'esistenza di Dio, per prima cosa smettiamola di parlare di prove o non prove. Credere è un obbligo, non una facoltà. Se qualcuno ha dei dubbi sull'esistenza di Dio, si legga la Bibbia e troverà tutte le risposte!"
Ferench Von Blattchen ha poi distribuito porta a porta copie del libro sacro, dando a tutti i cittadini una settimana per e impararlo a memoria. "Così riporteremo sicurezza in questa città - commenta - Le millanterie eversive di questi sedicenti atei rischiavano di gettare la città nel caos!" La città ha assistito comunque a un radicale mutamento nelle relazioni interpersonali, dopo che i cittadini sono stati messi al corrente di avere vissuto per decenni completamente al di fuori degli usi e costumi prescritti dalla Bibbia. "Mi sono sentita sporca, sentivo che dovevo rimediare ad anni di impurità - ci racconta Evelina - Ieri per la prima volta mi sono purificata lapidando un omosessuale". Ieri il maresciallo Sabani del nucleo antisommossa di Papozze si è complimentato personalmente con Clodoveo Margutti, un anziano del paese, "per lo zelo dimostrato nell'applicare alla lettera i Comandamenti del Signore". Margutti, Antico Testamento in una mano e fucile a canne mozze nell'altra, ha fatto irruzione nel bar del paese, compiendo una strage. "Esodo 35:2 dice che lavorare di sabato è proibito e che chi lo fa dovrebbe essere punito con la morte - ha spiegato, ripulendosi dal sangue schizzatogli addosso durante l'olocausto - Non ho guardato in faccia gli amici, in quanto essi peccavano abominevolmente contro la parola di Dio. A Bernardino non ho perdonato di avere infranto quanto prescrive Levitico 11:10, abboffandosi orrendamente di un cocktail di scampi, così come ho purificato col fuoco e col piombo sua moglie, rea di aver indossato abiti di due tessuti diversi (Lev. 19:19). Ora scusatemi, devo andare a vendere mia figlia al mercato degli schiavi (Esodo 21:7)".
In serata gli abitanti del paese, dopo avere punito alcune coppie impure ardendole vive nel letto e avere lapidato tre uomini colpevoli di essersi rasati i capelli (Lev 19:27), hanno bruciato un toro su un'altare sacrificale, alla presenza del comandante von Blatchen. "Pentitevi, o Polesani - ha dichiarato sobriamente - perchè io ho mondato dal peccato questa comunità prima che fosse tardi, ma il Signore Iddio non avrà la mia stessa pietà e cinquecentomila di voi periranno tra le ardenti fiamme per volere del Signore!"

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Voglio un bicchiere di vino"
e punta la pistola contro il barista

E' entrato in un bar chiedendo un calice, ma con sè aveva anche una pistola. I carabinieri hanno denunciato un 40enne.

Rovigo, 19 giugno 2009 - Il titolare del bar di Canale di Ceregnano non riusciva a crederci, quando si è visto puntare contro una pistola. Un 40enne, residente in paese, era appena entrato nel locale - davanti alla chiesa - chiedendo un bicchiere di vino. Per farlo ha estratto una Walter Ppk, lo stesso modello usato da James Bond nei suoi film.

(http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rovigo/2009/06/19/193813-voglio_bicchiere_vino.shtml)