mercoledì 3 giugno 2009

Sfida al Barzellettiere Demoniaco

"Basta, la misura è colma. Se il Barzellettiere Demoniaco vuole la guerra, dovrà vedersela con il mio uomo migliore!" Il sindaco di Rovigo batte il pugno sul tavolo e promette di fare un culo così al malvagio burlone che sta scombinando la quiete della campagna elettorale con scherzi del menga e battute da panico. A fare perdere la pazienza a Fausto Merchiori, l'episodio di ieri, quando il clown si è travestito da Angelo Zanellato ed è entrato in un ristorante, con la scusa di vendere delle rose ai clienti, finendo con l'importunare Mauro Mainardi e Luca Bellotti, fuori a cena per discutere di cose elettorali. "Quel pagliaccio idiota - tuona Merchiori - ha proposto a Mainardi di accordarsi per la spartizione delle amministrazioni comunali! Diamine, ciò lede davvero l'onorabilità del nostro partito! Quel clown va sbattuto in gattaiola!"
Ma non sarà il compassato e protocollare Merchiori a fare giustizia in nome del decoro della politica. Il compito di affrontare il barzellettiere andrà all'assessore all'Urbanistica Gigi Osti, noto per la sua verve umoristica in tutto il globo terracqueo, con l'unica eccezione dell'atollo Ulithi, poichè non esiste ancora una traduzione del suo repertorio in ulithiano. "Propongo di risolvere questa incresciosa situazione in modo cavalleresco, com'è nel mio stile - dichiara Osti - Ossia con un classico duello a suon di freddure e barzellette. La sfida è lanciata: il Barzellettiere Demoniaco sappia che se non accetterà, l'intero centrosinistra sarà invitato a votare per Antonello Contiero, che ha molto meno senso dell'umorismo e tolleranza per i buffoni di quanta non ne abbia Tiziana Virgili. A quel punto il Polesine sarà una terra ben poco confortevole per quel pagliaccio!" Osti ha poi voluto dare un esempio del suo repertorio alla stampa presente: "Ciò mi ricorda quella suorina che, sotto un acquazzone, accetta un passaggio da un camionista - racconta - Al che si presentano: Salve, io sono suor Concettina, dice tutta imbarazzata. E lei come si chiama? E il camionista, birbo, le dice: Io mi chiamo come quello che vorrebbe avere in mano in questo momento! Al che la suorina diventa tutta rossa e ammutolisce per tutto il tragitto fino al convento. Al momento di scendere, vincendo l'imbarazzo, saluta il camionista: Allora grazie, signor... signor Cazzo! E il camionista, allibito: Ma io veramente mi chiamo Rosario!"
Da Adria anche l'avvocato Luigi Migliorini (nella foto) scende in campo contro il Barzellettiere, che la settimana scorsa era intervenuto al comizio di Gino Spinello, travestito da Luca Bellotti e turlupinando tutti: "Nessuno meglio di me conosce il significato della parola sfida - ha dichiarato Migliorini, sfoggiando un vistoso face painting da joker - Ebbene, se Gigi minestrina sfiderà il pagliaccio sul suo terreno, quello dell'umorismo greve e terra terra, io sfoggerò il meglio del mio sense of humour cerebrale e di alto livello, con una serie di guasconate che nemmeno si immagina!".

3 commenti:

Gianmatteo Shakespeare ha detto...

Personalità Antisociale (Cluster B)

I soggetti con personalità antisociale (precedentemente denominata personalità psicopatica o sociopatica), la maggior parte dei quali sono maschi, mostrano sistematiche e croniche negligenze per i diritti e le sensibilità altrui. La disonestà e la frode pervadono i loro rapporti sociali. Sfruttano gli altri per ottenere vantaggi materiali o soddisfazione personale (differiscono Personalità Antisocialedai soggetti narcisisti, che sfruttano le altre persone reputando giustificate tali azioni in virtù della loro presunta superiorità). Tipicamente, la persone con una personalità antisociale sono impulsive ed irresponsabili. Tollerano male la frustrazione e, non di rado, sono ostili o violente. Spesso non prevedono le conseguenze negative dei loro comportamenti antisociali e, malgrado i problemi o i danni che causano agli altri, non provano rimorso o colpa. Piuttosto, razionalizzano il loro comportamento o danno la colpa agli altri per ciò che hanno fatto. La frustrazione e la punizione non risultano sufficienti a motivarli a modificare i loro comportamenti e tendono a non migliorare il loro giudizio o la disponibilità ad anticipare le conseguenze negative delle proprie azioni ma, piuttosto, tendono a confermare la propria visione fortemente insensibile del mondo.
Le persone con una personalità antisociale sono inclini all’alcolismo, all’abuso di sostanze, alle perversioni sessuali, alla promiscuità e, facilmente, finiscono in carcere. Molto spesso falliscono nel lavoro o cambiano spesso attività in maniera imprevedibile e irresponsabile. Spesso hanno una storia familiare di comportamento antisociale, di abuso di sostanze, divorzi e abuso fisico. Da bambini, spesso sono stati trascurati emozionalmente e/o fisicamente abusati. La gente con una personalità antisociale presentano una speranza di vita significativamente più breve rispetto alla popolazione generale. Il disturbo tende a diminuire con l'età.

Gianmatteo Shakespeare ha detto...

Trattamento
I sintomi di ansia e depressione e gli altri sintomi emotivi costituiscono il primo obiettivo del trattamento. La terapia farmacologica può essere spesso d’aiuto. I farmaci quali gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono ridurre sia la depressione che l’impulsività. I farmaci anticonvulsivi possono contribuire a ridurre gli accessi d’ira e le condotte impulsive. Il Risperidone si è rivelato utile sia con la depressione che con la depersonalizzazione caratterizzanti il disturbo borderline di personalità.
Tuttavia, la terapia farmacologica non interviene sulle caratteristiche di personalità. Poiché questi tratti si sviluppano nell’arco di molti anni, il trattamento delle caratteristiche disadattive di personalità richiede tempi prolungati. Raramente un trattamento di breve durata può curare un disturbo di personalità, anche se alcuni cambiamenti possono essere attuati più velocemente di altri. Per alcuni cambiamenti comportamento possono essere necessari pochi mesi o un anno; gli atteggiamenti interpersonali richiedono tempi più prolungati per essere modificati. Per esempio, relativamente al disturbo di personalità dipendente, un cambiamento comportamentale può consistere nel dichiarare in maniera più assertiva i propri sentimenti e desideri; il cambiamento interpersonale, invece, potrebbe consistere nell’assumersi alcune responsabilità in prima persona o nel realizzare attività autonome e senza il costante supporto di altre persone.
Anche se il trattamento differisce a secondo del tipo di disturbo di personalità, alcuni principi generali si applicano a tutti i trattamenti. Poiché le persone con un disturbo di personalità non ritengono che il proprio comportamento sia problematico, devono essere sistematicamente confrontate con le conseguenze negative dei loro pensieri e comportamenti disfunzionali. Per cui, il terapeuta deve segnalare ripetutamente le conseguenze indesiderabili del loro modo di funzionare utilizzando, quando possibile, gli episodi che si verificano nella relazione tra terapeuta e paziente. Non di rado risulta utile che il terapeuta fissi chiaramente ed esplicitamente i limiti nel rapporto terapeutico come ad esempio il fatto che non sono tollerate aggressioni verbali e urla come espressioni della rabbia. Tali frangenti costituiscono un’ottima occasione per aiutare il paziente a considerare l’impatto del proprio comportamento sugli altri, per insegnare condotte alternative più ad attive e per rimuovere, almeno nel rapporto terapeutico, i rinforzi che il soggetto è abituato a garantirsi tramite la condotta disfunzionali.
La partecipazione dei membri della famiglia al trattamento è spesso utile quando non essenziale perché questi, senza volerlo, possono comportarsi in modo tale da rinforzare i pensieri e i comportamenti problematici del paziente.
Si rivelano spesso utili nel contribuire a cambiare i comportamenti socialmente indesiderabili o disfunzionali la terapia familiare e di gruppo, come anche le terapie residenziali e i gruppi di auto-aiuto.
Lo psicoterapia individuale è generalmente la pietra angolare della maggior parte dei trattamenti. Nel contesto di un rapporto intimo e cooperativo il soggetto può comprendere le fonti delle proprie sofferenze (esperienze di apprendimento) e riconoscere i propri comportamenti disadattivi (manipolazione, scarsa empatia, arroganza, diffidenza, evitamento, ecc.).

Uther De Polzer ha detto...

Caro Monello Vianello,
oggi sulla Voce di Rovigo Jacopo Carlotti intervista Gianni Magnan. Nelle prossime settimane immagino che vedremo Vianello Monello intervistare Antonio Costato sul Corriere, mentre Luigi Migliorini tornerà con la rubrica domenicale per intervistare Luigi Migliorini. Sarebbero inoltre già pronte vignette di ZOT in cui elogia Aldo Guarnieri.
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