"Dobbiamo battere le destre, a costo di allearci con le destre!" Questa, in sintesi, la posizione del Partito Democratico, che per il rilancio di Tiziana Virgili, ha ottenuto l'appoggio di Progetto Polesine, la formazione giovane che accorpa ex leghisti ed esponenti della Fiamma Tricolore.
L'elettore potrà così votare una candidata in grado di rappresentare gli ex margheritini, il fronte cattolico, i leghisti delusi da Contiero, parte del Pdl delusa da Contiero e ovviamente socialisti, dipietristi e gli amici devoti di Rifondazione Comunista, che senza por tempo in mezzo hanno scelto di sostenere la Virgili pure loro. Una resa incondizionata, quella degli eredi del pensiero comunista in Polesine, che hanno perdonato al Partito Democratico le angherie subite fino al primo turno e per dimostrare che erano in buona fede hanno anche evitato di insistere con la richiesta di avere due assessori come ai tempi di Saccardin. "Scurdammoce o' passato - dice Lucia Riberto - In fondo c'è gente che ama farsi frustare, a noi piace essere trattati come zerbini".
Rifondazione glissa anche sull'alleanza tra il Pd e la civica di Enrico Bellinello, che come dicevamo al primo turno si è presentato ramazzando i neofascisti della Fiamma Tricolore. "Insomma, non vorrete mica fare vincere la destra?", tuona la Riberto contro la nostra corrispondente Marie Jolie Cavattoni. Rifondazione ha preso la decisione con la massima collegialità, raccogliendo il consenso della base. "Bisogna essere coerenti. C'è un centrodestra favorevole alla riconversione a carbone di Polesine Camerini, alla pessima gestione della sanità pubblica, a politiche contro i rom e gli immigrati, alla precarizzazione del lavoro, alla cattiva politica. E c'è un centrosinistra che appoggia la riconversione, asseconda le scelte in materia di sanità pubblica, se la prende con rom, africani e lavavetri, incentiva il lavoro precario e propone una politica da Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti. Beh, non mi ricordo più qual'è la conclusione del discorso", ha dichiarato la Riberto, prima di scoppiare in lacrime.
I primi sondaggi mostrano che la somma del centrosinistra con le nuove alleanze cambia radicalmente lo scenario di voto, portando il consenso della Virgili intorno all'11%. Intanto la nuova coalizione ha preso la prima decisione collegiale: gli elettori di sinistra potranno bestemmiare liberamente da oggi e fino al termine degli scrutini. L'ala cattolico-moderata ha chiesto, tuttavia, che ciò avvenga nel modo più riservato possibile e magari con un atto di pentimento. "Sì" anche da Bellinello, che ha subordinato l'approvazione all'inserimento di una clausola secondo cui dovranno essere tutelate le espressioni tipiche del dialetto locale.
5 commenti:
Cazzo Monello, ho scritto oggi più o meno la stessa cosa da condividere con gli altri componenti delle Liste civiche per il Polesine e mandare ai quotidiani, ma non è che noi due siamo la stessa persona?
BALLOTTAGGIO PROVINCIALE: NEL NOME DELLA "CAREGA"
La definizione degli apparentamenti rende finalmente chiaro l'alto significato della partecipazione alle elezioni provinciali del 6 e 7 giugno scorso.
L'interesse sommo, che darà la linea al futuro polesano, è sempre, come in passato, la condivisione del potere.
Al di la dei candidati alla presidenza di Palazzo Celio, Contiero, che incarna il peggio della filosofia da bar leghista, e la Virgili, vaso di coccio tra i vasi di ferro del PD (come già fu Saccardin, tentennante e tremebondo di fronte alle scelte che si imponevano in Provincia, ma sopratutto inconsistente nel confronto coi poteri economici forti), è l'orientamento delle forze apparentatesi con loro che da il quadro desolante della politica polesana.
A Contiero corrono in soccorso l’UDC e La Destra di Piermarino Veronese.
Se nel secondo caso sembra quasi ovvio l’apparentamento vista la comunanza di pensiero mi sembra un ossimoro politico che l’UDC, partito centralista per eccellenza, che anche attraverso il suo leader nazionale Casini ha recentemente stigmatizzato la deriva leghista del Governo Berlusconi, arrivato ad allearsi in parecchi parti d’Italia anche col centrosinistra proprio in contrapposizione col partito di Bossi, finisca per sostenere il suo peggior avversario, ma, evidentemente, un democristiano senza poltrona, come si dice, è come una barca senz’acqua.
Dall’altra parte la Sinistra Unita di Brusco, che tanto aveva implorato alleanza al PD, è stata ammessa, in “camera caritatis”, alla corte di Frigato, ancora rabbuiato per la fregatura che gli ha rifilato l’UDC alleandosi con Contiero, e trova la compagnia dei Moderati di Centro che al primo turno avevano sostenuto l’UDC Raisi (non si sa mai che vinca la Virgili per cui un po’ di democristiani di qua e un po’ di la), la Liga Veneta Repubblica e Progetto Polesine di Enrico Bellinello, formazioni rimpinguate o nate sulla scorta delle recenti fuoriuscite dalla Lega Nord provocate dalla segreteria Contiero.
C’è da ricordare che a sostegno di Bellinello si erano anche schierati, al primo turno, quelli della Fiamma Tricolore eliminati dalla corsa a Palazzo Celio per cui da questa parte si trovano Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e, in qualche modo, i referenti di un partito di estrema destra. Tutti insieme appassionatamente dunque: “carega” non olet.
Due simpatici schieramenti dai programmi quasi in fotocopia
Non è un caso che, nonostante il nostro risultato elettorale non fosse ultimo guardando a quelli delle singole liste e superiore anche a quello del Nuovo PSI di Magnan, non siamo neppure stati interpellati per gli apparentamenti: siamo troppo lontani dal Palazzo e dai suoi giochini, dal potere economico invadente e distruttivo e dalle sue lobbyies politiche.
Noi parliamo di partecipazione diretta dei cittadini e gli altri di poltrone, noi chiediamo rispetto per il territorio ed i suoi abitanti e gli altri propongono o accettano un modello di sviluppo devastante per il Polesine ed i suoi abitanti aftto di carbone, asfalto e cemento.
Siamo orgogliosi della nostra “diversità positiva” e porteremo avanti le nostre idee in futuro perché, se non fosse abbastanza chiaro, per noi, “ce n’est q’un debut”, non è che l’inizio , come dicevano in Francia nel maggio del ’68.
Siamo 1150 in più di quando siamo partiti, saremo una presenza costante sul territorio e, dopo aver fatto conoscere il simbolo stavolta, lo riproporremo nelle prossime tornate elettorali locali sicuri che il consenso tra i polesani può soltanto aumentare quando ci conosceranno meglio.
Su cosa dire ai nostri elettori rispetto alle scelte da fare all’attuale ballottaggio ci sentiamo di lasciar loro libertà di località balneare, nel nome di un civismo consapevole che non può fare sconti a nessuno, ne al centrosinistra lontano dalla gente, ne , tantomeno, ad un destracentro xenofobo e populista nel senso più becero.
Lo avevamo già ventilato e d ora lo confermiamo: non siamo con nessuno, rimaniamo solo con i cittadini che il Palazzo tiene distanti.
Vanni Destro
Liste civiche per il Polesine
Caro Vanni,
da spirito libero credo nella coesione sociale, nella solidarietà tra persone, nell'onestà, nell'accoglienza e nell'integrazione dei cittadini immigrati, nel rispetto e nella valorizzazione dell'ambiente, nella sobrietà, nell'onestà, nella difesa dei più deboli contro la prepotenza dei più forti, nella lungimiranza, nella libertà sessuale, nella laicità delle istituzioni.
E' il motivo per cui questa volta turarsi il naso è impossibile. La puzza è troppo forte.
Meglio l'aria di mare.
MV
LA FIAMMA TRICOLORE APPOGGIA BELLINELLO ALLE PROVINCIALI DI ROVIGO
La Fiamma tricolore pronta ad appoggiare
Enrico Bellinello
Domenica 24 Maggio 2009,
(f.p.) La Fiamma tricolore di Alessio Paganin, escluso dalla corsa in Provincia per irregolarità nelle liste peresentate, appoggerà la lista di Enrico Bellinello candidato alla presidenza della Provincia.
La svolta nelle ultime 48 ore con l'incontro tra gli esponenti di Progetto Polesine con Bellinello e il presidente del movimento Stefano Segantin con il coordinatore regionale della Fiamma Piero Puschiavo. L'accordo di collaborazione vede gli eredi dell'Msi in linea di condivisione con i punti cardine del programma bellinelliano: sicurezza, politiche in favore dei giovani, sostegno al primario e forte rilancio della vocazione turistica del Polesine.
«Già questa mattina saremo a Lendinara con i nostri gazebo - ha spiegato il candidato presidente - e insieme le bandiere di Progetto Polesine, del Pne e della Liga Veneta, ci sarà anche quella della Fiamma tricolore. Nel pomeriggio poi saremo a Badia».
Intanto si vanno definendo le diverse alleanze a livello comunale.
«Per le amministrative di Badia - ha aggiunto Segantin - abbiamo deciso di appoggiare il candidato consigliere Terry Cavazzana per la lista di Paolo Meneghin sindaco. Mentre a Lendinara il nostro sostegno andrà alla lista per Alessandro Ferlin sindaco. Vale la pena di aggiungere anche che il malcontento verso il candidato della Lega-Pld Antonello Contiero è sempre più diffuso in tutto il Polesine. Il centrodestra dovrebbe meditare su una scelta che si sta rivelando uno sbaglio».
http://www.provincia.rovigo.it/MyPortal/Provincia/files/statistica/elezioni/candidati_nuovo.htm
Ecco da dove nasce l'equivoco.
Il link sopra riporta i risultati delle elezioni provinciali 2004. C'è un tale Enrico Bellinello candidato per la Fiamma a Rovigo Sud. Un chiaro caso di omonimia, perbacco!
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