martedì 2 settembre 2008

Lettera di Rossi a Marangon

Pubblichiamo come sempre volentieri la lettera che Fabrizio Rossi ha scritto a Renzo Marangon per esprimere cordoglio per il grave ferimento di Mario Borgatti (nella foto, agli albori della carriera) e per ribadire il sostegno a Federica Zarri.

Compagno Marangon, presidente del comitato provinciale di Forza Italia, è con infinito dolore che il popolo polesano e io stesso abbiamo appreso la notizia del grave ferimento del compagno Borgatti, l'amico più vicino e la grande guida del partito azzurro colpito da una folgore dopo un accesso di blasfemia. È un danno inestimabile non solo per il popolo polesano ma anche per il popolo cinese, per tutto il fronte della pace e della democrazia e anche per tutti i popoli che desiderano la pace. È a nome del popolo e a nome mio che presento al Popolo della libertà i nostri sentimenti di profondissimo dolore. La vittoria della rivoluzione del popolo polesano è inseparabile dall'attenzione, dalla direzione e dal sostegno che il compagno Borgatti ci ha accordato durante più di trent'anni. Dopo la vittoria della rivoluzione del popolo polesano, il compagno Borgatti e, sotto la sua direzione, le istituzioni del territorio e l'Interporto in particolare hanno accordato un aiuto totalmente disinteressato al popolo polesano nel suo compito di ricostruzione. Il popolo polesano non dimenticherà mai questa così profonda amicizia che il compagno Borgatti gli ha manifestato. La luce che illumina il compagno Borgatti rischiarerà per sempre la via sulla quale avanza il popolo cinese.
Compagno Marangon, il grande Popolo della libertà può contare sulla fiducia e sul sostegno totale e fraterno del popolo polesano. Il popolo polesano s'unirà strettamente e per sempre al Popolo delle libertà con la più grande risolutezza, consoliderà e svilupperà il fronte della pace e della democrazia, che ha alla sua testa Federica Zarri e Cicciuzzo Sconciaforni, aumenterà la sua vigilanza, raddoppierà i suoi sforzi, batterà i guerrafondai, lotterà fino in fondo per gli interessi dei popoli del Polesine, per la pace e la sicurezza nel territorio. Io sono convinto che i popoli lavoratori e tutta l'umanità progressista amante della pace si uniranno a noi per avanzare nell'orientamento indicato dal compagno Stalin e per assumere l'incarico sacro del mantenimento della pace nel mondo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vorrei esprimere due parole di cordoglio per il povero Mario Borgatti, che recentemente si è visto togliere la tessera di giornalista. Anche se, vista la lunga carriera, direi che è in età da tessera annonaria.