I partner coinvolti hanno creato così un tavolo di monitoraggio del fenomeno, con riunioni periodiche per delineare strategie di azione. La prima campagna di prevenzione, dal titolo "Le tue mani, la tua vita", ha per testimonial Julio Dal Cin (nella foto), dattilografo di Arquà Polesine che nel libro "L'orrenda fame" (Franco Angeli, 2003) ha raccontato il calvario provato negli anni in cui era caduto in preda all'onicofagia, che gli aveva sfigurato completamente gli arti superiori, e il lungo percorso di riabilitazione presso il dipartimento per le dipendenze dell'Ulss 18. "Ho provato di tutto, dallo smalto all'intingere le dita in sostanze nauseabonde, fino all'utilizzo di guantoni da boxe, che però mi impedivano azioni quotidiane come regolare il termostato o usare la forchetta - racconta Dal Cin -. Alla fine mi ha salvato l'amore di una donna, che a suon di padellate mi ha costretto a smettere di ridurmi le unghie a brandelli. Vorrei che questa storia fosse d'esempio per tutti quelli che stanno passando questa brutta esperienza, perchè sappiano che è possibile venirne fuori a testa alta".
(a cura di Cirino Baffino)
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