lunedì 22 settembre 2008

Pinocchio aggredito: bufera a Palazzo Nodari

E' ancora sotto choc ma se la caverà Pinocchio, aggredito nella serata di sabato da ignoti in pieno centro storico a Rovigo. L'episodio è stato reso noto solo oggi dalle forze dell'ordine per permettere il trasferimento senza clamori del noto burattino di legno in una falegnameria in località segreta, dove potrà essere riparato nel giro di pochi giorni. Il pupazzo toscano era in città per l'inaugurazione di "Pinocchio illustrato", l'esposizione a lui dedicata che resterà aperta fino alla fine dell'anno a Palazzo Roverella. L'episodio ha guastato il clima festoso della mattinata che aveva visto il famoso personaggio delle favole dispensare strette di mano e autografi ai bambini, senza sottrarsi agli obiettivi dei fotografi. "E' un piacere per me stare con i fans - aveva spiegato sorridente Pinocchio - poi al Polesine sono molto legato per i tanti pioppeti, i cui legni sono stati spesso utilizzati per dare vita a miei colleghi".
Stando alle poche e frammentarie informazioni a disposizione erano circa le 21 quando, dopo un prolungato aperitivo a tappe nei principali locali del centro storico, Pinocchio da appassionato gastronomo aveva deciso di andare a cena da Dante per assaggiare alcuni piatti tipici locali. Il burattino, evidentemente alticcio, si sarebbe messo a cantare a voce alta canzoni in dialetto pistoiese con parole tipo "lampredotto" e "finocchiona" che sarebbero state malintese dal giovane e nerboruto etilista Denis Polesnan, convinto fossero rivolte a sua madre Bertilla. Avvicinatosi, Polesnan avrebbe ceffonato ripetutamente il malcapitato Pinocchio, sottoponendolo poi a una "uerega" con la carta vetrata sverniciandoli i capelli. Successivamente lo avrebbe spinto a calci nel sedere in piazzetta Annonaria, dove era in pieno svolgimento la festa della Lega Nord, e lì gli avrebbe assestato con decisione un "lopez". "Questi i xe i me amighi, no i tos'c'ani", avrebbe urlato Denis imitando la "c" aspirata fiorentina e blaterando che Pinocchio lo aveva provocato e, per di più, non accettava di essere regalato a suo figlio, ritenendola una forma di schiavitù. A pacificare gli animi sarebbe subito intervenuto il leader del Carroccio polesano, Antonello Contiero, cui sarebbero però saltati rapidamente i nervi, dato che l'ubriachissimo Pinocchio pare abbia vomitato trucioli sul suo piatto padano. "Eh che cazzo, per una volta che volevo pronunciare parole ragionevoli e di mediazione - ha detto il segretario leghista - la reazione di Denis sarà stata sopra le righe, ma 'sto stronzo d'un burattino solo perché gli dedicano una mostra vuole venire a comandare in casa nostra. A Pantalone andava dedicata: e invece lui paga soltanto. Ma siamo stufi di questi burattini". Dopodiché Contiero avrebbe versato un vasetto di cipolline sottaceto nel taschino della camicia di Pinocchio, inneggiando a Torototela.
Forza Nuova ha annunciato intanto una raccolta firme per fermare l'arroganza dei personaggi delle favole. "E' ancor più grave che sia Pinocchio ad aprire questa invasione - ha spiegato Fabio Baroni, segretario provinciale del movimento - la sua vicenda di burattino che diventa un bambino è un chiaro attacco alle radici cristiane da parte della massoneria. I nostri nemici d'ora in poi non saranno più gli immigrati, ma i personaggi di fantasia, comunque amici della Pineda, per cui chiediamo un umano rimpatrio nella testa degli scrittori che gli hanno inventati. E se questi fossero morti, non esiteremo a chiedere la consulenza di Wanda Gusmaroli o dei fratelli Colasberna". La proposta di Baroni piace al centrodestra che chiede la convocazione di un consiglio comunale monotematico, in cui Vito Piccininno legga tutte le fiabe dei fratelli Grimm per capire se abbiano in qualche maniera influenzato delibere di Giunta. "Se così fosse - ha detto Aniello Piscopo a nome dell'opposizione - non esiteremmo a rivolgerci al Tar per chiederne l'annullamento". Il Pd cerca di rincorrere gli avversari su questo terreno. In Regione, infatti, Carlo Alberto Azzi sarebbe intenzionato a chiedere l'apertura di un'inchiesta per avere lumi sulla somiglianza tra il presidente Giancarlo Galan e il Gigante Grissino. "E voglio vederci chiaro anche su Giorgio Carollo - ha proseguito Azzi - per me è il Leprotto Bisestile sotto mentite spoglie".

Nella foto, Pinocchio saluta i bimbi rodigini. Sulla sinistra Gabbris Ferrari

2 commenti:

ERRE ha detto...

Gentile amico mi permetto di informarla che il mio studio legale nelle persone di Pietro Cadavere Pacciani e Er Canaro hanno deciso di patrocinare il Sig. Gigante Grissino per la tutela della sua immagine nei confronti del Governatore della Regione Veneto.

Con stima
Erre

La Ghenga ha detto...

Capisco, comprendo le ambasce del caro Gigante Grissino.
Del resto, mi ricordo quando il caro amico Paolo Avezzù fece causa a Matt Groening, al quale addebitò la colpa di averlo utilizzato come modello per Ned Flanders.

E questo è nulla in confronto alla causa legale che l'assessore all'Ambiente della giunta Avezzù, Nadia Romeo, ha intentato nei confronti dell'attuale assessore all'Ambiente, Nadia Romeo, per una frase detta da Nadia Romeo stessa sull'operato del precedente assessore, cioè Nadia Romeo. Ora Nadia Romeo si scusa con il precedente assessore, dicendo di essere stata fraintesa. Speriamo in un rapido perdono da parte di Nadia Romeo.

Un caro saluto e scusami se come sempre divago. E' l'età.

Monello Vianello