venerdì 5 settembre 2008

Nuovi divieti a Rovigo

Entusiasta dei nuovi superpoteri conferiti agli enti locali da Maroni, la giunta Merchiori ha elaborato una nuova tranche di originali regole di convivenza civile, dopo l'elenco di divieti pubblicato qualche settimana fa.

Stranieri: parlate a voce bassa. Questa nuova regola di civiltà va incontro alle richieste di numerosi cittadini, stressati dall'abitudine di molti stranieri (in particolare africani, cinesi e bolognesi) di parlare con un tono di voce eccessivo. Il regolamento dice testualmente: "Si prega di abbassare la voce. Cazzo urli? Ti si è incastrato un megafono in gola?"

No all'abbigliamento indecoroso. I rodigini sono pregati di vestirsi decentemente quando sono in pubblico. Pertanto è assolutamente vietato uscire in mutande o in tuta sul terrazzo di casa. Chi lava la macchina all'aperto deve acconciarsi dignitosamente: apprezzato l'abito da festa.

Vietato girare con armi improprie. Sulla scia del divieto di tirare di scherma preso a Rosolina (nella foto), dopo l'episodio del combattimento ninja in piazza, anche Rovigo proibisce duelli all'arma bianca e simulazioni di combattimento per le vie cittadine. I bambini non solo non potranno portare pistole giocattolo, armi ad acqua o fucili col tappo, ma non potranno nemmeno fare pum! con l'indice e il pollice a simulare una rivoltella.

Vietato gridare "Valeriooooo!". Sembra infatti che stia tornando di moda l'incresciosa abitudine di una decina di anni fa di chiamare questo misterioso individuo per motivi incomprensibili. Il provvedimento fa parte del pacchetto per la lotta alla stupidità, che prevede anche il divieto di avvicinarsi alle auto di lusso nei parcheggi e commentare all'amico vicino "Ecco, siamo arrivati alla mia auto".

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Monello Vianello,
cosa ne pensi della proposta dell'assessora Donazzan di rendere di nuovo obbligatoria la religione a scuola? Non trovi che renda del tutto superflua la realizzazione di una macchina del tempo?

La Ghenga ha detto...

Caro Effe,
la domanda che ci si deve porre è un'altra: perchè se leggo Topolino e credo che Paperino esista davvero, sono pazzo, mentre se leggo la Bibbia e credo che Dio esista davvero sono religioso?
Dobbiamo davvero aspettarci qualcosa di diverso dalle proposte della Donazzan, da chi interpreta alla lettera un libro fantasy di 6.500 anni fa?

Quanto alla tua seconda domanda, la macchina del tempo non diviene affatto superflua. Anzi. Ci serve urgentemente per tornare nel XXI secolo.

Anonimo ha detto...

Leggo Topolino da quando avevo quattro anni e credo fermamente nell'esistenza di Paperino, Clarabella ed Eta Beta. Numerosi profeti hanno diffuso nel mondo la loro parola. Certo, lo scisma tra Barksiani e Disneyani è una ferita insanabile nella dottrina, ma il vero cancro sono le mistificazioni manovrate dalle prepotenti religioni monoteiste. Fai bene, caro Monello Vianello, a sottolinerare il paradosso per cui noi Barksiani e Disneyani, siamo accusati di pazzia, prima ancora che di eresia, perchè crediamo nella parola di Paperino: una figura che simboleggia la possibilità di riscatto anche dei più sfortunati. E' follia credere ancora nei valori della semplicità, dell'innocenza e della bontà?

Anonimo ha detto...

Lo scisma, caro barksiano76, è stato dettato dalla consapevolezza da parte della corrente Barksiana, che la corrente principale Disneyana stava gradualmente distorcendo il culto, mettendo in una posizione di dominanza la figura di Topolino rispetto alle altre divinità. Da questa subdola operazione, condotta dalla prepotente borghesia disneyana, è nato il mito di Paperino come figura minore, mentre si eseguiva un progressivo revisionismo della figura di Topolino, nel tentativo (a mio avviso riuscito) di renderlo espressione dei valori borghesi. I Barksiani, per impedire che Paperino e le altre divinità originali venissero emarginate o, peggio, assimilate, decisero di proseguire sulla strada della conservazione, nell'intento di mantenere intatti i valori primigeni.

Anonimo ha detto...

Dovrebbero vietare anche l'usuale pratica di molti buontemponi di rispondere “non vogliamo niente” quando un amico suona alla loro porta, e segare le mani a tutti quelli che scrivono “lavami” sulle macchine sporche

Anonimo ha detto...

Ma siamo impazziti?!

La Ghenga ha detto...

"Dovrebbero vietare anche l'usuale pratica di molti buontemponi di rispondere “non vogliamo niente” quando un amico suona alla loro porta, e segare le mani a tutti quelli che scrivono “lavami” sulle macchine sporche".

Proposte di buon senso, anche se segare le mani mi sembra eccessivo. Cosa aspetta Merchiori a inserirle nel pacchetto anti-stupidità?

Grazie per il prezioso contributo, avanti così.