venerdì 26 settembre 2008

Vianello Monello: "L'ora è giunta!"

"E' l'odio che mi ha tenuto in vita. L'odio per Savoia e la sua banda di traditori che ha pensato di potermi sostituire per tutti questi mesi con il primo imbrattacarte capitato a tiro. Ora però è giunta l'ora di fargliela pagare, muoia Sansone con tutti i filistei! Il che sta a dire che il Corriere del Veneto cesserà di esistere tra dodici secondi con tutti i suoi redattori, nonchè il sottoscritto". Con l'usuale stile sintetico, Vianello Monello ha annunciato ieri il suo assalto alla redazione padovana, anticipato da una lunga serie di lettere minacciose inviate al direttore del Corriere del Veneto, Ugo Savoia. Bardato come un kamikaze, avvolto di cinture esplosive e con un fucile mitragliatore in mano, l'elzevirista più famoso del Polesine si è appostato davanti alla redazione padovana del Corriere, gridando con un megafono di essere pronto a fare esplodere l'intero isolato con 70 chili di tritolo equo e solidale comprato, a quanto pare, dal noto terrorista Abu Kebab.
Mentre redattori e segretarie si lanciavano istericamente dalle finestre, Savoia si è limitato a sospirare e ad accendersi un sigaro, come per gustarsi gli ultimi momenti di vita con filosofia. "Ti rimangerai la tua spocchia! - ha insistito Vianello Monello - Di te rimarrà solo un cumulo di polvere! Di te e di quel cretinetti che mi ha sostituito scrivendo scemenze su Saccardin sceicco terrorista! Ve lo faccio vedere io il terrorista!" Arrivato alla sillaba "ta", Vianello Monello è stato però spatasciato da un autobus in corsa, che lo ha trasformato in una figurina sull'asfalto. Alla guida, l'incosapevole e bonario Vladimir Pieraccioni, noto e stimato autista a cui mancavano dodici giorni alla pensione. "Ostia!", ha esclamato, nel vedere il terrorista stirato dalle ruote del mezzo. Dopodichè è scoppiato a piangere in preda ai sensi di colpa, non sapendo di avere invece salvato la vita a decine di persone con il suo gesto casuale. "Sia lode al tramviere assassino!", ha esclamato Savoia, che ha subito spedito un redattore a intervistarlo. (L'intervista uscirà domani assieme ad un pezzo intitolato: "Guidatori ubriachi? Non sempre sono un pericolo". Pare infatti che Pieraccioni, l'autista coinvolto, fosse completamente sbronzo dopo un addio al celibato protrattosi fino a metà mattinata.)
Immediato l'intervento delle forze dell'ordine per disinnescare la bomba umana, fortunatamente non esplosa nonostante l'impatto con il mezzo. Accertato che era impossibile neutralizzare l'ordigno (le istruzioni erano scritte in lingua tamil, notoriamente complessa da tradurre), si è dovuto procedere subito alla rimozione. Il corpo ridotto a frittata di Vianello Monello è stato asportato con una grossa pala dagli artificieri della Folgore, che l'hanno poi fatto brillare in quartiere popolare abitato prevalentemente da immigrati. "Non potevamo certo farlo esplodere in mezzo alla campagna - ha spiegato il comandante Vittorio Di Piazzale - Sarebbe stato un vile gesto di spregio verso la natura e verso il duro lavoro dei braccianti". Solo le enormi tette trapiantategli in una clinica di Taiwan sono state salvate con un intervento lampo di medici del Suem e restituite alla legittima proprietaria, la pornodiva Gesualda Laputtana, la quale ha commentato commossa: "Non avrei mai voluto che finisse così". Di Vianello Monello, invece, sono rimaste solamente le briciole, che saranno tumulate nel cimitero di Baricetta, suo paese natio. Sembrerebbe dunque il tragico epilogo di una vita tragica e affascinante. Ma c'è chi giura che nemmeno lo spiaccicamento con successiva esplosione basterà a eliminare per sempre Vianello Monello: "Del resto è già morto due volte - spiega l'accademico padovano Fritz Von Hruttenbergh - E tutti conoscono la seconda legge di Ribery, formulata nel 1584, secondo cui non c'è due senza tre".

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