Non cessa di stupire il B.V. Paolino. Dopo aver dispensato miracoli per settimane, il nuovo vescovo di Rovigo si è presentato ieri ai fedeli vestito da capo indiano, con tanto di copricapo piumato e face painting, annunciando un radicale cambio di rotta: "Tempo fa, calcolatrice alla mano, dissi che l'aborto era come l'Olocausto, avendo entrambi sterminato sei milioni di persone, sebbene i due fenomeni presentino alcune differenze formali. Ora mi rendo conto che c'è perfino di peggio: parlo dello sterminio degli indiani d'America, costato la vita a 20 milioni di persone". Autoproclamatosi grande capo con il nome di Scudo Crociato, l'ex prelato sostitutivo ha dunque annunciato che si batterà per fare riconoscere i diritti dei nativi americani: "Quella terra era loro e gli è stata fregata con abili tranelli e raffiche di mitraglietta da conquistatori senza scupoli. E' ora di restituire loro ciò che gli appartiene, eventualmente confinando in riserve i non nativi. Dunque avviciniamo i nostri tipì e battiamoci uniti per questa causa".
Ma la svolta di Avezzù non sembra destinata ad avere grande fortuna. Si dicono scettici suoi colleghi di partito: "Ricordo al grande capo Scudo Crociato che gli indiani, nonostante l'oppressione dei soldati blu, non persero mai l'abitudine di farsi la guerra tra di loro", dice allusivo Aldo Guarnieri. Furiosa invece la Lega Nord: "La strumentalizzazione del genocidio indiano a fini elettorali l'abbiamo brevettata noi nella scorsa campagna elettorale! - tuona l'ayatollah Antonello Contiero - Solo noi possiamo rappresentare la causa dei nativi! Avezzù si tolga dalle palle o se la vedrà con la furia del grande capo Sole delle Alpi, cioè io, e della sua bellicosa tribù! Ho detto!"
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