Squarcia un velo sul proprio passato, Federico Saccardin, che ha dato alle stampe in questi giorni la propria autobiografia dal titolo "Non ho ancora deciso il titolo". Un passato a dir poco suggestivo, quello del presidente della Provincia, che rivela le origini orientali della famiglia e il suo avvicinamento alla religione mazdeista, di cui è divenuto il più autorevole rappresentante in Polesine. "Il mio bisnonno paterno era un nazionalista iracheno della famiglia dei Saqar al-Din, mentre quello materno era un persiano di religione mazdeista e così mia madre - rievoca Saccardin -. Sono cresciuto in questo clima di mescolanza tra culture, abituandomi fin da piccolo a mediare tra le idee del ramo paterno e quelle del ramo materno, cercando di non scontentare nessuno". Non una mera questione di cerchiobottismo, dunque, ma la maturazione avvenuta in un contesto familiare diviso, è alla base della nota capacità di Saccardin di essere super partes, in grado di trovare posizioni personali e politiche che rappresentino contemporaneamente posizioni opposte. Dal "forse sì o forse no" dato alla riconversione a carbone di Polesine Camerini al "no" a Euroworld, pronunciato con tale decisione da indurre i promotori del delirante progetto ad iniziare a mettere in moto le ruspe e segnare in agenda il giorno dell'inaugurazione.
Ma l'esempio più lampante è il suo look: "Il ramo iracheno pretendeva che io sfoggiassi i tipici baffi che rendono virile il maschio arabo, mentre il ramo persiano era più incline alla barba. Negli ultimi mesi ho fatto visita una volta alla famiglia materna, una volta a quella paterna... e ogni volta era tutto un lavoro di rasoio per spuntare la barba, far ricrescere il baffo, spuntare il baffo e fare ricrescere la barba. A un certo punto arrivai a tagliarmi tutto pur di non stare sempre lì a ricordarmi quando dovevo avere i baffi e quando la barba".
1 commento:
Ci manca tantissimo il geometra Saccardin!!
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