lunedì 9 giugno 2008

Piace lo shopping center delle religioni

Trasformare "Le Torri" in un centro commerciale delle religioni piace a islamici, ebrei e cristiani. Ma ha già suscitato le perplessità della comunità scintoista polesana, che con un appello pubblico chiede di avere un proprio spazio all'interno del complesso. A catena si aggiunge lo sdegno dei Sikh, seguiti dai Testimoni di Geova, dalla minoranza persiana bahaista e dagli indiani ayyavalisti, dai caodaisti che vogliono aprire un negozio vegetariano ai leghisti di religione celtica che pretendono un cerchio di megaliti nell'androne del centro commerciale, dove si intersecherebbero potenti correnti di energia cosmica. Desta perplessità, invece, il tentativo dei Mazdeisti di acquisire la InfurFor. Secondo i seguaci di Zoroastro, infatti, la lotta tra il Bene e il Male si concluderà solo quando il mondo sarà purificato in un bagno di metallo fuso e le anime dei peccatori saranno riscattate dall'inferno. "Non vorremmo - dice il viceprefetto Carmine Fruncillo - che la legittima professione della propria religione fosse corrotta da interpretazioni di tipo escatologico che, com'è intuibile, sono l'unico elemento davvero in grado di trasformare una fede religiosa in culto oscurantista". "Per la barba di Faravahar! - ha dichiarato Federico Saccardin, uno dei più ferventi seguaci di tale culto - Sono solo perfidie dei seguaci di Angra Mainyu che vogliono mettere in cattiva luce la nostra fede. Possa Ahura Mazda punirli con una scarica di smarties nei testicoli!"

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