Fa discutere l'episodio di intolleranza religiosa accaduto in questi giorni a Rovigo. Il consigliere Matteo Zangirolami - già famoso per essersela presa con la minoranza buddista buriata - è tornato all'assalto sulla questione del centro commerciale "Le Torri". Nel mirino, l'insediamento di un gruppo di neo-vichinghi, che hanno chiesto uno spazio al Comune per la creazione di un Asgard terreno, grande sala dove fumare, bere idromele, giocare a scacchie e spettegolare. Tutto secondo i precetti dell'antico culto degli attiba, di cui sono sopravvissute le tracce in una comunità in alto Polesine. "Vogliono trasformare un posto rispettabile in una fumisteria, dove compiere pratiche incomprensibili, invocando dei dal nome impronunciabile. Chi mi dice che lì non saranno eseguiti sacrifici umani?", attacca consigliere di An noto anche come "acciughino".
Polemiche, quelle di Zangirolami, definite pretestuose perfino dal vescovo, Lucio Soravito De Franceschi, che avrebbe rilasciato una dichiarazione conciliatrice: "I nostri amici vichinghi hanno diritto ad uno spazio tutto loro, da dedicare al culto dei loro simpatici dei ed al chiacchiericcio sui bei tempi andati. Io stesso andrò ogni tanto a far loro visita con la mia fisarmonica, per farmi insegnare alcune tradizionali ballate marinaresche". Pur apprezzando il tentativo di conciliazione, il leader spirituale degli attiba, Harald Skallagrímsson, ha dichiarato di voler prendere provvedimenti: "Chiederò personalmente a Odino di punire Zangirolami, trasformandolo in un mussoceronte, bestia orrenda e insaziabile, costretta a vagare per la terra cibandosi di animali morti, che vaporizza con il suo alito fetido. Servirà da lezione a tutti coloro che agitano lo scontro tra le culture!". Inutile il tentativo di mediazione compiuto dal sindaco, Fausto Merchiori: analizzando lo statuto dell'associazione culturale "Amici di Odino", di cui Skallagrímsson è pure presidente, si è scoperto che il punto 6 ("finalità") prevede "compiere sacrifici umani" e "trasformare chi ci offende in animali schifosi".
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