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Polemiche, quelle di Zangirolami, definite pretestuose perfino dal vescovo, Lucio Soravito De Franceschi, che avrebbe rilasciato una dichiarazione conciliatrice: "I nostri amici vichinghi hanno diritto ad uno spazio tutto loro, da dedicare al culto dei loro simpatici dei ed al chiacchiericcio sui bei tempi andati. Io stesso andrò ogni tanto a far loro visita con la mia fisarmonica, per farmi insegnare alcune tradizionali ballate marinaresche". Pur apprezzando il tentativo di conciliazione, il leader spirituale degli attiba, Harald Skallagrímsson, ha dichiarato di voler prendere provvedimenti: "Chiederò personalmente a Odino di punire Zangirolami, trasformandolo in un mussoceronte, bestia orrenda e insaziabile, costretta a vagare per la terra cibandosi di animali morti, che vaporizza con il suo alito fetido. Servirà da lezione a tutti coloro che agitano lo scontro tra le culture!". Inutile il tentativo di mediazione compiuto dal sindaco, Fausto Merchiori: analizzando lo statuto dell'associazione culturale "Amici di Odino", di cui Skallagrímsson è pure presidente, si è scoperto che il punto 6 ("finalità") prevede "compiere sacrifici umani" e "trasformare chi ci offende in animali schifosi".
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