martedì 24 giugno 2008
Costato diviso sul pensiero maoista
Antonio Costato annuncia una lettera ai polesani, in cui affronterà a tutto campo le questioni più calde delle ultime settimane. Innanzitutto risponderà all'impostore che, spacciandosi per Vianello Monello, ne ha invocato la santificazione dalle pagine del Corriere. Forse per ringraziarlo o forse per dire che, no, lui alla santità non ci pensa nemmeno, ora che ha lasciato l'amata/odiata terra polesana per dedicarsi alla carriera metallara con i Napalm Death. Ma Costato ragionerà anche sull'avvento di Fabrizio Rossi nello scenario confindustriale e soprattutto sull'appropriazione, da parte di Rossi, del pensiero maoista e dell'ideologia misto comunista-capitalista della Cina di oggi. Costato starebbe infatti vivendo una faticosa dicotomia nell'interpretazione degli scritti di Mao. E starebbe questo travaglio filosofico a creare i seri attriti tra i due: mentre Fabrizio Rossi ha dichiarato apertamente di essere un seguace della linea nera, l'ex numero uno dei Grandi Molini sarebbe invece più incline alla linea rossa, benchè ancora tentato dalla corrente opposta. Una sofferenza che i suoi collaboratori dicono essere paragonabile a quella di Luke Skywalker, tentato dal lato oscuro della forza, e che starebbe avendo pesanti ripercussioni sulla vena creativa e sull'ispirazione del nuovo cantante dei Napalm Death.
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