mercoledì 25 giugno 2008

Gesù contro Contiero

Gesù Cristo in persona è sceso ieri pomeriggio sulla terra per affrontare l'ayatollah Antonello Contiero, noto come al Hemar, dopo le invettive lanciate in pubblico e in privato contro la Beata Vergine, rea di aver difeso il centro di accoglienza per immigrati al San Michele. "Hai offeso la mia mamma, ti sfido a braccio di ferro", ha dichiarato il giovine di Nazareth con voce tonitruante. Sfida accettata, da parte di Contiero: "Cossa voto, man sbuse? - avrebbe risposto - Vara ca a mi non me ne ciava un cazo de chi xeo to pare, a te scavezo in quatro comunque e te fago tajare quei cazo de cavei da noglobal de merda". A fianco di Contiero è sceso in campo Ariel Sharon, non per rinnovare il vecchio pregiudizio antisemita secondo cui gli ebrei hanno fatto fuori Gesù, ma semplicemente perchè, ha spiegato, "quando c'è da fare fuori un palestinese io non guardo in faccia nessuno". Si è temuto dunque che per una seconda volta la discesa in terra dell'Onnipotente si sarebbe tradotta in un'esecuzione capitale. Ma alla fine la sfida l'ha vinta Gesù, giocando sulle debolezze dell'avversario. Nel momento di massima tensione, quando Contiero stillava ormai sudore dalle tempie e le vene dell'avambraccio sembravano palloni da rugby, Gesù avrebbe gridato: "E allora li facciamo entrare quei negri che stanno sulla porta?" In virtù di un riflesso condizionato, Contiero avrebbe immediatamente portato entrambe le braccia a formare il gesto dell'ombrello, perdendo così la sfida per aver staccato il gomito dal tavolo. "Uno sporco trucco", ha dichiarato avvilito. "Solo la dimostrazione che con l'acume, e non con la forza, vanno risolte le umane questioni", gli ha replicato gongolando Gesù.

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