martedì 15 luglio 2008

Arrestati i fratelli Colasberna

I fratelli Colasberna coinvolti nella morte di Vianello Monello: è questa l’ipotesi choc formulata dagli investigatori che stanno cercando di fare chiarezza sul decesso dello stimato opinionista del Corriere del Veneto. Gli avvisi di garanzia sono stati recapitati dai Carabinieri (nella foto, un momento dell’operazione, guidata dal capitano Bellodi) all’alba di oggi nelle mani di Maicol che, visibilmente alticcio dopo una serata alla Festa de L’Unità di Borsea, stava cercando di infilare le chiavi nella porta di casa. "In caso di condanna – spiega l’ispettore Stefan Derrick, incaricato della delicata indagine – chiederò gli venga contestata l’aggravante di avermi sboccato sui mocassini di coccodrillo".
Secondo il Pm, Gonzalo Gregnanin, i due ingegneri avrebbero provveduto all’eliminazione di Vianello Monello prevedendo, grazie alla loro superiore intelligenza, tutte le conseguenze della morte dello scomodo intellettuale fino, appunto, a ricevere l’incarico milionario dal Consvipo per la costruzione della macchina del tempo. "Siete invidiosi perché a noi hanno dato la tessera del Mensa e a voi no! – tuona Johnny Colasberna – c’è una macchinazione contro di noi da parte di giudici e giornalisti, notoriamente caste ideologizzate e nemiche di chi con amor di patria costruisce le macchine del tempo". Parole rafforzate dall’avvocato Aldo Guarnieri, nominato avvocato difensore dai fratelli Colasberna. "La vita è una tempesta, ma prenderla nel culo è un lampo – spiega – è questa la ragione per cui Celio Rodigino, primo indiziato, si è aggregato ai tuareg. Altro che storie d’amore o rapimenti. Ora siccome la magistratura brancola nel buio se la prende con i miei assistiti, professionisti coscienziosi colpevoli solo di non essere proni ad alcun potere. La vita, si sa, è un esperimento d’esito incerto".

Nessun commento: