"Il mausoleo dell'Interporto è ancora vuoto, quello di parco Langer ospita, sì, Vianello Monello, ma vivo e nella veste di gestore di una piadineria. E' il segno del fallimento della Giunta Merchiori". Con poche parole secche Beppe Osti ha annunciato le dimissioni dal vertice di Palazzo Nodari per lanciare una nuova Federazione di centro che correrà già alle prossime provinciali a sostegno di Ermenegildo Ghezzo (a destra nella foto con l'amico Aleister Crowley). "Per ora ci siamo noi dell'Udeur e il Pri - spiega Osti - ma cercheremo di raccogliere altre forze a chiara vocazione maggioritaria come il Pli, la Lista del popolo - Sebi Roccaro, i Venusiani per il Trentino, il movimento Tremmista e il Sacro Romano Impero Liberale Cattolico di Mirella Cece". L'obiettivo, insomma, è correre da soli al primo turno e, fidando in un buon risultato, cercare un apparentamento sulla base dei contenuti programmatici. "Oddio - riprende Osti - potremmo anche sostenere Federica Zarri al primo turno, se me la dà. Altrimenti potremmo accordarci con Franco Grotto, cui potrei proporre di partecipare in costume in sella al suo destriero alla gara di dressage durante i Giochi del Delta. O ancora con Gino Spinello se mi promette che verrà in vacanza con me a Ceppaloni. O, perché no, anche il partito del Pomodoro olandese di Jan Marijnissen perché ha un bel nome e i Paesi Bassi sono uno stato civile e progredito e, in fondo, potrebbe essere divertente si candidasse alla guida di Palazzo Celio". Ribadendo la necessità di trasformare Rovigo in città dei mausolei ("Ce ne vorrebbe almeno uno per ciascuna rotatoria"), Osti ha rilanciato la parola d'ordine della Cittadella dello sport nell'area dell'ex ospedale psichiatrico e annunciato un nuovo ambizioso progetto per il Delta del Po. "L'ipotesi di un grande parco di divertimenti non va lasciata perdere, ha ragione l'amico Guido Raule. Forse il problema è il soggetto: modifichiamo, dunque, il progetto di Euroworld in Udeuroworld un grande paese dei balocchi dedicato a me e a tutti gli amici del Campanile". Audace il viaggio nel corpo umano di Clemente Mastella che parte dal cavo orale per proseguire lungo l'intestino con simpatiche sorprese all'uscita.
Osti conclude con una citazione: "Come commenterebbe Cino dei Sighibuldi da Pistoia, altrimenti trascritto come Guittoncino di ser Francesco dei Sigisbuldi: Perché voi state forse ancor ensivo d'udir nòve di me, poscia ch'i' corsi su quest'antica montagna de gli orsi, de l'aere e di mio stato vi scrivo". Immediato il commento del neo-alleato Adino Rossi, segretario provinciale del Pri: "Che cazzo ha detto?".
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