giovedì 3 luglio 2008
"Riapra subito il lupanare!"
"Perchè tanto astio contro Forza Nuova? La loro proposta di riaprire i bordelli è un inno alla vita, contro il bigottismo che costringe gli uomini attempati a trascorrere notti solitarie e agitate". E' lo sfogo dell'uomo e non del poeta, precisa Giuseppe Pietroni, rattristato dal clamore sollevato dalla sua adesione al partito neofascista polesano. Una scelta dettata unicamente dalla passione per la vita, ancora forte in un uomo poco più che cinquantenne. "Sono anch'io un essere fatto di carne, benchè notevolmente superiore agli altri. E non mi vergogno a dire che la voglia di figa, quando ti assale, è una terribile e inutile tortura. E allora riaprano i lupanari, i casini, le case di piacere che un tempo accolsero frotte di giovani inesperti e uomini maturi, offrendo a modiche cifre quel sollievo che aiutava ad affrontare la vita a testa alta". Pietroni ricorda non solo che la prostituzione in Polesine è quasi assente, ma che resta comunque saldamente in mano alla popolazione non autoctona: "E a me non va di stantuffare tra le cosce di una negra o di farmi massaggiare sensualmente da una cinese puzzolente di fritto - spiega - Io rimpiango i bei tempi in cui a vendere il proprio corpo erano le nostre donne, prosperose di seno e candide di pelle, capaci di parlarti con la confidenza di una compaesana e non di biascicare in un'italiano stentato son dieci di bocca e trenta scopare". Pietroni ha anche annunciato l'imminente pubblicazione delle sue "Liriche del languore", una raccolta di poesie licenziose, scritte nelle calde notti passate insonni e in preda all'alzabandiera. I proventi della vendita del libro andranno a finanziare la campagna di Forza Nuova per l'abolizione della legge Merlin.
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