martedì 1 luglio 2008

Rovigo l'africana

L'incredibile incidente al reattore nucleare di Polesine Camerini, che ha scaraventato l'intera centrale elettrica in un'altra epoca (al momento imprecisata), sembra essere alla radice di alcune bizzarre distorsioni spaziotemporali in tutta la provincia. I tecnici della Provincia sono al lavoro per capire fino a che distanza la distorsione generata dal guasto al flusso canalizzatore ha colpito le cittadine polesane. Di sicuro ha regalato un brutto risveglio agli abitanti del capoluogo, che si sono trovati all'improvviso nell'Algeria del 1962. "Quando ho visto tutti quei moretti in giro - racconta un anziano - ho preso uno spavento tale che ho nascosto subito la mia bandiera della Lega, sennò mi prendevo delle gran pacche". Ma proprio dai vertici della Lega viene un invito a non farsi prendere dal panico: "Siamo tra amici - rassicura Antonello Contiero, nelle vesti dell'ayatollah al Hemar - Come unico rodigino titolato a rappresentare gli amici islamici radicali, inizierò da subito a tessere rapporti di cordialità con gli autoctoni". Contiero ha dunque messo insieme una squadra di volontari per esplorare i dintorni. Tra i componenti, oltre all'ayatollah stesso e a un pugno di leghisti, anche il Grande Capo Paolino Avezzù, declassato a vicegrandecapo Scudo Crociato: "Vigilerò affinchè la nostra invasione, per quanto involontaria, non provochi disagi alla popolazione locale", ha promesso. L'amministrazione comunale ha nominato Nello Chendi consulente per le relazioni con la popolazione locale: indossato un paio di Ray Ban e una lunga tunica, Chendi si è dunque aggregato alla spedizione a bordo di un sidecar. Porterà con sè la signora Augusta Taurinense, che con questa inattesa trasferta confida di rintracciare il marito Celio Rodigino, fuggito nel deserto con i tuareg: "Gli porterò l'ultimo editoriale pubblicato a suo nome sul Corriere, quello con la poiana con la faccia di Nonnato. Spero che almeno questo lo convinca a ritornare a casa. Altrimenti andrò con lui. Del resto la società tuareg è matrilineare e prevede la poliandria, dunque potrebbe anche interessarmi". Inutile spiegare alla signora che, essendo la città precipitata non solo a svariati chilometri più a sud, ma soprattutto indietro nel tempo di quarantasei anni, le sue speranze erano mal riposte. "Tutte scuse - ha sbottato isterica - Mal che vada mi consolerò con un bel moro!"
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