Nella foto, Papuzzi mentre affronta le truppe nemiche nella piana di Adua
mercoledì 9 luglio 2008
Partiti!
Tra lampi fluorescenti e fiammate solforose la macchina del tempo del dott. Ilario Bellinazzi si è proiettata stamattina attraverso lo spazio tempo. Obiettivo: l'Algeria del 1962, nell'area in cui uno strano fenomeno ha proiettato l'intera città di Rovigo per qualche giorno. A bordo della navicella, il leader Lino Pietro Callegarin, accompagnato da Paolo Avezzù, Nello Chendi, Fillippo Zebini e Giovanni Papuzzi. La loro missione: recuperare il povero ayatollah Al Hemar, al secolo Antonello Contiero e la sua squadra, più eventualmente la signora Augusta Taurinense, moglie di Celio Rodigino, dispersi nel deserto dopo una sfortunata spedizione. "Torneremo vittoriosi!", ha detto Zebini, che con Papuzzi partecipa in qualità di consulente storico, grazie ai trascorsi militari in terra d'Africa. "Sarà come tornare ai fasti di Adua - ha detto Papuzzi, nel salutare la folla acclamante - quando da solo sbaragliai un intero battaglione di Menelik e determinai l'esito di quella storica vittoria".
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