mercoledì 9 luglio 2008

Il poeta e la musa

Dopo due settimane Calliope si risveglia dal coma in cui era caduta a causa di una violenta uscita di strada lungo l'Eridania all'altezza di Ficarolo. "Ringrazio di cuore i professionisti dell'ospedale di Trecenta che mi stanno assistendo amorevolmente - dice - un pensiero particolare va al maestro Giuseppe Pietroni, senza il cui intervento sarei rimasta intrappolata nelle lamiere contorte della mia automobile". Nel pomeriggio il bardo ficarolese è andato a trovare la musa al San Luca dedicandole un'ode cui è seguita una proposta di matrimonio. "Un matrimonio può essere l'unione di due fresche esistenze a favore di una nuova vita - ha detto Pietroni alla creatura semidivina - guardiamo prima gli occhi dell'amore per vedere se c'è vera vita, come un popolo prima di avere un nome guarda le radici della sua terra…". Purtroppo mentre il maestro faceva la profferta, Calliope ha perso nuovamente i sensi. Nelle prossime ore i medici dirameranno un bollettino sulle condizioni di salute della conosciutissima cittadina greca. "Temiamo si tratti di una reazione difensiva dell'organismo - spiega nei corridoi del nosocomio il dottor Giovangiorgio Dondi - la signora Calliope, appena uscita dallo stato comatoso, ha dovuto vivere la grande emozione di essere chiesta in sposa da Giuseppe Pietroni da Ficarolo". Pubblichiamo comunque il testo struggente della lirica scritta dal maestro Pietroni per Calliope.

La sposa del Polesine

Come ti chiamavi o sposa che nel gorgo ti gettasti...
e così il tuo dolore che strano apparve tu bagnasti...
d'acqua Polesana che sa che molte lacrìme
nella terra ch'essa lava sono stessa cosa
che spesso si toccò.
Forse ti chiamavi Angelica, o Laura, o Vittoría
forse Elisa, o forse solo Chiara
Chiara come quel dì soleggiato e azzurro nel Polesine madreperla...
e Chiara come l'onda che la tua disperazione consolò.
Quale trama ti punì o tenera fanciulla
Quale pensier non giunse al cuor di chi pensò darti il cielo...
Quale forza non avesti per donare ad altre acque la tua bellezza...
La tua storia ricorda la gente Polesana
nei secoli spesso affranta e che s'arrese a volte
nei gorghi dell'angoscia.
Or più così non è e la gente polesana cerca
di gettare oro nelle fonti d'acqua della vita
perché nel tempo scorre e quando rammenta la
tua storia alle lacrime sorride se scendono in un bel dì di primavera.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il maestro Giuseppe Pietroni da Ficarolo è uno tra i massimi poeti contemporanei.
Ho apprezzato soprattutto il suo ciclo di poesie sullo sport e i suoi valori.