venerdì 4 luglio 2008

Dispersi nel deserto (del 1962)

L'avventura algerina dell'ayatollah Antonello Contiero e della signora Taurinense, moglie di Celio Rodigino, viene seguita con attenzione nei libri di storia dagli esperti dell'Accademia dei Concordi. Ci si chiede infatti che lo spostamento di Rovigo per qualche ora nel deserto algerino del 1962 abbia avuto qualche influenza sul referendum per l'indipendenza che in quelle ore si andava votando. L'unico leghista rimasto in città, il glaciologo Franco Secchieri, per ovvi motivi fuori luogo nella spedizione nel deserto capeggiata da Contiero, ritiene che proprio quell'evento sia alla radice della raggiunta indipendenza del paese dalla Francia: "Voci di allora parlano di un grande ayatollah di nome al Hemar che diffuse una fatwa dal titolo "paròni a casa nostra", galvanizzando il morale degli algerini, che in massa corsero a votare per l'indipendenza da Parigi ladrona". Scettico lo studioso Dennis Hopper, consulente di storia contemporanea per il Comune di Rovigo: "Mi sembrano delle colossali corbellerie - ribatte - Credo che questo Secchieri abbia bisogno di una vacanza sulla Marmolada. Più concreta, invece, la ricostruzione di quanto accaduto alla signora Augusta Taurinense. Alcune testimonianze e una foto dimostrano che la Taurinense lasciò la carovana per aggregarsi ad un gruppo di donne. Si trattava di mogli di soldati francesi disertori, che sembra fossero fuggiti nel deserto vestiti da tuareg. Naturalmente la signora Augusta era convinta di trovare il marito Celio Rodigino, che però è ancora nel nostro tempo, e deve avere trovato più allettante la compagnia di queste signore, legate da un comune obiettivo, che non quella di Contiero. Resta ora da capire che ne è stato del resto della spedizione".
Un mistero che non mancherà di affascinare i polesani. Intanto il Comune ha affidato a Ilario Bellinazzi il compito di realizzare una macchina del tempo in grado di riportare indietro almeno il povero ayatollah al Hemar e la sua banda. "Un compito che mi onora e a cui mi dedicherò senza sosta, disdegnando perfino il cibo, il sonno e i piaceri della carne", ha dichiarato ai giornalisti, prima di rinchiudersi nel suo laboratorio segreto sotto il Conservatorio cittadino.

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