mercoledì 2 luglio 2008

Ritorno al futuro

Era appena passata la mezzanotte quando i rodigini si sono risvegliati a causa di un bang sonico di proporzioni inusitate, che è stato percepito in tutta la provincia (con l'unica eccezione del presidente della Provincia Federico Saccardin che, racconta, si era appena assopito). Scesi in strada per capire cosa stesse succedendo, gli abitanti del capoluogo hanno così scoperto con gioia che Rovigo era appena tornata al suo posto e nel suo tempo, dopo la stravagante trasferta nell'Algeria degli anni '60. Alla gioia iniziale sono tuttavia subentrati i timori per la sorte della pattuglia mandata in avanscoperta nel deserto algerino, capeggiata dall'ayatollah al Hemar, al secolo Antonello Contiero, dal suo braccio destro Paolo "grande capo Scudo Crociato" Avezzù e da Nello Chendi, accompagnato dalla moglie di Celio Rodigino, Augusta Taurinense, e dal suo chihuahua.
Una fulminea cerimonia di commemorazione dei dispersi è stata indetta in mezz'ora dal sindaco, uscito in pigiama e con la fascia tricolore. Ma ad interromperla è arrivata la buona notizia: Paolo Avezzù e Nello Chendi sono stati ritrovati da un passante mentre riempivano delle borracce nella fontana di piazza Roma. "Ci siamo staccati dal resto della squadra quando la signora Taurinense ha trovato alcune tracce del marito tra i resti di un accampamento tuareg. Non c'è stato verso di spiegarle che eravamo in un'altra epoca e dunque non era davvero possibile che Celio Rodigino fosse da quelle parti - racconta commosso Nello Chendi - Mentre la signora ha proseguito a dorso di cammello assieme ad al Hemar e la sua squadra, noi siamo tornati indietro per fare rifornimento di acqua. Poi quel lampo incredibile ed eccoci qua". Avezzù propone un consiglio comunale speciale per discutere di come riportare a casa e nel proprio tempo i dispersi, ma soprattutto per chiarire il vero ruolo di Chendi nella spedizione: sembra infatti che il dirigente di Asm Set fosse partito in realtà con lo scopo di stipulare fruttuosi contratti per sfruttare giacimenti di gas algerino da destinare agli scaldabagno rodigini.

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