giovedì 31 luglio 2008

Il ritorno del B.V. Paolino

"Gli embrioni sono persone, gli zingari no". Con questa semplice massima è tornato ieri sulla scena pubblica il B.V. Paolino, da qualche tempo ritiratosi a vita privata per ritrovare l'unità della propria trinità. "Ora, con la deposizione di Gesù II, resto solo io a contrastare le derive terzomondiste della Chiesa polesana, guidata da Lucio Bolscevico de Franceschi, l'amico dei negri e degli ebrei". Il B.V. Paolino, riunitosi a concilio con gli illuminati futuristi di Forza Nuova, i seguaci dell'ayatollah al Hemar e gli scissionisti della Lega Polesine Nordoccidentale (esclusa Lendinara) occasionalmente alleati con la Lega Isola della Donzella, ha deciso di ripartire dai temi etici: "Di fronte ad una città in preda al caos e al dissolvimento di ogni valore di riferimento - commenta il B.V. Paolino - Bisogna ripartire proprio dai valori per restituire ai cittadini un senso di ordine e decoro, nonchè di sicurezza. Uscito di scena l'amico Giuliano Ferrara, ho fatto mia la sua campagna antiabortista e quella sulla procreazione assistita: difenderò i miei cittadini fin dallo stato del concepimento". La prima rivelazione da Nobel è che l'embrione è una persona umana, benchè temporaneamente priva di parola, capacità deduttive e reddito medio-alto. Ciò dirime una lunga diatriba scientifica e teologica con la semplice motivazione che "è così perchè l'abbiamo detto noi. Chi dice il contrario è un apostata e va messo a morte", spiega l'ayatollah al Hemar, roteando la sciabola. In realtà, spiega il neovescovo, la questione è assai complessa e solo l'unione delle menti più geniali della Padania ha potuto dipanare la matassa. L'embrione è una persona umana proprio in quanto non è una persona umana: paradossalmente, crescendo potrebbe diventare uno zingaro, un negro o semplicemente un povero ("perchè a un negro si può perdonare di essere negro, purchè sia ricco", B.V. Paolino, III, 2) e dunque perdere quei connotati di umanità che distinguono la razza bianca e ricca dalle non-persone (tutti gli altri). Dunque l'embrione è una persona, lo zingaro no. "Ciò dovrebbe tranquillizzare anche i nostri amici moderati - chiosa il B.V. Paolino - che si erano detti preoccupati per l'eccesso di zelo dimostrato da Padanius nello spezzare le dita ai bambini zingari trovati a rubare".

Nella foto, pericolosi zingari si accingono a compiere atti delittuosi

Lotta contro il tempo per salvare Celio

"Ogni volta che m'accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell'anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto". Con questa citazione delle parole di Ismaele in Moby Dick, ieri mattina il direttore del Corriere del Veneto Ugo Savoia (nella foto) ha annunciato che prenderà il largo a bordo del suo vascello privato per salvare Celio Rodigino e Vianello Gemello, braccati dalla ciurma di pirati ingaggiata da Beppe Osti per rapirli e sacrificarli in un'enorme vasca di Happy Hope, la bevanda analcolica che fa impazzire le giovani generazioni.
"Non sia mai che un caro amico, nonchè valente opinionista, venga massacrato da un'indegna accozzaglia di politici riciclati - tuona Savoia -. Semmai deve accadere il contrario: è la politica che deve cadere sotto le bombarde e le mitragliate della carta stampata, ormai asservita in tutto e per tutto ai dettami dei potenti. Ebbene noi dimostreremo ancora una volta d'essere diversi e daremo loro filo da torcere, impediendo loro di raggiungere il buon Celio Rodigino e la sua banda di uomini liberi. Se necessario assalteremo la nave nemica con il pugnale tra i denti, sventreremo gli oppositori come si cura un'orata e affonderemo il loro guscio di noce nella più profonda delle fosse oceaniche, a saziare il lungo appetito dei pescecani!" Savoia ha quindi reclutato i migliori elementi del Corriere del Veneto (ai giornalisti rodigini è stato rifiutato l'imbarco, in quanto portatori di malasorte) e ha poi nominato suo braccio destro Gianluca Salvagno, gloria del giornalismo ed esperto di navigazione formatosi all'accademia nautica "M. D'Alema", oltre che giurato nella selezione delle Veline. Il diario di bordo della spedizione, tenuto da Savoia in persona tra una spippacchiata di sigaro e l'altra, sarà pubblicato a puntate sul Corriere, al posto della rubrica dell'avvocato Migliorini, attualmente in ferie.

mercoledì 30 luglio 2008

SPECIALE! Gli esiti delle primarie!



E' la società civile la vera vincitrice delle primarie per la presidenza della Provincia. La lista civica "Rovigo civile" vede l'affermarsi del direttore della Voce Andrea Panozzo, con il 24% dei voti (forse ottenuti con la coercizione dei suoi fedeli redattori). Lo affiancheranno certamente Lucia Sole, la fatina dell'amore, e la pornodiva Federica Zarri, entrambe con il 14%. Un vero successo per le pari opportunità. Non male anche il risultato di Katia Ricciarelli, nativa di Ceregnano, che porta a casa l'8%, preceduta solo dall'artista Roberto Galati (9%) e dal misterioso portavoce di Costato (13%). Il mondo cattolico è poi degnamente rappresentato da S.E. il vescovo, monsignor Lucio Soravito de Franceschi (7%). Gioveranno al mondo della musica il 2% di Sergio, leader de "I laser", e del bluesman James Monque'D, gioverà alla poesia l'identico risultato conseguito dal maestro Giuseppe Pietroni, ficarolense figlio di madre partigiana e oggi ideologo di Forza Nuova in Polesine. Gioverà a qualcos altro il buon risultato di Enzo Paolo Turchi, mentre l'unico sconfitto è Celio Rodigino, prima disperso e rapito, poi autore di scelte troppo improvvisate per essere giudicato un leader affidabile.
Nella lista tutta politica "Uniti per Rovigo" il vincitore assoluto sembra essere Giovanni Papuzzi, politico di vecchio corso, con il 56% delle preferenze e 52 voti, anche se i suoi avversari parlano di una compravendita di voti. Sempre più accreditata la vicepresidenza a Guido Raule, leghista e patron di Euroworld (11%), buon risultato per Gianni Nonnato, il cui distacco dalla giunta del mazdeista Saccardin gli ha fruttato un 7% di preferenze. Si piazzano bene anche Angelino Masin e Nerino Peretto, seguiti da Ermenegildo Ghezzo (prossimo a passare sotto l'egida di Beppe Osti), Valentino Lodo (noto sosia del grande leader Kim Il Sung), Mario Borgatti e Ivan Dall'Ara. Male per Senaturex (penalizzato dalle fratture interne alle ronde padane) e per Antonello Contiero, la cui lunga trasferta nell'Algeria del 1962 deve avere sconfortato gli elettori sulla sua sorte. Malissimo per Tiziana Virgili, esclusa dalla corsa a Palazzo Celio per motivi ancora da indagare.

Salpa il Coniglio Napoleon

Beppe Osti organizza una nave pirata per intercettare il brigantino di Celio Rodigino con lo scopo di mettere le mani su Vianello Gemello e ucciderlo per piazzarne la salma al mausoleo dell'Interporto. L'imbarcazione è stata varata con il nome di Coniglio Napoleon, in omaggio all'originale cisterna di Happy Hope che, installata sul ponte, servirà ad affogare il clone di colore di Vianello Monello. Il comando della missione è stato affidato ad Adino Rossi che ha raccolto una ciurma di uomini determinati come Ivan Dall'Ara, Antonello Contiero, Nerino Chiereghin, Natale Pigaiani, Gianni Giribuola, Bobby Solo. "Quest'ultimo è stato indicato da Luca Bellotti in quota Pdl e ci allieterà con la sua ugola d'oro - spiega Adino Rossi - Nella composizione della squadra ho cercato di dare equa rappresentanza a tutte le forze politiche. Non si sa mai si debba fare un accordo al secondo turno, così, ce li teniamo buoni tutti". Proteste dalla Sinistra Arcobaleno che, inizialmente esclusa, è riuscita a infilare nell'equipaggio Luigi Frezzato. Entusiasmante il discorso pronunciato da Osti ai marinai sulla banchina di Porto Levante, poco prima dello scioglimento degli ormeggi. "Come avrebbe detto Karl Kraus: il segreto dell'agitatore è di rendersi stupido quanto i suoi ascoltatori, in modo che questi credano di essere intelligenti come lui. Già che ci siete fate fuori anche Celio Rodigino: lo riporremo in un mausoleo da costruire sulla rotatoria dell'hotel Europa. Il cadavere di Siegfried Von Niebelungen lo doneremo, invece, agli amici di Forza Nuova come pegno per non averli inclusi nell'equipaggio. Solamen miseris socios habuisse malorum".
Il discorso è stato interrotto dalla eclatante protesta di Vianello Monello, presentatosi avvolto in una piadina gigante rovente per non essere stato invitato a partecipare alla spedizione. "Nessuno si interessa alla mia sorte e al mio mausoleo. Questa nave è un'occasione per fare un ennesimo cda di mangiatartine a scrocca pagato dai contribuenti". L'opinionista è ora ricoverato al reparto grandi ustionati dell'ospedale di Padova e ha annunciato che, per ripicca verso il mondo politico, se dovesse morire nuovamente chiede che le Savm trafughino nuovamente il suo cadavere.

Agguato a Costato: l'ombra del racket

Dopo il ferimento di Antonio Costato, ex leader degli industriali, oggi cantante dei Napalm Death e teorico maoista della linea rossa, si era pensato ad un'aggressione da parte dei seguaci della linea nera di Fabrizio Rossi, ma ora è lo stesso Costato a difendere l'amico e rivale dalle ingiuste accuse: "Queste false piste servono solo a depistare dalle vere ragioni per cui sono stato assalito - dichiara in un'intervista esclusiva ad Appunti - Chi mi ha aggredito ha pronunciato chiare parole di disprezzo nei miei confronti: così tu sei quel vigliacco che si firma a nome di Vianello Monello?, hanno detto, prima di spezzarmi una gamba. La devi smettere con i tuoi corsivi del cazzo, hanno aggiunto, ci stai rovinando la piazza. Poi se ne sono andati, lasciandomi tremante sul pavè di piazza Roma, senza nemmeno lasciarmi chiarire che io non sono quel cretino che si firma Vianello Monello".
Esclusa dunque anche la pista degli immigrati ubriachi, gli investigatori hanno indagato sul fronte politico. Molti i nomi celebri che hanno apertamente dichiarato il proprio odio nei confronti di Vianello Monello. In una puntata della "Signora in Giallo", il primo sospettato sarebbe Nello Chendi, che in passato ha minacciato di percosse (e poi più equamente querelato) Vianello Monello. Ma tutti sanno che nella stessa puntata Chendi sarebbe il primo ad essere scagionato, perchè troppo ovvio. Oltretutto sembra che le indagini abbiano preso una piega inaspettata. Gli investigatori, infatti, sarebbero prossimi a scartare completamente la pista politica, mentre si fa ogni giorno più corposa l'ipotesi di un complotto ordito dal racket dei fabbricanti di poltrone da ufficio, capeggiati dal misterioso massone Orlando Lupani (nella foto). Stando a voci raccolte nell'ambiente, le invettive lanciate dall'impostore che ha sostituito Vianello Monello contro politici scaldasedie e Cda di società partecipate avrebbero generato forte insicurezza nel mercato azionario, causando al settore poltrone perdite per centinaia di migliaia di euro al giorno. Messa in crisi la politica, il giro d'affari retto da Lupani, tuttora latitante, rischierebbe così il tracollo. "Ipotesi che non mi stupisce - dice Costato - ma io non ho bisogno di trincerarmi dietro un nome idiota per sparare a tutto spiano contro gli scaldapoltrone. Mi preoccupano comunque questi metodi mafiosi. Il businness delle poltrone andrà in crisi, questi imprenditori pensino a ricollocarsi sul mercato, anzichè prendersela con chi, giustamente, li ritiene zecche attaccate all'epidermide del potere".

martedì 29 luglio 2008

Boulevard Beppe Osti

"Era ora", ha commentato Fausto Merchiori, nell'apprendere dell'uscita di Beppe Osti dalla maggioranza. "Mi sento come quelle vedove a cui muore il marito dopo lunghi mesi di agonizzante malattia. Dispiaciute, ma in fondo sollevate". (Un po' come gli elettori di sinistra dopo la caduta del governo Prodi, ndr.) Merchiori ha incontrato Osti e approvato la lettera di dimissioni senza neppure leggerla, dopodichè ha salutato fraternamente il transfuga dandogli dieci secondi per ramazzare le sue cose e andarsene, prima di sciogliere i cani. Incredulo, Osti ha dapprima dato in escandescenze, dopodichè ha fatto irruzione in una palestra e sequestrato dei bambini, chiedendo che la giunta facesse almeno finta di essere triste per la sua dipartita. Ma niente. Dopo tre quarti d'ora di tensione, Osti ha rilasciato i bambini, che per la verità dicono di avere molto apprezzato il suo repertorio di barzellette d'antàn, e si è consegnato alle forze dell'ordine, che però nel frattempo se n'erano andate a mangiare un panino, esauste.
La giunta Merchiori, dal canto suo, ha deciso di rendere omaggio all'ex assessore saltafossi intitolandogli una via: "Corso del Popolo cambierà nome - spiega l'assessore Gigi Osti - perchè quello usato finora fa un po' troppo Inti Illimani. D'ora in poi si chiamerà Boulevard Beppe Osti. Anche la viabilità sarà rivoluzionata: al posto delle attuali due corsie ne realizzeremo ben quattro, togliendo marciapiedi e verde. Così finalmente accontenteremo quei negozianti che da anni ci chiedono di fare entrare in centro anche i mezzi pesanti. I ciclisti patiranno qualche disagio, ma cazzi loro. Sappiamo che il mio omonimo Beppe avrebbe voluto pedonalizzare il boulevard, ma questo ci sembra un ottimo compromesso tra le sue opinioni e le nostre".

Nella foto, una drammatica fase della trattativa per liberare gli ostaggi

C'è qualcosa nell'aria

Ancora mistero sull'enorme incendio scoppiato domenica alla discarica Taglietto 0 di Villadose. Nonostante l'impegno delle autorità per insabbiare l'accaduto, grazie a fonti non ufficiali è stato possibile ricostruire quanto accaduto in quelle ore. Non è stata autocombustione, bensì l'azione sconsiderata di Elviro Monini (nella foto), conosciuto fricchettone di Villadose, che domenica si era recato alla discarica per distruggere per sempre le sue 120 piante di marijuana, coltivate per uso personale. Monini, stando alle voci delle signore del paese, aveva promesso alla fidanzata Ottavia di smettere una volta per tutte con quei conetti aromatici che avevano trasformato il salotto in una fumisteria. L'uomo avrebbe dunque raccolto tutte le piante di pregiata canapa indiana e le avrebbe conferite in forma di rotoballa in una fossa all'interno della discarica. "L'ultima e poi smetto", si sarebbe detto, accendendosi il cannone realizzato con l'ultima, spiegazzata cartina rimasta nel portafoglio. Le scintille provocate da una bronza troppo estesa hanno innescato l'incendio, che si è immediatamente propagato tra i rifiuti. La grande fumata nera provocata dalla combustione mista di pattume e ganja avrebbe in effetti raggiunto l'abitato. Questo spiegherebbe infatti l'improvviso buonumore degli abitanti di Villadose, che hanno passato la giornata ad abbracciarsi ridendo e a guardarsi le mani strabuzzando gli occhi di meraviglia. Una manna per il piadinaro lungo la statale, assaltato da centinaia di uomini e donne di tutte le età, in preda alla fame chimica. Sul posto è poi intervenuta l'Arpav, che ha trovato Elviro Monini mentre danzava tutto nudo attorno alla discarica, cantando "Somebody to love" dei Jefferson Airplane. I tecnici dell'agenzia hanno prelevato alcuni campioni grazie ad appositi narghilè, immediatamente conferiti al laboratorio analisi. "Sono passato a controllare di persona e non abbiamo rilevato niente di allarmante", ha biascicato ridacchiando Giancarlo Chinaglia, con gli occhi stranamente arrossati.

lunedì 28 luglio 2008

Arrivederci Beppe

"Il mausoleo dell'Interporto è ancora vuoto, quello di parco Langer ospita, sì, Vianello Monello, ma vivo e nella veste di gestore di una piadineria. E' il segno del fallimento della Giunta Merchiori". Con poche parole secche Beppe Osti ha annunciato le dimissioni dal vertice di Palazzo Nodari per lanciare una nuova Federazione di centro che correrà già alle prossime provinciali a sostegno di Ermenegildo Ghezzo (a destra nella foto con l'amico Aleister Crowley). "Per ora ci siamo noi dell'Udeur e il Pri - spiega Osti - ma cercheremo di raccogliere altre forze a chiara vocazione maggioritaria come il Pli, la Lista del popolo - Sebi Roccaro, i Venusiani per il Trentino, il movimento Tremmista e il Sacro Romano Impero Liberale Cattolico di Mirella Cece". L'obiettivo, insomma, è correre da soli al primo turno e, fidando in un buon risultato, cercare un apparentamento sulla base dei contenuti programmatici. "Oddio - riprende Osti - potremmo anche sostenere Federica Zarri al primo turno, se me la dà. Altrimenti potremmo accordarci con Franco Grotto, cui potrei proporre di partecipare in costume in sella al suo destriero alla gara di dressage durante i Giochi del Delta. O ancora con Gino Spinello se mi promette che verrà in vacanza con me a Ceppaloni. O, perché no, anche il partito del Pomodoro olandese di Jan Marijnissen perché ha un bel nome e i Paesi Bassi sono uno stato civile e progredito e, in fondo, potrebbe essere divertente si candidasse alla guida di Palazzo Celio". Ribadendo la necessità di trasformare Rovigo in città dei mausolei ("Ce ne vorrebbe almeno uno per ciascuna rotatoria"), Osti ha rilanciato la parola d'ordine della Cittadella dello sport nell'area dell'ex ospedale psichiatrico e annunciato un nuovo ambizioso progetto per il Delta del Po. "L'ipotesi di un grande parco di divertimenti non va lasciata perdere, ha ragione l'amico Guido Raule. Forse il problema è il soggetto: modifichiamo, dunque, il progetto di Euroworld in Udeuroworld un grande paese dei balocchi dedicato a me e a tutti gli amici del Campanile". Audace il viaggio nel corpo umano di Clemente Mastella che parte dal cavo orale per proseguire lungo l'intestino con simpatiche sorprese all'uscita.
Osti conclude con una citazione: "Come commenterebbe Cino dei Sighibuldi da Pistoia, altrimenti trascritto come Guittoncino di ser Francesco dei Sigisbuldi: Perché voi state forse ancor ensivo d'udir nòve di me, poscia ch'i' corsi su quest'antica montagna de gli orsi, de l'aere e di mio stato vi scrivo". Immediato il commento del neo-alleato Adino Rossi, segretario provinciale del Pri: "Che cazzo ha detto?".

Zorro contro Zarri

"Zorro contro Zarri". E' questo lo slogan con cui il Partito socialista correrà a sostegno di Franco Grotto al primo turno delle provinciali del 2009. Già pronto il manifesto elettorale che, senza richiamare simboli di partito, vede l'ex parlamentare in costume brandire al posto della spada un pennarello gold marker. "E' una acuta scelta di marketing - commenta il pubblicitario portovirese Elfgaard Trombin - sta a significare che il segno sulla scheda a Zorro, difensore dei deboli e degli oppressi, vale oro". Per ora i socialisti, a dispetto dello slogan, non si sbilanciano su eventuali apparentamenti in caso di ballottaggio, sebbene nei rapporti con il centrosinistra pesi lo strappo del neopagano Gianni Nonnato, uscito dalla Giunta di Palazzo Celio per divergenze insanabili con il mazdeista Federico Saccardin.
"Sono da sempre vicino agli Avventisti del settimo giorno - spiega Grotto - sono, dunque, portatore di un messaggio evangelico non dogmatico di fraternità. Posso, dunque, vedere di mediare tanto con Gino Spinello, con cui mi accomuna una lunga esperienza amministrativa ad Adria, tanto con Federica Zarri, visto che Zorro è un tipino tutto sommato virile e, dunque, può mettere sul tavolo argomenti validi di mediazione che vadano oltre le durezze della campagna elettorale". Durissima la presa di posizione del redivivo Vianello Monello, divenuto ormai guru di Parco Langer. "Sono io solo il difensore dei deboli e degli oppressi! - tuona dal banco della piadineria Il Mausoleo - questi politicastri ora cercano di lucrare consensi sulla mia integerrima figura, dimenticando che sono tornato in vita e che, quindi, anche materialmente potrò contrappormi al loro vile disegno di pusillanimi asserviti a non mi ricordo più chi. Invito Grotto a venirmi a trovare: gli offrirò una ricca piadina mortadella e squaquerone nella speranza si macchi il costume e sia costretto a rinunciare all'inutile farsa del ludi cartacei".

domenica 27 luglio 2008

Non cercatemi più

E' una testimonianza unica, la lettera giunta alla redazione del Corriere del Veneto in questi giorni. A scriverla è la penna di Celio Rodigino, l'ex corsivista delle pagine rodigine fuggito in Africa tra mille peripezie e ritenuto disperso tra Mali e Congo. "Caro direttore - scrive Celio - se mi concederete un po' di spazio nel marasma di articoli voyeuristici e monomaniacali sulla povera Nicole, per la quale tutta la popolazione del Madagascar esprime il suo cordoglio ma chiede che la smettiate di infierire, ti chiedo di pubblicare la presente per chiedere ai miei concittadini e in particolare a mia moglie Augusta di non cercami più. Ho da tempo intrapreso una via solitaria, per riflettere e ritrovare me stesso. Ho attraversato l'Africa da un capo all'altro, raggiunto la Tanzania e da lì mi sono imbarcato per il Madagascar. Ma non mi basta. Ora, con il mio brigantino, solcherò l'Oceano Indiano fino alle isole Chagos e poi... vedrò. Ho creato una piccola ciurma assieme a Vianello Gemello e Sigfried Von Nibelunghen, i miei amici più cari. Il mare, con i suoi sconfinati silenzi e la dura disciplina che impone, è il luogo ideale per questa mia nuova vita. Fermarsi di porto in porto, conoscere fugacemente nuove persone e poi ripartire, carichi di nuove conoscenze ma sempre liberi da catene e lacciuoli. Mia cara Augusta, ti ho amata anche quando la tua bellezza sfioriva con il passare degli anni e la breve relazione con Boctu, la mia amante tuareg, non ha fatto che riportarmi alla mente il nostro amore. Ma ora ho bisogno di stare solo e lontano da una provincia che mi ha fatto torto e da un giornale che mi ha usato e gettato, sostituendomi con un indegno pennivendolo che usa il mio nome per firmare orride scemenze. Attendo di imbarcarmi. Veleggerò solitario e, semmai tornerò, sarò un uomo nuovo, che ha conosciuto il mondo invece di stare rintanato in un ufficio a sognare mondi inventati". Commosso, il direttore Ugo Savoia ha pubblicato integralmente la missiva, commentando in calce: "Quando tornerai, ti accoglieremo con una cena al ristorante giapponese Primavera. Ci racconteremo le storie di mare e le piccole beghe del Nord Est. Ma non chiedermi di non sostituirti. La tua firma, benchè fasulla, continua a fare vendere le migliaia di copie necessarie a consentire a questa prestigiosa testata di campare dignitosamente".

Marcegaglia per la linea rossa

Deve essere ancora ufficializzata la data della maratona artistica in piazza Roma a sostegno di Antonio Costato, misteriosamente aggredito l'altra sera proprio vicino alla fontana nel cuore dell'ex ghetto. A sollevare la bufera è il maestro Giuseppe Pietroni da Ficarolo, che avrebbe voluto presentare la sua nuova piece teatrale intitolata "Porco Giuda" e ambientata nell'Italia del 1938. Lo spettacolo, secondo alcuni, è di chiaro stampo antisemita e, dunque, non ne è stata accettata la messa in scena. "Sono le solite menate propagandistiche dei comunisti - attacca il poeta - al solito rifiutano il confronto quando io avrei nobilitato la loro festicciola di paese con un'opera partorita dal mio genio. Non tutti ricordano che Artemide è nata dal cervello di Zeus, ma che Zeus è nato dal cervello di Giuseppe Pietroni, inventore della poesia sociale, padre della filosofia del non convenzionale, motore immobile nella realtà e nell'iperuranio secondo i parametri del suo allievo Platone, uomo geniale ma modesto che parla di sé in terza persona singolare ma, presto, passerà al plurale".
Per il resto il programma ricalcherà quello del grande show di solidarietà per Celio Rodigino, ricalcante il cartellone del Fenicacca Aid, saltato dopo che lo stimato opinionista è riuscito a fuggire ai tuareg che lo avevano rapito. Unico elemento in più la presenza di Emma Marcegaglia come madrina della serata. La presidente nazionale di Confindustria, in Polesine per l'intitolazione al compianto Adelmo Colasberna del piazzale dell'università, porterà il proprio messaggio di solidarietà a Costato ed esprimerà il proprio sostegno alla linea rossa. "Il capitalismo ha fatto il suo tempo, sta morendo e l'avvenire appartiene al comunismo - spiega Marcegaglia - ai nostri giorni, anzi, combattere per l'avvenire significa lottare per il trionfo del comunismo. Gli uomini e le donne che amano il nuovo e l'avvenire diverranno certamente comunisti. I comunisti sono le donne e gli uomini che, nutrendo l'ideale della edificazione della società comunista, combattono con energia per la sua realizzazione. Ciò che vorrei sottolineare in modo particolare in relazione alla questione dell'educazione dei ragazzi e dei giovani nell'amore dell'avvenire, è di coltivare l'ottimismo rivoluzionario". Piccata la reazione di Fabrizio Rossi che invita Marcegaglia a riflettere, invece, sulla maggiore efficacia della linea nera: "Bisogna riflettere quando si è ancora in tempo. Bisogna compenetrarsi di salutare diffidenza verso ogni progresso troppo rapido, verso qualsiasi millanteria. Bisogna pensare a controllare quei passi in avanti che proclamiamo ogni ora, che facciamo ogni minuto, e che poi a ogni secondo si rivelano instabili, precari e non compresi. La cosa più nociva sarebbe qui la fretta"

sabato 26 luglio 2008

Finanza creativa

Dramma nel parcheggio del discount Lidl, ieri pomeriggio. Il sindaco Fausto Merchiori, giunto in auto con la famiglia per fare la spesa, ha avuto un durissimo diverbio con Antonio Finotti, presidente della fondazione Cariparo, giunto anch'egli in auto, nel merito di chi dovesse accaparrarsi l'unico posto libero. Benchè Merchiori sostenesse di essere arrivato per primo per una frazione di secondo, Finotti ha rivendicato il primato e subito infilato la sua Prinz color giallo senape nel posteggio. Furioso, Merchiori ha inveito contro Finotti con male parole e speronato la Prinz con la sua jeep Cherokee. L'alterco ha avuto ovvie ripercussioni sulle finanze del Comune, allorchè la Cariparo ha deciso di ritirare i finanziamenti per il restauro del campanile della Rotonda. Una scelta ratificata, pare, intorno a mezzogiorno, quando Finotti si è sporto dalla finestra e ha rivolto un pernacchione, accompagnato dal gesto dell'ombrello, all'ufficio del sindaco nel vicino Palazzo Nodari.
"Non saranno quei quattro soldi in meno a spaventarci", ha dichiarato Merchiori, che con l'aiuto di Angelo Milan avrebbe in tasca la soluzione. Il campanile della Rotonda sarà addobbato da tecnologici ripetitori per le reti Mediaset e per la telefonia mobile. "In tal modo - annuncia Merchiori - non solo introiteremo i cospicui affitti delle compagnie di telefonia e delle emittenti televisive, ma potremo vantare anche il titolo di campanile più alto del Veneto, in quanto, una volta installata la mega antenna satellitare sincronizzata sull'orologio atomico di Berlino e in grado di farti telefonare in Afghanistan con il normale cellulare, l'altezza della torre progettata da Baldassarre Longhena raddoppierà. E pazienza se qualche conservatore dirà che è una schifezza. Saranno mica belle quelle palazzine di merda che stanno costruendo dappertutto al posto delle vecchie case del centro!"

Costato, ferito ma non sconfitto

"Rompete una gamba a me, ma all'idea che ho in me una gamba non la romperete mai". Antonio Costato è ferito nel corpo ma non nello spirito, dopo la misteriosa aggressione subita la scorsa notte in piazza Roma. E dal reparto di ortopedia del Santa Maria della Misericordia il vocalist dei Napalm Death ed ex leader degli industriali polesani annuncia battaglia: "Propongo di trasformare la serata di solidarietà a Celio Rodigino, già Fenicacca Aid, in una maratona artistica proprio in piazza Roma, contro la provocazione che nel colpire me vuole colpire tutte le avanguardie del proletariato. Questo è un grande appello che riflette esattamente la situazione attuale, è un grande appello che ispira il popolo. Il grande appello incontrerà certamente le più calorose adesioni da parte di tutto il popolo di tutto il Polesine, trasformandosi così in un’enorme forza che preme per il progresso nella costruzione del socialismo. I fatti proveranno che si tratterà una riunione di importanza storica nella fase della costruzione del socialismo nella nostra provincia. Invito sul palco anche quella piattola lamentosa di Mario Borgatti che continua a piagnucolare perché succede sempre qualcosa che fa saltare il suo show con Jerry Lewis. Potrebbe essere, del resto, l’inizio di un suo percorso di rieducazione politica".
Le galline giganti dell’Upc-ml si sarebbero già offerte per garantire il servizio d’ordine della manifestazione, dato che in piazza Roma ultimamente imperversa Padanius il nuovo super robot leghista, il cui ingresso in campo ha mandato in crisi le ronde cibernetiche padane, già ridotte dalla defezione di Segaiolus XXVII. "Non ci sentiamo adeguatamente valorizzati – spiega Fiscalion – abbiamo deciso di mollare la Lega Nord e fondare la Robocoop, una cooperativa di consumo affiliata a Legacoop cui hanno aderito tutti i miei compagni, a parte Senaturex. Garantiremo gratuitamente il catering alla manifestazione e cercheremo di condurre un’opera di pacificazione tra i commercianti del centro storico e i loro colleghi degli African Shop".
Sprezzante il giudizio di Fabrizio Rossi, attuale presidente di Unindustria e massimo alfiere nell’organizzazione della linea nera, contrapposta alla linea rossa di Costato, che contesta la proposta del suo predecessore e dei suoi seguaci. "Lasciamoli schiamazzare e deplorare a loro piacimento! – afferma - i fatti sono quelli che sono e loro non possono cambiarli: noi non solo abbiamo fatto fare al Polesine un grande balzo in avanti nel 2008, ma continueremo il balzo in avanti anche nel 2009 e per tutto il periodo del piano quinquennale che coincide con il mio mandato. Di fronte alla velocità con cui progredisce la città, tutto quello che possono fare è continuare a guardare, frustrati, suonando le loro chitarrette".

venerdì 25 luglio 2008

"Io, il vero padre della Zarri"

Attenzione! Questa notizia potrebbe essere falsa. A me l'ha detta mia cugina, che l'ha sentita dire dalla sua parrucchiera mentre fumavano crack assieme. Come per la metà delle notizie riportate sui giornali, nessuno s'è preso la briga di verificarla.

"La Zarri è mia figlia". E' la sconcertante confessione rilasciata in un'intervista al Gazzettino dall'avvocato Luigi Migliorini. Giusto due giorni fa la Zarri, candidata alla presidenza della Provincia, aveva rilasciato al settimanale Appunti alcune dichiarazioni su una possibile paternità celebre, alludendo a una relazione sentimentale avuta dalla madre con personaggio di spicco della società rodigina. "Confermo - dice Migliorini, sorridendo - Conobbi Teodora Salvatores negli anni Sessanta, quando era promessa al magnate del petrolio texano Dustin Brokenheimer. Nacque una breve ma focosa storia d'amore, che ci vide più volte appartati nelle golene del Po, abbandonati alla passione più sfrenata. Poi un giorno mi lasciò. Mi dise che Dustin l'aveva scaricata per un'altra donna e che dovevo scegliere se rimanere un dandy farfallone o fare l'uomo serio. Fui fesso e ancora me ne pento. Scelsi di rimanere libero e lei si sposò con Lodovico Gutenberg Buson, con cui allevò la piccola Diana. Non avevo mai pensato che la futura Federica Zarri potesse essere sangue del mio sangue, finchè non mi ha contattato lei". La Zarri, secondo la ricostruzione del Gazzettino, avrebbe svolto un test del Dna prelevando con l'inganno un capello di Migliorini e decolorandolo. Scoperta la paternità, avrebbe scelto di buttarsi in politica nello stesso partito del padre per seguirne le orme e cercare di riavvicinarsi. "Ma cosa volevi dimostrarmi, piccina? - ha esclamato l'avvocato, sciogliendosi in lacrime - La tua carriera artistica libertina e controcorrente già dimostra che sei figlia di tanto padre. Ti aspetto a braccia aperte!" L'appassionante vicenda familiare di Migliorini e sua figlia starebbe per diventare un romanzo a puntate, scritto da Gian Antonio Cibotto e pubblicato ogni settimana sul Gazzettino.

Nella foto, un giovane Luigi Migliorini abbraccia Teodora Salvatores, madre della Zarri

Vianello Gemello

Incredibile ma vero, Beppe Osti è riuscito sul serio a riportare in vita con una messa nera Vianello Monello. Tramite l'ingegneria genetica ha poi dato vita al suo clone, stranamente negro, ribattezzato Vianello Gemello. I due redivivi sono stati presentati dall'assessore allo sport nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Nodari. "Ringrazio gli amici delle Savm per avermi messo a disposizione le ossa del defunto - dice Osti - in segno di riconoscenza prometto loro che nella cittadella dello sport che sorgerà all'ex ospedale psichiatrico, ci sarà anche uno stadio di ottantacinquemila posti per gli arirang. So che a loro non gliene frega un cazzo, ma io li trovo divertenti. Come diceva il Guinizzelli: Al cor gentil rempaira sempre amore come l'ausello in selva a la verdura".
Osti ha poi dato la parola a Vianello Monello. "La citazione del Guinizzelli in questo caso ci sta un po' come la merda sul puré - ha chiosato con eleganza il brillante opinionista resuscitato - ma la buona creanza m'impone di ringraziare Osti per avermi riportato in vita. Vi sembrerà strano, ma condivido anche il suo progetto di uccidermi per piazzare il mio corpo al mausoleo di Parco Langer e quello del mio clone negro nella piramide all'Interporto. Diciamolo, dopo che nell'aldilà mi sono risposato con Marylin Monroe non ho più ragione per di perdere tempo con voi miserabili politicanti e pennivendoli. Per questo invito l'amico Celio Rodigino a morire in Africa e a raggiungermi quanto prima: ho già in mente di presentargli un paio di pornostar recentemente passate a miglior vita. Ho già deciso che io e il mio fratello nero verremo annegati nell'Happy Hope rimasto invenduto: 36.845 metri cubi di liquido rossastro dovrebbero bastare".
Vianello Gemello, in evidente disaccordo con l'illustre fratello, ha rinunciato al proprio intervento e ha iniziato a correre gridando a gran voce che ha sempre sognato di emulare le gesta di Edwin Moses. "Se non avrò il suo corpo cadrà la Giunta - ha tuonato Osti - ribadisco la richiesta di una verifica di maggioranza". In attesa della convocazione della riunione chiesta da Osti, Vianello Gemello ha cambiato la propria identità in Oronzo Bannister, cacciatore d'avorio originario della Costa d'Avorio, e sarebbe partito verso l'Africa a chiedere consiglio a Celio Rodigino. Vianello Monello, in attesa di morire nuovamente, ha aperto una piadineria all'interno del mausoleo di Parco Langer. "E' sempre stato il mio sogno - spiega - lascio volentieri le mie colonne al mio indegno sostituto. L'attività di piadinaro, del resto, è molto più remunerativa di quella di giornalista".

Nella foto, Vianello Gemello festeggia in musica la sua venuta al mondo

giovedì 24 luglio 2008

Il frigo

Cosa fare del frigo portasalma di Vianello Monello? Se lo sono chiesto i tecnici del Comune, incaricati di rimuovere lo scomodo elettrodomestico dall'entrata del mausoleo di parco Langer. Inizialmente si era pensato di utilizzare il refrigeratore per conservare il carico di After Eight destinati alla tribù tuareg che ha rapito Celio Rodigino. Scartata questa ipotesi dopo i recenti sviluppi, la giunta comunale ha deliberato che il tecnologico oggetto verrà potenziato da una commissione di ingegneri laureati al Cur e installato, dopo essere stato debitamente deodorato, sulla "Hms Illustrious", una portaerei britannica catapultata, a causa di un paradosso spazio temporale (colpo di coda dell'affaire Polesine Camerini), dal varo del 5 aprile 1939 nel bacino di carenaggio dell'Interporto del 2008. Dal passato scrivono le autorità britanniche: "Se non ce la renderete per cosentirci di dismetterla nel 1956 a Falslane distruggeremo il mausoleo di Vianello Monello mettendo una bomba a tempo programmata per esplodere cinquantadue anni dopo". Immediato il rientro in servizio di Gelmino Barozzi, le cui conoscenze nell'ambito dei viaggi nel tempo sono l'unica chance per impedire attentati terroristici a cavallo tra presente e passato.

Nella foto, gli ingegneri del Cur collaudano il frigo delle Savm

In ricordo di Adelmo

Non ce l'ha fatta, Adelmo Colasberna, cugino dei fratelli Colasberna, giunto ieri al pronto soccorso di Rovigo in condizioni disperate, dopo un tragico gioco sessuale con l'aspirapolvere. Il giovane di Giacciano (in una foto tratta dal suo blog), poco meno che trentenne, aveva inavvertitamente acceso il Folletto mentre lo usava come oggetto di piacere, venendo aspirato all'interno e gravemente mutilato. Portato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di Trecenta, che tuttavia era chiuso per ferie, il giovane agonizzante è stato trasferito al Santa Maria della Misericordia, dove i medici hanno valutato il quadro clinico e rapidamente contattato l'Aido. Commozione nel paese natale, dove è stata posta la bandiera a mezz'asta. "Una tragedia che non si deve ripetere - dice il sindaco, Natale Pigaiani - Troppi giovani oggi ci lasciano in questo modo assurdo. Dobbiamo interrogarci sulle responsabilità della nostra società". In ricordo di Adelmo, il Cur ha deciso di intitolare a suo nome il piazzale antistante l'Università rodigina.

mercoledì 23 luglio 2008

Padanius, il tutore dell'ordine

"I vigili armati non bastano. Dopo la defezione di Segaiolus XXVIII e le difficoltà dimostrate dalle altre ronde padane robotizzate, facciamo scendere in campo un nuovo robot. Si chiamerà Padanius e sarà dieci volte più potente di quelle peppefiappe che lo hanno preceduto". Così Antonello Contiero, leader della Lega, smessi i panni dell'ayatollah al Hemar e tornato dal suo viaggio nell'Algeria del 1962, ha presentato il nuovo robot padano che scenderà in campo a tutela delle forze dell'ordine. Il collaudo è avvenuto ieri in piazza Roma, dove due ragazzini strafatti di acidi avevano assalito a coltellate il proprietario dell'African Shop per rubargli l'incasso. Padanius è intervenuto immediatamente per fermare il sanguinoso scontro: dopo avere fermato i due, ha immediatamente fatto scattare le manette ai polsi del nigeriano, accusato di coinvolgimento nella rissa. Implacabile ma equo, il robot ha concesso all'uomo non solo di farsi medicare al pronto soccorso, dove i medici gli hanno dato 159 punti di sutura in varie parti del corpo, ma anche di stare a guardare mentre il suo negozio veniva incenerito con una granata al napalm "per prevenire eventuali nuovi disagi all'ordine pubblico". I due ragazzi sono stati invece severamente ammoniti per avere preso in prestito la Mercedes del babbo senza chiedere il permesso.
Padanius interverrà anche nei numerosi campi nomadi che circondano Rovigo, effettuando un censimento biometrico degli zingari: "I dati raccolti - dichiara Contiero - ci consentiranno di aggiornare il quadro, ancora oggi piuttosto lacunoso, della teoria di Lombroso sull'antropometria di criminali e devianti"

E' scappato Celio!

Celio Rodigino è sfuggito ai suoi rapitori e si è dato al nomadismo tra il Sahara e l'Africa nera. Lo rivelano i tuareg in una lettera in cui si scusano con il sindaco Fausto Merchiori e rinunciano a tutte le pretese finora accampate, a partire dai 7 milioni di euro e alla fornitura imperitura di After Eight come riscatto per liberare lo stimato opinionista. La fuga sarebbe avvenuta già una settimana fa, ma i rapitori l'hanno tenuta nascosta per paura di fare una figura di merda: Celio avrebbe approfittato di un momento di distrazione dei rapitori per saltare in groppa a un cammello e darsi alla macchia. Abbandonato il cammello a Timbuctu, si sarebbe aggregato a Siegfried Von Nibelungen criminale nazista riparato in Africa con la falsa identità di Negro Badula interessato all'antropologia per dimostrare l'ineguaglianza delle razze e, di seguito, convintosi delle ragioni del Black Power. E già la signora Augusta Taurinense, moglie di Celio Rodigino, starebbe organizzando una spedizione per andare alla ricerca del vagabondo: "Per fortuna sono ricca di famiglia e posso permettermi di cercare quel deficiente di mio marito per il mondo invece di lavorare o candidarmi alla presidenza della provincia in quota centrodestra".

martedì 22 luglio 2008

Complotto sul cadavere di Vianello Monello

Un vecchio frigo arrugginito. E' quanto è stato trovato stamattina davanti al mausoleo di Vianello Monello, un dono che porta la firma delle Savm. Immediato l'allerta dei servizi segreti per capire come mai il frigo non contenesse il corpo di Vianello Monello, come previsto dagli accordi tra il Comune e i trafugatori della salma. Furioso il sindaco: "Batteremo tutte le piste, dal traffico di reliquie al complotto politico per sputtanare la nostra città". Intanto la politica non si ferma e Beppe Osti ha lanciato una raccolta di firme per realizzare il progetto originario di un mausoleo all'Interporto: "Lì dov'è collocata, quella schifezza nordcoreana è assolutamente inadeguata - dichiara - Mentre il mio svettante mausoleo doveva essere visibile già passeggiando per il Corso del Popolo pedonalizzato. Si va avanti". In un sito internet dietrologico, tuttavia, si sostengono incredibili connessioni tra la scomparsa del corpo di Vianello Monello e la messa nera di Loreo, che ha provocato l'uscita di Brusco dal movimento satanista. Secondo Lord Marcellus de Piscopo, autore dell'articolo "Giochi di potere sul corpo di Vianello Monello", le Savm avrebbero venduto a le povere ossa dell'opinionista del Corriere proprio a Beppe Osti, il quale le avrebbe utilizzate per la messa nera, nel corso della quale Vianello Monello sarebbe stato riportato in vita temporaneamente per essere duplicato attraverso l'ingegneria genetica come la pecora Dolly e poi essere nuovamente ucciso, al fine di avere due corpi da inumare in ciascun mausoleo e risolvere la diatriba. "Teoremi", si è limitato a dichiarare l'interessato, prima di avvolgersi nel suo mantello e scomparire in una nube di fumo.

Spinello hard

Dopo l'exploit di Federica Zarri, il Pd non sta a guardare. Il candidato alla presidenza della Provincia, Gino Spinello, ha presentato ieri il simbolo con cui correrà per la conquista di Palazzo Celio. "Non temo la concorrenza della signorina Zarri - spiega l'aspirante erede di Federico Saccardin - il lungo elemento cilindrico sotto il nome è un chiaro richiamo alla mia prorompente virilità. Invito la mia sfidante al prossimo consiglio provinciale, visto che sostiene di essere laureata in filosofia. Allora le farò alcune domande per vedere se è davvero preparata: preferisce il Verga o la verga? Comunque vada glielo troncherò elettoralmente nel culo, statene certi". Ma lo stile hard di Spinello divide il Pd. Il primo a esprimere disapprovazione è Fausto Merchiori. "Gino si è scoreggiato il cervello", è stato il commento laconico del sindaco di Rovigo.
A sorpresa con Spinello si schiera invece il cantante dei Napalm Death e teorico del marxismo-leninismo, Antonio Costato. "La commedia delle elezioni municipali architettate per legittimare l'autocrazia si è frantumata - commenta l'ex leader degli industriali - l'idea del centrodestra di far vedere un po' di figa ai lavoratori ha l'intento di confondere le masse: spregevoli atti e macchinazioni per soddisfare gli interessi dei reazionari e degli opportunisti. Data questa situazione i rivoluzionari veri hanno la responsabilità storica di smascherare le macchinazioni reazionarie e opportuniste, mostrando la verità e realtà della lotta delle masse di fronte alle masse, e di preparare una nuova ribellione. Insomma, Gino è molto meno trombabile di Federica e questo permette di non far perdere di vista ai polesani il traguardo dalla liquidazione di quei quattro puffaroli scaldasedie mangiapane a tradimento". Non poteva mancare una parola verso Fabrizio Rossi, successore di Costato alla guida di Unindustria e fautore della linea nera. "Le lezioni della lotta popolare e multidimensionale mi fanno concludere che Rossi somiglia a Braccobaldo, oltre a essere un piccolo Trockij a capo della cricca dei revisionisti moderni".

lunedì 21 luglio 2008

Corey Harris salverà Celio Rodigino

I rapitori di Celio Rodigino sono in viaggio attraverso il Mali. E' quanto riferito ieri al presidente Federico Saccardin dall'ufficio servizi segreti della Provincia di Rovigo, talmente segreti che nemmeno Saccardin sapeva che esistessero. Nonostante il riserbo degli investigatori, sembra che i prossimi giorni possano essere quelli decisivi: in questo senso andrebbero letti i numerosi contatti tra il Comune di Rovigo e l'associazione Acsa, prossima a partire per il Burkina Faso, dove opera da anni per progetti di cooperazione internazionale. Il presidente dell'Acsa avrebbe promesso al sindaco Fausto Merchiori di fare da mediatore, attraverso i propri contatti burkinabè, per ottenere la consegna di Celio Rodigino oltre la frontiera con il paese.
In campo sarebbe sceso anche l'Ente Rovigo Festival, organizzatore del Deltablues, che avrebbe chiesto la disponibilità di Corey Harris. Il bluesman protagonista del film di Scorsese "Mississipi to Mali", infatti, in tarda serata ha rilasciato dichiarazioni di disponibilità: "Ho conosciuto Celio Rodigino quando ho suonato al Deltablues - racconta il celebre chitarrista - mi chiese di autografargli con dedica i baffoni con un uniposca rosso. La richiesta me lo rese simpatico e abbiamo, da allora, tenuto belle discussioni via chat sull'antropologia spirituale e altre simili amenità. Farò qualunque cosa per liberare questo fratello". Nell'eventualità di dover organizzare una spedizione in mezzo al deserto, Harris avrebbe già preso contatto con i Tinariwen. "Si sono resi disponibili a dare vita ad un contro-concerto di beneficenza a Timbuctu in parallelo con quello che si terrà al mausoleo di Vianello Monello. Suoneremo il blues tutta la notte, finchè i fratelli tuareg non si persuaderanno a consegnarci l'amico Celio".

Zarri: "Polesine Camerini a ore"

La proposta choc di Federica Zarri per la conversione della centrale di Porto Tolle fa entrare già nel vivo la campagna elettorale per la tornata provinciale della prossima primavera. Con il progetto "Polesine Camerini a ore", la candidata del Pdl alla presidenza di Palazzo Celio intende chiudere con la produzione di energia per costruire un grande polo di divertimenti erotici. "Sono
rimasta colpita dai richiami evocativi della ciminiera che si erge potente verso il cielo - spiega l'attrice - abituata a prendere le questioni di petto ho deciso di metterci subito bocca e conto di
convincere i dirigenti Enel a penetrare in fondo alla questione".
Immediate le reazioni delle rappresentanze sindacali che ha subito organizzato un corteo di supporto all'ipotesi avanzata da Zarri, che ha condotto la grande cavalcata dei lavoratori. "Se il gioco si fa duro non possiamo certo tirarci indietro - spiega il segretario provinciale della Cgil, Giovanni Nalin - in questo modo si mantengono attivi 300 lavoratori che, altrimenti, non avrebbero saputo in quale buco infilarsi. E poi è una proposta ecosostenibile che ben si inserisce nella più importante zona umida del Polesine". All'iniziativa hanno aderito anche gli imprenditori. Il comizio del presidente di Unindustria, Fabrizio Rossi, è stato accolto da un entusiasmo quasi orgiastico. "Siamo venuti da ogni angolo della provincia - ha detto tra gli applausi - e ci siamo riuniti per un obiettivo rivoluzionario comune. I nostri quadri devono aver cura di ogni compagno e tutti gli appartenenti alle file rivoluzionarie devono aver cura gli uni degli altri, devono amarsi e aiutarsi reciprocamente. Questa deve diventare una regola che deve essere introdotta anche tra la popolazione".

domenica 20 luglio 2008

La festa democratica della frittura mista

Fa discutere la foto pubblicata in questo blog qualche giorno fa (vedi), in cui si nota lo zio di Song Sang Woo, giunto a Rovigo dal futuro per consegnare il mausoleo per le spoglie di Vianello Monello, mentre gozzoviglia alla Festa dell'Unità di Borsea. Proprio nei giorni in cui faceva notizia l'intervento di Tiziana Virgili per una svolta analcolica della sagra organizzata dal Partito Democratico, l'esempio dato dall'inviato nordcoreano rischia di non essere gradito all'ala moderata del partito, che già chiede la birra analcolica e il chupito senza rum. L'uomo del 2027 avrebbe utilizzato la macchina del tempo per tornare indietro di qualche giorno, giusto per fare una capatina alla Festa dell'Unità e scolare qualche cocktail accompagnato da un tris di piadine. Il sindaco minimizza ("dopo quella sfacchinata aveva pur diritto a svagarsi un po', suvvia!"), ma qualche imbarazzo nell'ala moderata della maggioranza si percepisce. A cercare di chiarire l'episodio è una lettera dello stesso zio di Song Sang Woo, giunta dal futuro a stretto giro di posta: "Vi chiedo scusa se vi ho imbarazzati, ma per un uomo del futuro è un privilegio vedere dal vivo una Festa dell'Unità, che nella nostra epoca viene ormai chiamata Festa Democratica della Frittura Mista. Ero particolarmente interessato a osservare il ballo liscio, che noi nordcoreani amiamo da sempre, in quanto antesignano italico del nostro arirang. Un interesse tutto scientifico: nella nostra epoca ci si interroga ancora sull'estinzione di massa della sinistra in Italia. C'è chi avanza l'ipotesi di un meteorite, chi di un virus letale, dunque ogni dato raccolto durante la mia missione poteva essere prezioso. Trovandomi nel passato che ho sempre studiato sui libri di storia ho forse ecceduto in euforia. Mai alzato il gomito, però, anche perchè dovevo guidare la macchina del tempo per tornare a casa e se ti fermano gli sbirri sono cazzi".

Cartoline dal futuro

L'amico nordcoreano Song Sang Woo ha mandato al sindaco Fausto Merchiori una cartolina dalla Rovigo del 2027. "Come vedi, caro Fausto, tra gli effetti del surriscaldamento globale e il bradisismo causato dalle estrazioni di massicce quantità di metano nel vostro territorio, nella mia epoca Rovigo è scesa intorno ai 20 metri sotto il livello del mare. I rodigini comunque stanno bene. Chiusi nei loro scafandri passeggiano per le vie della città sommersa come se niente fosse. Gli unici che si lamentano sono i vecchi dell'osteria "Bice": da quando sono finiti sott'acqua, raccontano, non si può più scorreggiare di nascosto perchè si vedono le bolle. Un abbraccio fraterno, Song Sang Woo".

Una candidata per l'integrazione

AVVISO: il seguente post contiene un link a materiale che potrebbe turbare la suscettibilità di taluni individui. A costoro sconsigliamo caldamente di cliccare ove suggerito.

"No al razzismo, sì all'integrazione tra italiani e stranieri". Nell'illustrare il programma elettorale con cui correrà per Palazzo Celio, la diva dell'eros Federica Zarri pone al primo posto la questione immigrazione. "Non si può più pensare di gestire l'immigrazione con la stretta autoritaria e il becerume razzista. Vanno ripensate le politiche di integrazione, partendo da un approccio pragmatico. Gli stranieri non sono malvagi, vanno solo presi nel modo giusto". La Zarri ha annunciato una campagna pubblicitaria "per un amore multiculturale, al di là del pregiudizio", presentando il breve videoclip promozionale già vietato ai minorenni e alle persone perbene, in cui la Zarri smanetta il pistolone di un africano (il video, che si ribadisce essere vietato ai minorenni e alle persone rette e perbene, poi non dite che non ve l'avevamo detto, è visibile cliccando qui). "Vuole lanciare un messaggio di amore universale. Ci insegna che, così come si può superare il bigottismo, allo stesso modo si può superare il razzismo".
La Zarri annuncia altre provocazioni per rivoluzionare le politiche di sviluppo del Polesine. "Per governare occorre fantasia, non grigiume burocratico - commenta - E quanto a fantasie posso dire di essere davvero insuperata". Due battute anche sull'attacco ricevuto da Isi Coppola, amareggiata per essere stata scavalcata nella corsa alle provinciali: "Isi poteva prenderla più sportivamente, invece di attaccarmi su questioni personali. Cerchiamo di non essere bigotti! Ogni lavoro ha pari dignità. Io oggi mi sacrifico per il Polesine, questo ci tengo sia sottolineato: ma davvero pensate che fare il presidente della Provincia sia più gratificante che farsi inchiappettare ore e ore da un negrone superdotato? Quanto alle critiche sul mio modo di vestire, a parte che vorrei sapere quando mi ha visto vestita, si guardi lei che si concia che sembra un divano".

sabato 19 luglio 2008

Per la petizione anti-negri Merchiori ringrazia

Centinaia le firme contro il San Michele consegnate ieri al sindaco di Rovigo. Oltre 400 firme per i giornali di sinistra, quasi 500 per quelli di destra, 474 per la cronaca in soli tre mesi. A conti fatti, un risultato strabbiliante con due "b", di fronte a cui il sindaco Fausto Merchiori non ha potuto non replicare, rinunciando per una volta allo stile bellicoso delle sue dichiarazioni: "Ringrazio l'amico e collega Paolo Avezzù, promotore della raccolta - ha dichiarato - Ho davvero apprezzato i cinque fogli di carta che mi sono stati recapitati, adeguatamente confezionati, presso il mio ufficio. Mi ha colpito positivamente la qualità della carta, resistente eppure morbida, confortevole al tatto, ideale per pelli delicate, e oltretutto adeguatamente assorbente, al tempo stesso leggera come una piuma. Davvero un omaggio gradito, come ho pensato mentre tiravo lo sciacquone".

Chi vuole un After Eight?

La serata si solidarietà per raccogliere 7 milioni di euro di riscatto per Celio Rodigino si terrà nello spazio antistante il nuovo mausoleo per le spoglie di Vianello Monello. Lo ha deciso l'associazione Quattro Quarti, organizzatrice della maratona di artisti che vede, tra gli altri, Mario Borgatti & Jerry Lewis (di ritorno da Las Vegas), Bruce Springsteen & Lucia Riberto, un monologo sulla figura tragica di Celio Rodigino, scritto da Massimo Munaro e intrepretato da Diego Foresti. Sergio, leader della storica band "I laser", si presenterà per l'occasione con una nuova formazione rock, con partecipazioni straordinarie di musicisti rodigini. Interverrà anche il vescovo Lucio Soravito de Franceschi, con un lungo assolo di chitarra elettrica in onore di Vianello Monello. Spazio alla comicità, infine, con le barzellette sporche di Gigi Osti, l'umorismo di Renzo Marangon (in un tributo a Gino Bramieri) e la satira politica di Aldo Guarnieri.
Procurare i sette milioni di euro è solo l'ultimo tassello della complessa richiesta avanzata dai tuareg per la liberazione di Celio Rodigino. Dopo la realizzazione del mausoleo per le spoglie di Vianello Monello (che le Savm hanno giurato di inviare entro 48 ore con corriere espresso), sembra in arrivo una soluzione per la fornitura a vita di After Eight richiesta dai rapitori. Dato che la ditta produttrice si rifiuta di esaudire la richiesta gratis et amore dei, la signora Bice Skanderbegh, rinomata cuoca di Raccano (nella foto), si sarebbe offerta di confezionare una valida imitazione dei celebri cioccolatini alla menta. "Li abbiamo assaggiati e sono davvero ottimi", ha detto Federico Frigato, sputazzandosi macchioline marroni sulla camicia. "Gli amici tuareg prendano atto della nostra buona volontà - ha dichiarato il sindaco Fausto Merchiori -. Non saranno gli originali After Eight, ma la signora Skanderbegh ha promesso di prepararne in quantità industriali per i prossimi 30 anni. Credo che sia un valido compromesso, di fronte al quale sotterrare polemiche e cavilli per il bene di tutti".

Coppola: "Io, defenestrata dalla Zarri"

Isi Coppola si confessa al settimanale "Chi", raccontando di come le sue ambizioni di politica doc siano state sotterrate dalla pornopolitica imperante. "Mi riferisco alla mia candidatura alla presidenza della Provincia di Rovigo - racconta - Sbattuta nel cesso per fare spazio a Federica Zarri, pornodiva senz'arte nè parte. A parte la sua mancanza di spessore politico, anche come sex symbol non è 'sto granchè. Penso a filmetti come Dolci peccati anali, Tre italiane assatanate o La nerchia e i suoi poteri, davvero mediocri, perfino noiosetti". Il cruccio maggiore resta tuttavia vedere la politica ridotta ad un teatrino o, come in questo caso, in un set da film hard, facendo irrompere nel dibattito pubblico valutazioni su tette turgide e penetrazioni anali al posto di più serie considerazioni sulle politiche di sviluppo del Polesine: "Mi dispiace che il mio partito abbia scelto questa strada deprimente. Quasi quasi rimpiango i tempi in cui il candidato doc era Luigi Migliorini. Sarà anche un libertino impenitente ed eccentrico, ma almeno sa fare il suo lavoro". Non è che dietro c'è un pizzico d'invidia femminile? "Invidia per cosa? - si inalbera la Coppola - Per una che fa le pompe davanti alla telecamera? Ma mi faccia il piacere. E comunque come donna sono meglio io. Ho dieci volte più classe senza bisogno di mostrare le poppone al mondo, mi vesto più elegante e so mettere in fila tre parole senza bisogno del doppiatore". Con una risata, la Coppola ha dunque liquidato la questione: "Mi consolerò come sempre - ha detto - con una bella mangiata di vongole e una gita in catamarano in compagnia di amici".

venerdì 18 luglio 2008

Minaccia dallo spazio

"Le stelle cadenti possono avere effetti nocivi sulla salute dei polesani". E' l'allarme lanciato da Olivia Petrelli, astrofisica dilettante grazie alle dispense di Hobby & Work. In vista della notte di San Lorenzo, la Petrelli chiede alle istituzioni dii adottare ogni misura per cautelare i cittadini: "Quella sera saranno tutti con il naso all'insù a guardare meravigliati le scie luminose delle piccole meteore in caduta libera nella nostra atmosfera - spiega - Eppure gli illuminati pensatori del Medioevo testimoniano di come questi eventi siano portatori di sventure catastrofiche. Non si tratta di superstizione: il pulviscolo generato dalla disgregazione dei meteoriti potrebbe avere effetti nocivi, inducendo perfino mutazioni permanenti a livello genetico. Di fronte a tutto questo, le istituzioni cosa fanno?"
Immediata la costituzione di un comitato cittadino: "Ci occuperemo di questo argomento, impedendo che cali l'attenzione, specie da parte delle autorità preposte - dice il portavoce Halén Bortoloni - A breve partiremo con una campagna di volantinaggio nei centri commerciali per fare capire che il problema è serio e non si può sottovalutare. Insomma, bisogna fare qualcosa". Il comitato "Stelle scadenti" vanta già un primato: è il millecinquecentesimo comitato nato a Rovigo negli ultimi dieci anni. Immediate le congratulazioni degli altri 1.499 comitati, che hanno anche evidenziato l'importanza di "fare rete". "Collaboriamo per risolvere i problemi di tutti", ha dichiarato Carla Bruni, coordinatrice del comitato "Residenti di via Stacche, civici 5 e 7", esprimendo, ha sottolineato, il pensiero di tutti e quattro i membri.

Il mausoleo

Al sorgere del sole era già lì, il candido marmo baciato dalla luce rosea dell'alba, il mausoleo per le spoglie di Vianello Monello recapitato dall'emissario nordcoreano venuto dal 2027. Con grande sconcerto dei cittadini della Commenda, tuttavia, si è subito scoperto che l'immensa costruzione non è stata recapitata all'interporto, bensì all'interno di parco Langer. A spiegare cosa fosse accaduto, solo una lettera lasciata dallo zio di Song Sang Woo: "Ho raggiunto l'interporto con 'sta roba sulle spalle e sputando sangue, nonostante il vigore delle mie braccia - spiega - Quando ho visto quelle banchine deserte e quei quattro capannoni pieni di ragnatele mi è presa una gran tristezza. Mi sono girato e sono tornato indietro. Vi chiedo di scusarmi, ma uno statista come Vianello Monello merita qualcosa di più. Dirigendomi verso la casa del sindaco per sottoporgli la questione, ho fatto sosta all'ombra di un albero e mi sono reso conto che i vicini giardinetti di parco Langer sarebbero stati una collocazione più che adeguata. Ho anche ricevuto l'autorizzazione, pur con rudi parole, della barista del vicino Jolly Bar. Ora vi saluto, torno nel mio tempo, conscio che gradirete il nostro cortese omaggio".
L'opposizione chiede spiegazioni di quanto avvenuto, ma il sindaco minimizza: "La nuova collocazione è adeguata, basterà spostare la cerimonia inaugurale. L'importante è poter seppellire e onorare le spoglie di Vianello Monello. Questo atto ci consentirà di trattare con i tuareg la liberazione di Celio Rodigino. Poi se l'opposizione vuole rompere il cazzo per dieci anni con polemiche inutili, faccia pure. Mi tapperò le orecchie e urlerò la-la-la-la-la per non sentirli, ok?"

giovedì 17 luglio 2008

Happy Hope negli African Shop

Dopo l'ennesimo episodio di stranieri ubriachi per le vie del centro, la politica si interroga sul da farsi. E se la Lega Nord chiede il potenziamento delle ronde padane robotizzate, essendo la formazione esistente entrata in sovraccarico durante l'assenza del leader Antonello Contiero, dal centrosinistra si leva la voce dell'assessore provinciale Tiziana Virgili, che chiede misure severe contro l'acolismo. "Imponiamo la vendita di Happy Hope negli African Shop" è la proposta radicale, fatta in una conferenza stampa a fianco del vicesindaco Graziano Azzalin. Al posto della birra, dunque, gli amici dalla pelle di colore diverso da quello normale potranno bere solo l'analcolico rosso sbiavdo imbottigliato dall'amministrazione provinciale e distribuito in tutti i locali. Ma la campagna antialcolica non finisce qui: "Ci siamo portati il nemico in casa - dice allusiva la Virgili - Parlo delle feste dell'Unità, dove la birra scorre a fiumi. E a dare il cattivo esempio sono i nostri stessi esponenti". Questo fine settimana, finito il turno al pronto soccorso, l'assessore si sarebbe recata alla festa dell'Unità a Borsea, dove avrebbe incontrato lo stesso Azzalin sbracato su una panchina con un mojito in mano in compagnia di amici. "Una scena orrenda! Io credo che noi stessi dovremmo dare il buon esempio. Propongo che tutti i rappresentanti politici diventino astemi", ha detto la Virgili, volgendo lo sguardo verso Azzalin. "Dio can, Tiziana", si sarebbe lasciato sfuggire il vicesindaco, prima di tornare alla compostezza nota e dichiarare: "Sono al vaglio alcune soluzioni per cercare di migliorare la situazione". Intanto a nome del Pdl interviene Matteo Zangirolami nella sua forma umana (vedi precedenti puntate), che propone di usare la macchina del tempo per spedire un po' di immigrati nel Sudafrica dell'Apartheid. "Una soluzione pratica, efficiente e senza costi per la cittadinanza".

Un aiuto dal futuro

"Cari amici del passato, la tragica storia di Vianello Monello ci ha commossi a tal punto che, per ringraziarvi dell'ospitalità offerta a Song Sang Woo, abbiamo deciso di regalarvi un enorme mausoleo per conservare le sue spoglie. Un nostro emissario, sfruttando le conoscenze acquisite in materia di viaggi nel tempo, provvederà a recapitarvela". E' l'attacco di una lettera giunta dal futuro al sindaco Fausto Merchiori, alle prese con il rompicapo delle spoglie di Vianello Monello, ormai putrescenti da un'eternità e al centro delle trattative con i rapitori di Celio Rodigino, che esigono una degna inumazione per i resti dello stimato opinionista del Corriere del Veneto. Dal canto loro le Savm si sono rese disponibili a restituire le spoglie, ma in assenza di una tomba monumentale degna di questo nome tutto sembrava essersi bloccato, arrivando a fare incazzare Beppe Osti che, sbattendo la porta, ha accusato la giunta Merchiori di immobilismo. A dare una mano alla giunta Merchiori, dunque, ci pensa il Simpatico Leader Kim Jong Nam, guida della Corea del Nord del futuro, che ha incaricato lo zio di Song Sang Woo, un idraulico di Hamhung, di portare l'enorme mausoleo agli amici rodigni del 2008. Per dimostrare la tempra di cui sono costituiti i coreani, l'incaricato trasporterà l'immane costruzione solamente con la forza delle proprie vigorose braccia. Per questo motivo occorreranno 24 ore prima che il dono arrivi a destinazione, giusto il tempo per fare un paio di pesi in palestra. Il mausoleo sarà collocato, come previsto, all'interporto di Rovigo, con una cerimonia di inaugurazione sfarzosa. Interverranno tutti gli artisti coinvolti prima nel Fenicacca Aid, poi nel concerto di solidarietà per Celio Rodigino.

Nella foto, l'incaricato si allena gioioso per l'impresa

Que viva Boilerplate!

Il tradimento a sorpresa di Segaiolus XXVIII, il robot padano programmato per evirare i maniaci sessuali, ha colto di sorpresa tutti. Cambiatosi il nome in Panchobot, l'automa si è impossessato della tecnologia per il viaggio nel tempo elaborata da Ilario Bellinazzi, utilizzandola per fuggire nel Messico ribollente del primo Novecento, per combattere a fianco del rivoluzionario Pancho Villa. Il messicano, accoltolo con tutti gli onori e ribattezzatolo Boilerplate, lo ha dunque portato con sè nell'attacco a Columbus, New Mexico. L'episodio è stato ricostruito da Luigi Costato grazie ad una testimonianza fotografica, che qui riportiamo.

*
Amareggiato il leader della Lega, Antonello Contiero, recentemente tornato al proprio tempo dopo una lunga vacanza nell'Algeria del 1962. "La vera rivoluzione la stiamo facendo noi, oggi e qui. Che bisogno aveva di andare in mezzo a quattro mangiatortillas comunisti?" Più pragmatico l'atteggiamento di Gino Sandro Spinello, tra gli eroi che hanno risolto la magagna spaziotemporale recentemente occorsa: "L'incidente di Polesine Camerini ha creato fin troppi casini, questo è solo l'ultimo. Pian piano il Polesine si riprenderà. Ora è tempo di pensare alla campagna elettorale, perchè solo governando sapremo riportare un po' d'ordine in un continuum spaziotemporale tutto scombinato".

mercoledì 16 luglio 2008

La signora Adelma e le liste d'attesa

Appreso che viaggiare nel tempo è ormai possibile, almeno in Polesine, la signora Adelma Benni di Villamarzana (nella foto), ha telefonato immediatamente al sindaco per chiedere di potere beneficiare del servizio già sperimentato per mandare gente in giro per lo spaziotempo. "Ho prenotato una visita all'Asl 18 - racconta - e mi è stata fissata per il 2010. Ho provato a dire che alla mia età si vive alla giornata e che, dunque, aspettare un anno e mezzo per una visita mi sembra un po' eccessivo. Mi hanno detto che prima non si può, che se vado dal privato magari me la cavo prima, ovviamente pagando. In buona sostanza, caro sindaco, mi hanno detto di non rompere il cazzo, che sono una vecchia scema che non conta una sega, che loro sono troppo impegnati a fare quella schifezza di restyling dell'ospedale (ma ha visto che razza di baraccone?) per fregarsene di dare un servizio decente all'utenza. Mia figlia, dopo questa risposta, è già andata a prenotare la visita per la patente di suo figlio, che al momento ha neanche due settimane. Faccia lei. A questo punto le chiedo se non sia possibile organizzare un servizio di trasporto spaziotemporale per consentire agli anziani di accelerare l'attesa per le visite". Cauta apertura dal sindaco, tornato momentaneamente pacato per un calo di pressione: "Non sappiamo quali effetti possa avere un uso intensivo di questa tecnologia sul tessuto spaziotemporale. Valuteremo accuratamente, ma intanto chiediamo all'Asl di risolvere questo problema". Ma la signora non ci sta: "In campagna elettorale eravate tutti a marciare per la sanità pubblica, adesso fate i lecchini con l'Ulss - ha commentato la Adelma - Ci state pigliando per il culo? Se volete tenervi la macchina del tempo come giocattolo per l'elite dominante, sappiate che prima o poi il popolo si stuferà di subire e, con le buone o con le cattive, si prenderà quello che è suo di diritto!"

Torna l'ordine nello spaziotempo?

Una missione che resterà negli annali dell'Accademia dei Concordi, quella compiuta nella notte dalla "Time Patrol", la squadra di viaggiatori nel tempo incaricata di risolvere il casino spaziotemporale di queste settimane. Riepilogando, la squadra era composta da Song Sang Woo (inviato dalla Corea del Nord del 2027 per fare tornare al suo posto la centrale di Polesine Camerini), Maurizio Ferro (portavoce dell'Enel di oggi, ieri e domani), Nerino Peretto (pubbliche relazioni), Gino Sandro Spinello (rappresentante della Provincia di Rovigo) e Renzo Marangon (rappresentante di Renzo Marangon, nella foto alla cloche vicino a Song Sang Woo). Saliti a bordo della Barozzi IV, la macchina del tempo progettata dallo scienziato Gelmino Barozzi, i quattro hanno così varcato le soglie del tempo e dello spazio con un ordine del giorno chiaro e inequivocabile: tornare indietro fino al 26 giugno, tre giorni prima del guasto al flusso canalizzatore di Polesine Camerini, per impedire ai vertici dell'Enel di effettuare la riconversione al plutonio che ha generato lo sfasamento spaziotemporale che ormai conosciamo.
Il successo della missione si è presto rivelato: la centrale portotollese è improvvisamente tornata al suo posto, come se non si fosse ai mossa, grazie alle doti persuasive di Maurizio Ferro, alla loquela di Nerino Peretto e al raggio laser di Song Sang Woo. Allo stesso tempo, sono tornati in città Antonello Contiero, la signora Augusta Taurinense (moglie di Celio Rodigino, ancora in mano ai tuareg) e la spedizione di soccorso guidata da Piero Callegarin, dispersasi a sua volta nel tentativo di salvarli. Un casino tale da fare venire il mal di testa, fortunatamente risoltosi. O quasi. Risulta incomprensibile il fatto che alcuni dei viaggiatori nel tempo ricordino perfettamente gli ultimi avvenimenti (in base alla legge di Barozzi, una volta eliminata la causa scatenante tutto sarebbe dovuto scorrere as usual, senza che i rodigini ne mantenessero il ricordo). Inoltre sembra che intorno a Polesine Camerini siano rimaste attive alcune smagliature del tessuto spaziotemporale, mai assestatosi del tutto. "Andranno tenute d'occhio - ha dichiarato Maurizio Ferro - Certo, quanto è accaduto ci dimostra che bisogna essere più cauti, ma anche che se avessero dato il via libera alla riconversione a carbone ci sarebbero stati meno casini da risolvere".